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Io avevo, Ioana, già letto "Un bel morir" e altre cose sparse ( poesie e racconti), tanto con Maqroll si può partire dove si vuole, non c'è - si può dire - un inizio e una fine. C'è un uomo che si interroga sul suo destino, che vuole "sondarne i limiti", e questo tentativo è sproporzionato, ridicolo e tragico insieme, commovente o insignificante a seconda dei punti di vista. Infimo o titanico.
Ad ogni modo sono contenta della breve condivisa, magari poco partecipata dalle altre ma che comunque mi ha permesso di scoprire una penna nuova. Grazie della compagnia!
Mi piace anche sottolineare che il realismo di fondo cela dietro di sé una dimensione oscura, enigmatica, inquietante, di cui bisognerebbe tenere conto e che andrebbe forse analizzata approfonditamente, cosa che queste poche righe non consentono.
Ciao Giulio! Sicuramente la mia valutazione non è basata solo sulla trama anche perché la maggior parte dei libri che leggo sono assenti di una trama movimentata, tuttavia mi prendono per altri aspetti che purtroppo qui non è successo e quindi la trama piatta mi è spiccata di più all'occhio. Decisamente non un autore nelle mie corde. Presumo però che tu continuerai la trilogia :-).