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L'unico ricordo che possiedo è purtroppo negativo. Lo lessi al tempo del liceo, cercarono di spiegarmelo e di farmelo apprezzare ma la relazione con Manzoni non mai è decollata. Dopo anni l'ho ripreso in mano e l'ho richiuso quasi immediatamente. Sinceramente non riesco a comprendere la bellezza della sua prosa, non mi piacciono né la trama, né come è stata sviluppata e tanto meno ciò che la storia in sé dovrebbe rappresentare. Preferisco nettamente il Manzoni poeta.
Ho avuto occasione di leggerlo e studiarlo molto bene durante gli anni del liceo grazie ad una professoressa con la P maiuscola. " I promessi sposi" mi hanno sempre affascinato, ad oggi rileggo volentieri qualche brano.
Trovo che in alcuni punti la penna di Manzoni passi dalla prosa alla poesia con estrema delicatezza, pochi sono in grado di emulare uno stile simile e di strutturare una trama così fitta.
La scena della piccola Cecilia è un vero e proprio gioiello della letteratura italiana.
Trovo che in alcuni punti la penna di Manzoni passi dalla prosa alla poesia con estrema delicatezza, pochi sono in grado di emulare uno stile simile e di strutturare una trama così fitta.
La scena della piccola Cecilia è un vero e proprio gioiello della letteratura italiana.
Ho avuto occasioni di rileggerlo, integralmente e parzialmente.
Penso sia uno scrigno di saggezza, oltre ad essere un'opera letteraria bellissima in sé. Alcuni ritratti di personaggi sono memorabili. Varie immagini toccano un livello estetico, morale e civile altissimo, immagini che il lettore può portarsi dentro come bagaglio per la vita (es. l'abbandono di Lucia del paese natìo: l'Addio monti sorgenti dalle acque..; l'Innominato che si affaccia, dal suo cupo castello, al suono lieto delle campane nella valle; l'umanissimo e commovente distacco della Madre di Cecilia dalla figlia morta di peste.....).
Si tratta ovviamente di un libro da rileggere in età adulta per coglierne la Bellezza, gli stimoli di riflessione e di spiritualità.
Penso sia uno scrigno di saggezza, oltre ad essere un'opera letteraria bellissima in sé. Alcuni ritratti di personaggi sono memorabili. Varie immagini toccano un livello estetico, morale e civile altissimo, immagini che il lettore può portarsi dentro come bagaglio per la vita (es. l'abbandono di Lucia del paese natìo: l'Addio monti sorgenti dalle acque..; l'Innominato che si affaccia, dal suo cupo castello, al suono lieto delle campane nella valle; l'umanissimo e commovente distacco della Madre di Cecilia dalla figlia morta di peste.....).
Si tratta ovviamente di un libro da rileggere in età adulta per coglierne la Bellezza, gli stimoli di riflessione e di spiritualità.
Purtroppo non sono più una jeune fille en fleur e a scuola, oltre alla lettura, con commento sobrio e non certo entusiasmante del prof.,si doveva imparare a memoria parecchi branie , fare via via il riassunto canonico sul quadernetto, con puntigliosa revisione del Prof. .
Inoltre, chi chiacchierava ,doveva riassumere il capitolo sucessivo. No comment su questo tipo di didattica,
Arrivai alla fine con velocità supersonica. Li considerai un mattone.
Non ho avuto tempo di rileggere questo classico., ma ora me ne hai fatto venire la voglia.Grazie!
Inoltre, chi chiacchierava ,doveva riassumere il capitolo sucessivo. No comment su questo tipo di didattica,
Arrivai alla fine con velocità supersonica. Li considerai un mattone.
Non ho avuto tempo di rileggere questo classico., ma ora me ne hai fatto venire la voglia.Grazie!