Sorgo Rosso di Mo Yan
Non è un classico, essendo il suo autore ancora vivo, ma lo diventerà senza alcun dubbio.
Le consuete due parole su Mo Yan (ossia "colui che non vuole parlare") è nato nell Shadong nel 1955 ed è considerato il più importante scrittore cinese contemporaneo e il fondatore del movimento letterario della "Ricerca delle radici"
L'11 ottobre 2012 ha vinto il nobel con la seguente motivazione " con un realismo allucinatorio fonde racconti popolari, storia e contemporaneità".
Sono circa a metà libro ed è davvero fantastico, sembra di essere trasportati nella cina degli anni venti, respirare gli odori, le atmosfere, sentire la sabbia e la polvere negli occhi e appiccicarsi alle mani, sembra di nuotare in quel mare infinito di sorgo che come un metronomo scandisce i giorni, le stagioni, la morte, la vita.
Mo Yan è stato paragonato a Marquez e secondo me a ragione, non per le tematiche affrontate che sono molto diverse, ma per l'approccio, per quell'avvolger il lettore in una calda coperta e fargli vivere il loro mondo, quasi trasferire per gli attimi della lettura la Colombia o la Cina con tutta la loro natura, tradizioni ed esperienze.
Quasi come un immagine oleografica i personaggi appaiono di fronte gli occhi e comunicano col lettore con sguardi furtivi, ma che fanno intuire la loro essenza.
Le consuete due parole su Mo Yan (ossia "colui che non vuole parlare") è nato nell Shadong nel 1955 ed è considerato il più importante scrittore cinese contemporaneo e il fondatore del movimento letterario della "Ricerca delle radici"
L'11 ottobre 2012 ha vinto il nobel con la seguente motivazione " con un realismo allucinatorio fonde racconti popolari, storia e contemporaneità".
Sono circa a metà libro ed è davvero fantastico, sembra di essere trasportati nella cina degli anni venti, respirare gli odori, le atmosfere, sentire la sabbia e la polvere negli occhi e appiccicarsi alle mani, sembra di nuotare in quel mare infinito di sorgo che come un metronomo scandisce i giorni, le stagioni, la morte, la vita.
Mo Yan è stato paragonato a Marquez e secondo me a ragione, non per le tematiche affrontate che sono molto diverse, ma per l'approccio, per quell'avvolger il lettore in una calda coperta e fargli vivere il loro mondo, quasi trasferire per gli attimi della lettura la Colombia o la Cina con tutta la loro natura, tradizioni ed esperienze.
Quasi come un immagine oleografica i personaggi appaiono di fronte gli occhi e comunicano col lettore con sguardi furtivi, ma che fanno intuire la loro essenza.
Discussione iniziata da silvia toccafondi , 4339 giorni fa
Risposte
Sono così contenta di essere riuscita in questo!
E' bello condividere emozioni così rare! :-)
E' bello condividere emozioni così rare! :-)
Silvia, ammetto che per emozioni e coinvolgimento e pari al grande Marquez in "Cent'anni di solitudine" ti ringrazio per avermi consigliato sono state 500 pagine di sensazioni ed emozioni fortissime. Colori, odori, immagini indimenticabili, raro e intenso come pochi...
Uno stile disarmante per semplicita, capace di tratteggiare in qualche parola avvenimenti che difficilmente si riusciranno a cancellare, paesaggi che ti si imprimono nelle pupille, ed ogni volta che lo sento nominare mi risplendono nella memor e non solo per la loro bellezza.
Grazie .
E a tutti gli altri dico leggetelo è veramente imperdibile !
Uno stile disarmante per semplicita, capace di tratteggiare in qualche parola avvenimenti che difficilmente si riusciranno a cancellare, paesaggi che ti si imprimono nelle pupille, ed ogni volta che lo sento nominare mi risplendono nella memor e non solo per la loro bellezza.
Grazie .
E a tutti gli altri dico leggetelo è veramente imperdibile !
Non è paragonato come stile, non c'entra nulla con lo stile di Marquez, è molto più cupo, più pessimista.
Quello che risalta agli occhi è la coralità dell'insieme, la danza di sensi che riesce a creare. Ti renderai conto che sembra di sentire il fruscio del sorgo al vento, così come sembrava di sentire il ticchettio delle ossa o di vedere i capelli dei morti che si allungano.
Insomma non è lo stile che è paragonato, ma le emozioni che trasmettono, la sensazione di essere lì, parte del tutto, parte di quell'universo, creato da Marquez, raccontato da mo Yan.
Anch'io idolatro Marquez e lo reputo, a mio gusto, superiore, ma sono davvero molto simili.
Quello che risalta agli occhi è la coralità dell'insieme, la danza di sensi che riesce a creare. Ti renderai conto che sembra di sentire il fruscio del sorgo al vento, così come sembrava di sentire il ticchettio delle ossa o di vedere i capelli dei morti che si allungano.
