Tu sei il male Tu sei il male

Tu sei il male

Letteratura italiana

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Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial spagnolo Elisa Sordi, giovane impiegata, scompare nel nulla. L'inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, commissario di Polizia dal passato oscuro. Balistreri prende sottogamba il caso, e solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta nelle indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà insoluto. Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri, tiene a bada i propri demoni con gli antidepressivi. Il suicidio della donna alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l’inchiesta. Ma rendere giustizia a Elisa Sordi avrà un prezzo più alto del previsto.



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Tu sei il male 2022-04-13 23:40:10 Laura V.
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    14 Aprile, 2022
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L'insospettabilità del male

Che magnifica scoperta, per me, Roberto Costantini e il suo commissario Michele Balistreri!
Dopo essere partita da “Alle radici del male”, secondo bellissimo volume della cosiddetta “Trilogia del Male”, ecco ora che concludo anche la lettura del romanzo con cui sia lo scrittore che il suo più che riuscito personaggio hanno fatto il loro esordio, nel 2011, sulla scena letteraria nostrana.
Voto complessivo, pure in questo caso, di oltre quattro stelle.

Sebbene mi sia sentita coinvolta maggiormente dalla trama e dall'ambientazione nordafricana del secondo titolo, dove si ripercorre la vicenda familiare e la crescita di Balistreri a Tripoli, ho trovato questo primo tassello della trilogia in questione un giallo/poliziesco/thriller di tutto rispetto, in grado di catturare fin dall'incipit l'attenzione di chi legge. L'autore dimostra una straordinaria abilità nell'intrecciare eventi e personaggi, senza tralasciare il minimo dettaglio né annoiare; la sua prosa è decisamente fluida, entusiasmante, ricca di tutti quegli ingredienti che contribuiscono a istigare il lettore a fare addirittura le ore piccole pur di non interrompere l'evolversi della vicenda narrata. Era dai tempi in cui lessi avidamente “Uomini che odiano le donne” di Stieg Larsson che nel cuore dela notte non riuscivo a staccarmi dalle pagine di un libro, e io, come dico sempre, non sono una lettrice abituale di gialli e sottogeneri vari.

Impossibile riassumere in poche righe la complessità della trama che si svolge sullo sfondo di una città come Roma tra il 1982 e gli anni Duemila. Fatto sta che mentre il cerchio finalmente si stringe, niente sarà certo, anche quando l'esito delle indagini sembrerà ovvio e scontato, fino al gran colpo da maestro con cui Costantini fa calare il sipario definitivo sull'assassinio della giovane Elisa Sordi, crimine che per ben ventiquattro lunghi anni resterà una spina nel fianco di un Balistreri bello, dannato e fiaccato dal peso dell'esistenza. Il male può annidarsi ovunque, in un viso deforme così come nel sorriso più angelico e disarmante, persino nel bene stesso.
Sono molto contenta di aver cominciato dal secondo volume, una fortunata svista che mi ha permesso di comprendere meglio diverse cose che vengono anticipate in questo primo romanzo, nonché di valutare nell'insieme la figura qui più matura del commissario. Pregusto già la lettura del terzo atto della trilogia, con la segreta speranza che si faccia ritorno in Africa dove ancora attende una scogliera e il suo mistero!

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Tu sei il male 2021-06-27 06:30:20 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    27 Giugno, 2021
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Non c'è libertà senza verità

Può capitare di leggere un romanzo e rendersi conto che il protagonista non è particolarmente simpatico, un po' troppo fuori dalle righe e decisamente menefreghista. Può però anche succedere di ritrovarsi sempre nel solito libro un protagonista cambiato, cresciuto e soprattutto inseguito dai suoi demoni che diventa più umano, meno superficiale e decisamente più vicino alle tue corde.

