L' Ulisse di Joyce
Ho inziato a leggere questo romanzo e ho deciso di aprire questo gruppo di lettura perchè è molto impegnativo e credo che condividendo la lettura molte sfumature possano essere più semplici da cogliere.
Discussione iniziata da silvia toccafondi , 4592 giorni fa
Risposte
La prossima estate vado in Irlanda e come per ogni paese visitato negli anni passati, mi dedico alle letture degli autori più significativi del paese che andrò a visitare. Di Joyce ho già letto "Gente di Dublino" e spero , prima di partire di leggere anche L'Ulisse, che un po, non lo nego, mi incute timore. Poi con calma leggo le tue impressioni, che mi sembrano positive, chissà che non mi diano il coraggio, per iniziare. :)
Davvero interessante ed originale questo 'taccuino di lettura'. Ti ringrazio molto per averlo scritto, l'ho letto con grande interesse.
Sono infine giunta all'ultima pagina. Un'esperienza davvero bellissima questa lettura, che accompagna piano piano in una dimensione letteraria sconosciuta, ma allo stesso tempo da sempre presente in ognuno di noi. C'è tutto In quest'opera, tutto quello che siamo abituati a leggere, il passato e il futuro, ogni modo di plasmare le parole e costruirle in periodi e frasi. Un'esperienza unica che ognuno prima o poi dovrebbe fare.Ringrazio chiunque sia passato di qui e che mi ha permesso di condividere le mie impressioni, al più presto, quando tutto sarà decantato come un ottimo vino d'annata, scriverò la mia umile recensione, anche se sarà un'impresa davvero ardua!
Si vola di pagina in pagina in pagina, attraverso onirici paesaggi e fiumi di parole che rimangono impressi nell'immaginario come petali, leggeri come solo un'impressione può essere.
E trascorso un po' di tempo dall'ultimo aggiornamento; mi sto avvicinando alla conclusione che confido essere a fine dicembre.Ci sono stati dei capitoli che sbattono in faccia al lettore la propria ignoranza, senza filtri, senza scuse, senza facili sotterfugi. Un intero capitolo sull'interpretazione della poetica di Shakespeare, in cui la realtà irlandese, la personalità e il vissuto di Dedalus si fondono dando vita un unico flusso di pensiero che, come un enigma non svela del tutto la propria essenza se non a chi conosce a menadito l'opera omnia dell'autore inglese e la storia irlandese dell'epoca, di grande aiuto è la guida alla lettura che almeno in parte sopperisce ai miei enormi vuoti culturali.
Questo libro è come un videogioco!!! Mi spiego: per chi non è abituato a giocare al computer deve sapere che se un gioco è ben fatto deve aumentare in modo graduale la difficoltà dal primo all'ultimo livello; nell'Ulisse si parte già da un certo grado di difficoltà, è vero, ma niente di impossibile, ma trascorsi i primi capitoli si inizia a capire come pensa il protagonista e quindi i passaggi repentini e fugaci da un elemento all'altro on ci stupiscono più....il capitolo successivo a quello del "giornalismo" vede il nostro alla ricerca di un ristorante e tutto quello che pensa durante il percorso ci appare davvero di facile comprensione...
Mi chiedevo e chiederei anche a chi sta leggendo il libro o lo ha già letto se ha notato la stessa cosa e quanto pensa sia importante per la letteratura successiva e quindi tutto il novecento questo approccio al modo di raccontare....
Mi chiedevo e chiederei anche a chi sta leggendo il libro o lo ha già letto se ha notato la stessa cosa e quanto pensa sia importante per la letteratura successiva e quindi tutto il novecento questo approccio al modo di raccontare....
MI stavo giusto chiedendo dove fosse tutta la difficoltà di questo libro!!! La mia curiosità è stata soddisfatta, di sicuro! E' più di una settimana che sono bloccata su un capitolo, tutto scritto in stile giornalistico, cioè ci sono circa una sessantina di trafiletti, anch'essi scritti nei vari stili giornalistici. E' il primo capitolo che proprio senza la guida alla lettura risulta quasi impossibile leggere...spero tra qualche giorno di poter scrivere qualcosina al riguardo!
Questa giornata va avanti, con un ritmo tranquillo come lo è il nostro protagonista. A metà mattina il signor Bloom deve recarsi ad un funerale, di un conoscente ubriacone morto per un infarto. Il viaggio per arrivare alla chiesa e la funzione sono di un realismo eccezionale; il flusso di pensieri che si dipana è molto semplice, anche come struttura, anche se i temi della morte sono in Mr Bloom molto delicati, infatti, anche se ogni oggetto che intravede dalla carrozza lo porta ad nuovi pensieri, di non immediata comprensione, il tema della morte lo accompagna sempre e proprio attraverso questo funerale capiamo che deve essergli successo qualcosa di davvero brutto, infatti, atraverso i dialoghi di coloro che sono presenti alla funzione veniamo a sapere che il figlioletto è morto da piccolo e che il padre è morto suicida.