Insomma non è lo stile che è paragonato, ma le emozioni che trasmettono, la sensazione di essere lì, parte del tutto, parte di quell'universo, creato da Marquez, raccontato da mo Yan.
Anch'io idolatro Marquez e lo reputo, a mio gusto, superiore, ma sono davvero molto simili.
Nel senso che quando si paragona uno scrittore a Marquez tendo a essere pignolo e divento poco obbiettivo. Sai bene quanto lo ami, e come sostenga che sia inarrivabile. Ma ti prometto che lo leggero con imparzialità , e se sarà realmente pari o superiore a lui sarà mia premura fare pubblica ammenda. :-D
Silvia io ti stimo , soche hai una profonda cultura letteraria; voglio fidarmi di questo autore, anche se dubito e dovrò fare una fatica boia a rimanere imparziale! Appena termino la trilogia di Ernesto Sabato mi ci dedico.
anch'io lo stringo nella rosa dei desideri e so che a breve lo leggerò,grazie mille per il tuo commento
Che meraviglia Silvia, è un libro che ho in testa da un po' , devo procurarmelo e leggerlo in un momento di calma... Il tuo parere è sicuramente molto accattivante; dev'essere uno di quei libri in cui perdersi completamente. Grazie mille della tua analisi, aspetto di leggere anche la tua rece!
Questo "Taccuino di lettura" non è durato molto; ho finito questo meraviglioso libro senza sosta. Posso solo consigliarlo a tutti perché sembra impossibile che anche tra gli autori contemporanei possa esistere qualcuno che scrive ancora in questo modo, in cui in ogni parola c'è storia, amore, passione e cultura. Scriverò a brevissimo la recensione, ma se qualcuno lo dovesse leggere, vi prego,. discutiamone in questa sede, perchè ne vale la pena, sono così tante le immagini, così tante le riflessioni che un dibattito non può che essere prolifico.
Le pagine si susseguono veloci e piene di pathos.
Questa è una storia meravigliosa, in cui i personaggi appaiono carichi di tutte le debolezze e di tutta l'umanità che riempie ogni momento con la propria irruenza, con la propria forza.
Ho incontrato dei capitoli che sono così carichi di emotività da non lasciare scampo, le emozioni si sommano alle precedenti e non è possibile continuare a leggere, non è possibile finire tutto d'un fiato questo romanzo, c'è bisogno di respirare, c'è bisogno di riprendere contatto con il mondo reale, sicuro e protetto; sembra impossibile che ci siano state persone che quell'inferno lo hanno vissuto sul serio e sono persone vere, anche attraverso la funzione, non sono risparmiati i lati più meschini e più deboli, pregi e difetti che ogni uomo possiede; nonostante la tragedia che viene raccontata, nonostante la morte, la tortura, la disfatta, nonostante tutto si respira la speranza, la voglia di combattere anche a prezzo della vita perchè le generazioni future possano esistere e perché possano avere un futuro migliore del presente anche se non bello come il passato.
Questa è una storia meravigliosa, in cui i personaggi appaiono carichi di tutte le debolezze e di tutta l'umanità che riempie ogni momento con la propria irruenza, con la propria forza.
Ho incontrato dei capitoli che sono così carichi di emotività da non lasciare scampo, le emozioni si sommano alle precedenti e non è possibile continuare a leggere, non è possibile finire tutto d'un fiato questo romanzo, c'è bisogno di respirare, c'è bisogno di riprendere contatto con il mondo reale, sicuro e protetto; sembra impossibile che ci siano state persone che quell'inferno lo hanno vissuto sul serio e sono persone vere, anche attraverso la funzione, non sono risparmiati i lati più meschini e più deboli, pregi e difetti che ogni uomo possiede; nonostante la tragedia che viene raccontata, nonostante la morte, la tortura, la disfatta, nonostante tutto si respira la speranza, la voglia di combattere anche a prezzo della vita perchè le generazioni future possano esistere e perché possano avere un futuro migliore del presente anche se non bello come il passato.
Sai quanto sono critica con i contemporanei, per cui avevo iniziato a leggerlo molto scettica, ma più vado avanti e più vengo risucchiata da un vortice di emozioni. Ci sono dei passi in cui si sente una stretta al cuore per la crudezza delle descrizioni e per l'autenticità delle sensazioni provate dai personaggi. Giuro che non avevo letto da tempo qualcosa di scritto così bene, per stile e contenuto. Si respira quell'aria di grandi classici, in cui non è un filo narrativo a risaltare, nonostante sia ben presente, ma tutto ciò che c'è intorno, il sorgo che sembra avvolgere tutto e l'aria, quell'aria calda e pesante, quasi soffocante sembra trasudare dalle pagine.
Commento davvero invogliante, Silvia!
Sono mesi che lo devo leggere.....penso che lo farò prestissimo.
Sono mesi che lo devo leggere.....penso che lo farò prestissimo.
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