Primo capitolo della trilogia del male di Roberto Costantini. Siamo nel 1982 e il giovane Balestrieri pensa più alla finale dei mondiali che alla scomparsa della bella Elisa Sordi. Quello che sembra un caso facile diventerà invece la bestia nera del protagonista.

Passano gli anni e noi veniamo catapultati nel 2006, dove troviamo il commissario Balestrieri, un uomo profondamente cambiato che ha messo da parte l'arroganza e la superficialità per diventare un uomo tormentato. E quando sembra che il passato sia dimenticato, torna lui, l'Uomo Invisibile, anche se nasconde bene la mano facendo incolpare altri, Balestrieri riconosce il suo tocco e non sarà facile farlo vedere anche agli altri.

Costantini ci presenta una società razzista, corrotta e manipolatrice, dove vince chi bleffa meglio e dove spesso i soldi e il potere aiutano dove il resto non può. In tutto questo buio però c'è chi lotta per la libertà, per i più deboli e per quelli che anche se provano ad urlare non vengono ascoltati.

Un libro che anche se parte lentamente arrivi ad un punto che non riesci a fermarti. Oltre seicento pagine volate via, dove una pagina chiama l'altra e fermare la lettura non è semplice.
Uno stile accattivante, una trama avvincente e un protagonista che si fa odiare ma anche amare.

Lo consiglio agli appassionati di gialli.

Buona lettura!!!

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Tu sei il male 2020-05-13 15:02:16 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    13 Mag, 2020
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I volti del male

«Non so cosa mi prese. Certamente qualcosa che non provavo più da molti anni. Un minuto dopo ero in acqua. Il freddo mi toglieva il fiato, ma più nuotavo per scaldarmi più sentivo una gioia dimenticata, sfrontata, irresistibile, che si impadroniva di tutto il corpo.»