Quello che, in questo capitolo mi ha colpito è il fatto che non ci sono "spiegoni" per mettere a conoscenza della situazione il lettore, non incisi dell'autore.
Joyce se ne frega del fatto che chi legge non capisce nulla di ciò che avviene, ma sa che con grande pazienza il lettore capirà attraverso ciò che avviene tutto.
Io credo che qualunque scrittore dovrebbe leggere questo libro, proprio per rendersi conto che non è necessario creare, sempre un personaggio che spieghi i che e il come, ma spesso è sufficiente porre il lettore in media res e attraverso le normali azioni di una vita,m attraverso i dialoghi, in questo caso i pensieri, far conoscere il protagonista.
Troppo spesso, infatti, gli autori si dilungano sulla descrizione della psicologia e dell'aspetto, creando, loro malgrado una situazione fittizia.
Joyce dimostra che non è necessario spiegare ogni singolo passaggio, che speso è inutile, come inutili sono la maggior parte delle azioni di una giornata, ma il risultato, per realismo e per efficacia, io credo sia eccellente.
Quello che, in questo capitolo mi ha colpito è il fatto che non ci sono "spiegoni" per mettere a conoscenza della situazione il lettore, non incisi dell'autore.
Joyce se ne frega del fatto che chi legge non capisce nulla di ciò che avviene, ma sa che con grande pazienza il lettore capirà attraverso ciò che avviene tutto.
Io credo che qualunque scrittore dovrebbe leggere questo libro, proprio per rendersi conto che non è necessario creare, sempre un personaggio che spieghi i che e il come, ma spesso è sufficiente porre il lettore in media res e attraverso le normali azioni di una vita,m attraverso i dialoghi, in questo caso i pensieri, far conoscere il protagonista.
Troppo spesso, infatti, gli autori si dilungano sulla descrizione della psicologia e dell'aspetto, creando, loro malgrado una situazione fittizia.
Joyce dimostra che non è necessario spiegare ogni singolo passaggio, che speso è inutile, come inutili sono la maggior parte delle azioni di una giornata, ma il risultato, per realismo e per efficacia, io credo sia eccellente.
Grazie :-)... spero che qualcuno lo legga con me...sarebbe così bello scambiarsi impressioni e sensazioni per comprenderlo più a fondo! La guida alla lettura è indispensable, ma è comunque molto, come dire, tecnica!
Io continuo a scrivere i i miei progressi, anche se solo incuriosisco è già un successo!! Prima o poi a qualcuno verrà la voglia di leggere e allora questa discussione diverrà molto più utile!!
Io continuo a scrivere i i miei progressi, anche se solo incuriosisco è già un successo!! Prima o poi a qualcuno verrà la voglia di leggere e allora questa discussione diverrà molto più utile!!
Come Joyce sai riuscito a creare un'opera simile non riesco a spiegarmelo. Sfiorate le cento pagine mi rendo conto di come i pensieri che invadolo le fitte pagine intrise di parole siano reali e veri e di quanto sia semplice seguirli!!!
COme avevo già detto, la prima parte, quella in cui impariamo a conoscere Dedalus, è molto difficile e ostica, piena di riferimenti di non facile comprensione, ma quando incontriamo il protagonista tutto ci appare più lineare, forse perchè il signor Bloom è un uomo normale con problemi normali. Si deve fare un atto di fede e leggere, leggere, leggere, sono sicura che tutto poi verrà ripagato, come sta avvenendo in queste prime pagine!
COme avevo già detto, la prima parte, quella in cui impariamo a conoscere Dedalus, è molto difficile e ostica, piena di riferimenti di non facile comprensione, ma quando incontriamo il protagonista tutto ci appare più lineare, forse perchè il signor Bloom è un uomo normale con problemi normali. Si deve fare un atto di fede e leggere, leggere, leggere, sono sicura che tutto poi verrà ripagato, come sta avvenendo in queste prime pagine!
Questa settimana non sono andata molto avanti, avevo un ospite nel fine settimana e non mi sono potuta immergere nella lettura come avrei voluto! In ogni caso il viaggio all'interno della mente e dei sentimenti di Leonard Bloom procede in modo piuttosto discorsivo e semplice, veniamo a conoscenza di alcuni fatti, molto importanti che hanno segnato la sua vita e che hanno una grossa importanza nel presente. L'importanza dell'evento è sottolineata in molto evidente dal fatto che il giorno raccontato è un giorno qualunque e il ricordo del figlio lo pervade in ogni istante, il che fa pensare che sia il pensiero principale nella sua mente
Io "gente di Dublino" non l'ho mai letto, mettevo in conto di leggerlo dopo "Ulisse". Credo che la guida alla lettura sia indispensabile per cogliere tutti i riferimenti, che almeno per quanto mi riguarda, sarebbe impossibile capire.
Io leggo una prima volta il capitolo, poi il corrispondente della guida e poi di nuovo il capitolo alla luce di ciò che viene scritto.
Come avevo scritto ho finito la parte che riguarda Dedalus e sono andata avanti, ma stavo pensando di rileggere la prima parte, anche perchè tutti i pensieri sono così "concentrati" quasi contemporanei da rendere necessaria una seconda lettura.