È il 1982. Roma è in subbuglio, a giocarsi la finale dei mondiali di calcio vi è l’Italia. L’attesa si taglia con mano, l’adrenalina è alle stelle. Lui, Michele Balistreri, trentaduenne, non ha proprio voglia di perdere tempo. Lo aspettano una partita a poker, alcol a volontà, sigarette e una donna con la quale trascorrere la serata e di cui qualche giorno dopo non avrebbe nemmeno ricordato il nome. Angelo, il suo migliore amico, cattolico praticante e al tempo fidanzato con Paola, lavora in un ambiente molto particolare, al servizio del Vaticano ma in una proprietà affittata a quest’ultimo da un ricco conte sostenitore di un ritorno alla monarchia. Balistreri ha un passato turbolento, violento, inquieto. Cresciuto in Libia, cacciatore in Africa, ex fascista, poi nei servizi come infiltrato quando quegli ideali che seguiva erano stati dai suoi stessi alleati stravolti e reinterpretati per poter sparare bombe anche su chi nulla aveva a che vedere con la lotta armata essendo un semplice cittadino, infine laureatosi in filosofia con ritardo e vincitore di un concorso per Commissari che lo vede adesso ricoprirne il ruolo, non ha proprio voglia di recarsi sul luogo di una presunta sparizione. Soprattutto se l’allarme scatta da due genitori anziani che non vedono ritornare a casa la loro bellissima figlia durante una serata in cui lei è sicuramente a divertirsi con qualche ragazzo fortunato. Tuttavia, la preoccupazione di questi non è priva di fondamento. Il suo nome è Elisa Sordi, ha appena diciotto anni, frequenta l’ultimo anno di ragioneria e il suo corpo viene brutalmente rinvenuto privo di vita pochi giorni dopo dalla finale, dilaniato da ferite, cosparso di segni di bruciatura di sigarette e di tagli, seviziato dai ratti e da chissà quale altro animale, sulle rive del Tevere. Balistreri inizia le ricerche, giunge anche a trovare un colpevole ma, alla fine, il castello costruito crolla e tutte le convinzioni con lui. Il caso resterà irrisolto.
Sono trascorsi venticinque anni. Siamo a cavallo tra il 2005 e il 2006 in un intermezzo apprendiamo della morte di una giovane donna, deceduta in una discarica dopo essere stata violentata da tre uomini che dichiarano di aver agito insieme e su comando di un altro uomo. Una lettera incisa. L’unica macchia sul curriculum impeccabile di Balistreri, adesso alla Sezione Speciale, che non crede alla ricostruzione proposta dai vertici per un semplice dato oggettivo: i colpevoli sono analfabeti, come avrebbero potuto scriver una lettera sul corpo della vittima? Poco dopo la scomparsa di un’altra donna inizialmente sottovalutata dalla polizia di zona perché prostituta. Al contempo misteriosi traffici di denaro ricollegati a una società di prestanomi i cui profitti si nascondono dietro ad un locale con signorine con le quali passare una serata diversa, scommesse, bische, slot e chi più ne ha più ne metta. Cosa si cela dietro la facciata? Che i vari casi siano in qualche modo collegati? Ma soprattutto, cosa porterà il funzionario a convincersi che vi possa essere un collegamento con i fatti del 1982?
Il Balistreri di oggi è inoltre molto diverso dal Balistreri di ieri. All’inizio dell’opera conosciamo un trentenne irruento, arrabbiato, frettoloso e refrattario al riconoscimento di qualunque autorità divina o terrena, lo ritroviamo riflessivo, meditabondo, depresso, malconcio a livello fisico a causa di anni di vita sregolata e incontrollata ma soprattutto lo ritroviamo vittima dei fantasmi del passato. Michele è costantemente ad autoinfliggersi per quegli anni che non è riuscito a lasciarsi alle spalle. Non è riuscito ad andare avanti, ha continuato a colpevolizzarsi, non è riuscito così a ricostruirsi una vita.
Da questi brevi assunti ha inizio “Tu sei il male”, opera prima di Roberto Costantini, autore che dimostra sin dal suo primo lavoro di essere un gran narratore e di riuscire a tenere le fila di molteplici trame con tanti burattinai. Il testo non è semplicemente un giallo. Al suo interno lo scrittore ricostruisce la vita di uomini e donne che vengono perfettamente caratterizzati, ci parla di tematiche sottese quali razzismo, ci mostra la quotidianità di un poliziotto che sovente è chiamato ad occuparsi di più indagini contemporaneamente, ma al tempo stesso ci invita a riflettere. Perché l’oggetto principale dell’elaborato è quello di interrogarsi e di interrogarci sul male in sé per sé, nelle sue forme più variegate, nelle sue tante sfumature. Perché la verità risiede in un’unica frase: chiunque può uccidere. Anche le persone più insospettabili. E questa constatazione, che può quasi sembrare una ovvietà, è invece il perno sul quale si fonda il titolo. Una rinnovata presa di coscienza che porterà il nostro eroe ad affrontare il nemico con una nuova consapevolezza. Ciò varrà anche per il lettore che, pagina dopo pagina, da un lato cercherà di risolvere il rompicapo e di risolvere il mistero, mentre dall’altro si interrogherà sulle profondità dell’animo umano, sulle sue ombre, sulla sua oscurità, su quegli angoli bui e nefasti che vengono relegati negli anfratti più lontani della mente e dell’animo perché ne abbiamo un timore primordiale.
Un libro che in una prima lettura si divora e in una seconda si assapora, un libro che conquista e trattiene tra le sue pagine, un libro che tiene bene per tutta la narrazione e che non delude le aspettative degli amanti del genere ma che è in grado di sorprendere anche chi non lo è. Un libro che vince per trama accattivante, stile rapido, ritmo ben cadenzato, enigma intrigante e personaggi solidi e tangibili con mano.

«Chi lotta con i mostri deve stare attento a non diventare lui stesso un mostro. Se tu scruterai a lungo un abisso, anche l’abisso scruterà te.»

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Tu sei il male 2018-10-01 09:44:33 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    01 Ottobre, 2018
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La verità è un cerchio

Nel 1982 Michele Balistreri è un giovane commissario di polizia. Una nomina ottenuta grazie ad agganci politici. Un passato irrequieto e violento come picchiatore fascista. Un lavoro svolto in modo indolente e superficiale, tra una donna e l’altra, tra una serata e l’altra, in attesa di decidere cosa fare della propria vita.

Così, quando durante la finale del campionato del mondo viene chiamato per occuparsi di una ragazza scomparsa, la giovane e bellissima Elisa Sordi, Michele rimanda. Tutto è irrilevante, tutto può aspettare. Solo che la morte non aspetta proprio nessuno, e nemmeno il senso di colpa. Il corpo martoriato di Elisa verrà ritrovato pochi giorni dopo, dando il via a un’indagine senza colpevole e senza soluzione. E Michele non lo dimenticherà mai.

Lo ritroviamo ventiquattro anni dopo, ancora poliziotto ma molto cambiato. Solo e malconcio, vittima di incubi e tormenti, che placa con antidepressivi e rettitudine. Finché all’improvviso il passato tornerà a bussare alla sua porta. Un assassino seriale le cui modalità ricordano quel famoso omicidio. L’improvviso suicidio della madre di Elisa, ancora durante una finale dei mondiali di calcio. Personaggi che escono dalla memoria per intrecciarsi agli eventi del presente. La verità è un cerchio e per Michele è arrivato il momento di chiuderlo.

“Ora non servivano più gli antidepressivi, i gastroprotettori, il controllo sul fumo e sull'alcol […]. Serviva solo ciò che fin da bambino aveva sempre cercato, a costo di qualunque guaio: la verità. Senza compromessi, con la forza se necessario, a costo di distruggere anche se stesso.”

Dopo avere fatto la conoscenza di Michele Balistreri mi sono chiesta come avrei fatto a sopportare per quasi settecento pagine un protagonista così antipatico. Invece le parole ti imprigionano, la scrittura scorre fluida e veloce, la trama si infittisce e si aggroviglia, lasciandoti continuamente a immaginare possibili collegamenti e soluzioni. Perché il vero protagonista non è l’uomo o il poliziotto; è l’intreccio, la storia.

Non si può non dare merito a Roberto Costantini di avere ideato un progetto davvero ampio e ambizioso, tratteggiando con cura ogni dettaglio e incastonandolo all’interno di un disegno molto articolato. Ma non si tratta di puro esercizio narrativo perché la grande forza di questo romanzo sta nella sua capacità di raccontarci la società italiana attraverso la sua capitale e i suoi abitanti. Alti prelati e malavitosi immigrati, volontari bigotti e povere prostitute, affaristi spregiudicati e agenti corrotti. Tutti uniti dal male, che serpeggia a ogni livello, mosso da mani invisibili. E da un protagonista che nel corso della storia trova umanità e non vuole arrendersi. Riuscirà ad arrivare alla verità? E a che prezzo? A tutti coloro che vorranno scoprirlo, auguro buona lettura.

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Tu sei il male 2017-12-12 11:11:48 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    12 Dicembre, 2017
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Riaprire porte

Quando un cerchio non si chiude, l’anima resta inquieta. Questo giallo tipicamente italiano è il primo volume di un ciclo che ben promette. Va letto con molta attenzione, perché è sostanzialmente diviso in tre parti e la parte centrale sembra essere un intermezzo troppo lungo e poco pertinente con la prima parte della storia che hai già letto e che sai già avrà un seguito. Invece tutti gli elementi sono importanti, tutti i personaggi, tutta la sequenza. E’ una storia fatta di molte rimarchevoli coincidenze, che piano piano capisci che non sono tali ed è stando attento anche a tutti i più piccoli particolari che puoi più apprezzare appieno tutta la girandola di inganni e, soprattutto, la capacità dell’autore di pensarli, costruirli, concatenarli. Davvero notevole. Il protagonista è cinico ed irritante, ma di lui, conoscendolo pagina dopo pagina ed anno dopo anno, colpisce soprattutto la catena della paralisi, ovvero la sequenza tra senso di colpa, rimorso e pentimento, che è un aspetto profondamente umano. Vive in attrito con il mondo, ma ci sono momenti in cui, pur non sopportandolo, un po’ ti identifichi in lui. Splendida la parte finale, in cui il burattinaio indiziato numero uno fa impennare la suspence fino a condurci all’inatteso finale.