Per esempio, una cosa che mi ha colpito tantissimo, l'entrata della vecchia lattaia, già alla prima lettura è un'immagine grandiosa e piena di pathos, ma non capivo il motivo, forse per la dignità della signora che pervade la sua scarna descrizione o forse per le poche parole che pronuncia, ma dopo aver letto del significato, la rappresentazione dell'Irlanda, ecco che è chiara la volontà di Joyce di rendere quasi centrale quel momento, ancora di più della pena e dl rimorso da parte di Dedalus riguardo alla madre morta.
Io leggo una prima volta il capitolo, poi il corrispondente della guida e poi di nuovo il capitolo alla luce di ciò che viene scritto.
Come avevo scritto ho finito la parte che riguarda Dedalus e sono andata avanti, ma stavo pensando di rileggere la prima parte, anche perchè tutti i pensieri sono così "concentrati" quasi contemporanei da rendere necessaria una seconda lettura.
Per esempio, una cosa che mi ha colpito tantissimo, l'entrata della vecchia lattaia, già alla prima lettura è un'immagine grandiosa e piena di pathos, ma non capivo il motivo, forse per la dignità della signora che pervade la sua scarna descrizione o forse per le poche parole che pronuncia, ma dopo aver letto del significato, la rappresentazione dell'Irlanda, ecco che è chiara la volontà di Joyce di rendere quasi centrale quel momento, ancora di più della pena e dl rimorso da parte di Dedalus riguardo alla madre morta.
Proseguendo la lettura lasciamo ai suoi pensieri Stephan e fa il suo ingresso Bloom, il vero protagonista della giornata.
Attraverso uno stile semplice, sembra quasi un libro normale, che sottilinea il suo temperamento, il personaggio vive la propria mattinata, premuroso con la moglie, attento ai propri bisogni e ai bisogni della gatta.
Viene introdotta anche la figlia lontana e la moglie fedifraga.
Bloom ci appare come un uomo comune, con le sue comuni paure e soprattutto con i suoi comuni pensieri.
Anche in questa seconda sezione quello che più balza agli occhi è il fluire dei pensieri che ricalca in modo quasi perfetto il modo di pensare comune. I pensieri corrono dietro agli occhi, cambiano a seconodo di ciò che essi vedono senza tregua, a volte accavalandosi.
I riferimenti culturali sono molto meno presenti ed è dunque più facile e scorrevole la lettura.
Attraverso uno stile semplice, sembra quasi un libro normale, che sottilinea il suo temperamento, il personaggio vive la propria mattinata, premuroso con la moglie, attento ai propri bisogni e ai bisogni della gatta.
Viene introdotta anche la figlia lontana e la moglie fedifraga.
Bloom ci appare come un uomo comune, con le sue comuni paure e soprattutto con i suoi comuni pensieri.
Anche in questa seconda sezione quello che più balza agli occhi è il fluire dei pensieri che ricalca in modo quasi perfetto il modo di pensare comune. I pensieri corrono dietro agli occhi, cambiano a seconodo di ciò che essi vedono senza tregua, a volte accavalandosi.
I riferimenti culturali sono molto meno presenti ed è dunque più facile e scorrevole la lettura.
Sono a pagina 60, il che vuol dire che i primi tre capitoli in cui viene presentato Dedalus li ho letti.
La difficoltà del testo è davvero molta, non tanto per il lessico, ma per l'assenza totale di punti di riferimento; infatti i personaggi pensano come pensa una persona vera, nel senso che se l'cchio cade su un oggetto, per esempio una conchiglia, tutto il vissuto prende forma e il corpo del pensiero spazia da un ricordo all'altro senza soluzione di continuità.
Per cui ogni capitolo va riletto alla luce del successivo e se non si ha una cultura enciclopedica si deve soffermarsi anche sui particolari della storia dell'irlanda e su riferimenti ad opere liriche, romanzi, luoghi che a Joyce sono familiari ma forse a noi no.
ll ritatto di Stephen Dedalus è molto ben delineato, alla fine dei tre capitoli abbiamo un' idea piuttosto verosimile di quello che pensa e di come si comporta.
La difficoltà del testo è davvero molta, non tanto per il lessico, ma per l'assenza totale di punti di riferimento; infatti i personaggi pensano come pensa una persona vera, nel senso che se l'cchio cade su un oggetto, per esempio una conchiglia, tutto il vissuto prende forma e il corpo del pensiero spazia da un ricordo all'altro senza soluzione di continuità.
Per cui ogni capitolo va riletto alla luce del successivo e se non si ha una cultura enciclopedica si deve soffermarsi anche sui particolari della storia dell'irlanda e su riferimenti ad opere liriche, romanzi, luoghi che a Joyce sono familiari ma forse a noi no.
ll ritatto di Stephen Dedalus è molto ben delineato, alla fine dei tre capitoli abbiamo un' idea piuttosto verosimile di quello che pensa e di come si comporta.
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