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Tu sei il male 2015-05-18 07:56:41 Vita93
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Vita93 Opinione inserita da Vita93    18 Mag, 2015
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Cosa hai fatto per tutto questo tempo?

1982. Michele Balistreri ha 32 anni ed è un giovane commissario del quartiere Vigna Clara, situato nella parte nord di Roma.
Zona estremamente tranquilla, appartenente alla cosiddetta “Roma bene”, nel culmine degli anni di piombo è stata un punto di ritrovo dell’estrema destra, di cui Balistreri ha fatto parte durante il periodo universitario.
Uomo dal passato misterioso e dall’adolescenza turbolenta trascorsa in Libia, a Tripoli, Balistreri è un arrogante che non ama il proprio lavoro e si disprezza per essere diventato, grazie alle raccomandazioni del fratello, “servo di uno Stato” in cui non si identifica. Alla vita di ufficio preferisce la compagnia di una ragazza o una partita a poker con l’amico Angelo Dioguardi, che lavora alle dipendenze del cardinale Alessandrini, zio della fidanzata Paola, nel complesso residenziale di Via della Camilluccia, abitato da importanti figure ecclesiastiche e politiche. Una curiosa amicizia tra un cattolico fervente, Angelo, ed un cinico come Michele.
La routine viene spezzata dalla violenta morte di Elisa Sordi, studentessa diciottenne che lavorava per Angelo e per il cardinale, uccisa la sera della finale dei Mondiali tra Italia e Germania.
24 anni dopo, nel 2006, Balistreri è diventato capo della Sezione Speciale di Roma. La notte della finale tra Italia e Francia la madre di Elisa si getta dal balcone. Le due morti sono collegate?

“Tu sei il male”, primo libro di una trilogia, è un romanzo potente, di ampio respiro, capace di andare oltre alla narrativa di genere thriller.
Attorno alla figura di Balistreri, Costantini costruisce uno spaccato socio-culturale dell’Italia degli anni ottanta e duemila tra politica, corruzione, immigrazione, in una vicenda permeata di mezza verità e bluff, proprio come in una delle tante partite a poker affrontate dal protagonista.
La narrativa di genere, quando è di buon livello, si dimostra terreno fertile per un’analisi della società che ci circonda. L’autore utilizza avvenimenti straordinari, finzioni letterarie lontane dalla realtà di tutti i giorni, per parlare di problemi presenti ed attuali.
È una storia di personaggi sfuggenti, irrisolti, divorati da rimorsi e sensi di colpa, cambiati dal destino, sconfitti dalle circostanze.

Ho apprezzato la scelta dell’autore di non forzare la mano con numerosi e rocamboleschi colpi di scena, preferendo un’indagine suddivisa in capitoli corrispondenti a giornate lavorative tra interrogatori, piccoli indizi e una miriade di personaggi mediamente ben caratterizzati.

“Tu sei il male” è un libro accattivante, una delle migliori recenti sorprese nel nostro panorama letterario in termini di narrativa thriller, e spero che i due libri successivi della trilogia si mantengano sullo stesso livello.

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Tu sei il male 2014-11-09 21:12:31 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    09 Novembre, 2014
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Noir 'de noantri' ... assolutamente niente male

Cazzuto!
Si può scrivere? Va bene, lo scrivo, perché non mi vengono in mente altri aggettivi per definire meglio questo thriller tutto italiano, prima opera di Costantini e primo di una trilogia che a questo punto non mancherò di completare.
Il suo punto di forza è nel realismo della storia, non ci sono supereroi e superdetective dai poteri soprannaturali, il protagonista è un certo commissario Balistreri, uomo dalla gioventù movimentata, estremamente movimentata, visto il suo carattere ribelle, insofferente, alla ricerca di un valido ideale a cui aggrappare la sua vita, usando spesso la lotta per il suo raggiungimento come pretesto per sfogare la sua rabbia interiore,
Col passare degli anni, crollano gli ideali, gli spiriti si placano, almeno quelli più nobili, mentre s'infiammano quelli meno nobili e Balistreri si trasforma in uno sciupafemmine senza scrupoli, pronto ad appagare subito e senza troppi rimorsi ogni suo desiderio e piacere, restio ad ogni tipo di legame affettivo duraturo ed impegnativo e che non si esaurisca nel giro di una notte, massimo due.
Tutto questo sotto le apparenze 'borghesi' di un commissario di polizia, veste guadagnata in modo poco onorevole grazie alle raccomandazioni dell'onorevole fratello, sinceramente desideroso di garantirgli una 'vita' più tranquilla ed ordinata.
Ma il senso di giustizia, il suo innato desiderio di lottare contro qualsiasi forma di sopruso e prevaricazione, non si spegne mai:
"Onore, lealtà e coraggio erano ancora lì, ma come vecchi ricordi sfumati nella viscosità del reale."

E quando una giovane ragazza muore, assassinata ed abbondonata nel Tevere, gli occhi spenti e rassegnati dei suoi genitori impotenti dinanzi a questo crudele destino che ha sottratto loro l'unica figlia, accendono in Balistreri il senso di colpa per non aver dato il giusto peso a quella scomparsa ed il desiderio di non lasciare impunito quel delitto.
Questo è quanto raccontato nella prima parte del romanzo... quello che accade dopo, a distanza di anni, è un susseguirsi di eventi ben congegnati in una trama fitta ma senza facili scappatoie, e soprattuto inserita in un contesto, che è quello della capitale nei primi anni del 2000, specchio efficace e veritiero della condizione politica e sociale di quel tempo, a cavallo di tangentopoli e con i problemi sempre più pressanti legati all'integrazione degli extracomunitari.
Ed il finale, avvincente ed in crescente tensione, non è assolutamente da meno al resto del romanzo.

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Consigliato a chi ha letto...
A chi almeno una volta nella vita si è fermato in macchina sul lungomare vicino al pontile di Ostia in pieno inverno a parlare del più e del meno col suo migliore amico sino all'alba in attesa degli storici ed immortali krapfen alla crema...
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Tu sei il male 2014-09-12 07:20:09 ferrucciodemagistris
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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    12 Settembre, 2014
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Tu sei il male

Un eccellente thriller-noir italiano; il romanzo, molto dettagliato e articolato, descrive anche l'Italia degli anni '80 fino ad arrivare all'Italia dei nostri giorni con le problematiche ancora più accentuate rispetto al passato. Molti i personaggi protagonisti che intrecciano una trama che non dà tregua fino alla fine; colpi di scena, situazioni inaspettate, intrighi politici in connubio con accadimenti che cambiano continuamente il percorso del sentiero per indurci ad arrivare all'agognata soluzione dell'enigma. Ricco di frasi raffinate che danno luogo a profonda riflessione

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Tu sei il male 2013-10-03 18:32:01 Gondes
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Gondes Opinione inserita da Gondes    03 Ottobre, 2013
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TU SEI IL MALE

E’ da molto tempo che mi capitava di incrociare questo libro sulle scaffalature delle librerie, ma chissà per quale motivo, alla fine la mia attenzione era catturata da qualche altro titolo. Sono passati così due anni e ancora dovevo decidermi.

Poi un giorno mi è capitato di leggere l’entusiasmante recensione di Michele (Fonta, per gli amici di QLibri) e ho avuto finalmente lo slancio per dire: questa volta lo compro!

Faccio ammenda al mio istinto e dico un grazie a Fonta, perché mi ha fatto scoprire veramente un ottimo thriller poliziesco.
Forse ero ben disposto, ma sono entrato subito in sintonia con lo stile dell’autore; molto generoso nel presentare il tratto caratteriale di tutti i personaggi. Il particolar modo mi è piaciuto il commissario Balistreri; la tipica persona che la ami o la detesti appena la incontri per la prima volta.

Mi sono chiesto perché questo romanzo mi ha particolarmente coinvolto, quasi avendo la sensazione di far parte in qualche modo della storia. Credo che sia dipeso dalla scelta da parte dell’autore di far ruotare tutta la vicenda attorno a due date, che anche a distanza di anni, ci danno la possibilità di ritornare indietro con la memoria in modo abbastanza facile. Mi riferisco alle due magiche notti in occasione delle vittorie dei mondiali di calcio in Spagna ed in Germania.

Grazie al libro possiamo rivivere le sensazioni e le emozioni di quei giorni. Fare un parallelo fra la storia raccontata nel libro e il nostro ricordo. Ci chiederemo dove ci trovavamo la sera in cui fu uccisa Elisa Sordi e cosa facevamo quando sua madre molti anni dopo si suicidò. Quasi tutti sapremo darci probabilmente una risposta ed entrare quindi anche noi nella storia raccontata nel libro. Questo coinvolgimento è stato per me fatale, facendomi apprezzare il libro ancor di più.

Per quanto riguarda invece l’architettura della storia l’ho trovato un tantino complicata; con risvolti molto ampi, mancano gli UFO e poi siamo al completo!. Comunque l’autore, in più occasioni, cerca di aiutare il lettore, facendo il punto sulle indagini, anche perché diversamente si rischia di perdersi nei meandri della vicenda. Le pagine sono un tantino troppe, ma comunque la complessità della vicenda richiede una stesura appropriata.

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Tu sei il male 2013-07-11 06:56:57 davide
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Opinione inserita da davide    11 Luglio, 2013

Ottimo esercizio di scrittura, trama banale

Credo che il romanzo nel complesso sia ben scritto, i personaggi sviluppati bene e con ampia descrizione delle varie sfaccettature che danno "profondità" alla personalità degli stessi. Ma purtroppo la storia fa acqua da tutte le parti: temo che l'autore abbia pensato che mescolando tanti buoni ingredienti (tanto per citarne alcuni: una nobile famiglia decaduta, un poliziotto sciupafemmine all'inizio e un saggio investigatore in seguito, l'ombra di complotti finanziari, la sinistra presenza della Chiesa e del Vaticano, buttafuori, giornaliste, rom, cardinali, politici, mignotte...) si possa preparare un buon piatto, cosa purtroppo non vera tanto in letteratura quanto in cucina.
Aggiungo che un buon giallo, a mio avviso, dovrebbe dare al lettore la possibilità di poter interpretare gli indizi insieme allo svilupparsi della vicenda e in un certo senso fornirlo degli strumenti necessari a risolvere l'enigma autonomamente, cosa che qui purtroppo non accade (e non dico altro perchè svelerei la vicenda). I gialli più belli sono quelli in cui arrivati finalmente alla sconcertante verità su chi sia il "mostro di turno" il lettore pensa: "Ma certo, come ho fatto a non arrivarci!". Sono i romanzi in cui il lettore pur avendo tutti i pezzi del puzzle a disposizione, non riesce a comporre il quadro d'insieme perchè c'è qualcosa di sfuggente e che si intuisce solo inconsciamente. In questo libro, invece, il lettore non riesce a comporre il puzzle semplicemente perchè l'autore decide di fornire tutti i pezzi necessari solo alla fine...

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