Zigulì
Saggistica
Editore
Massimiliano Verga ha 42 anni. Insegna sociologia del diritto all'Università degli Studi di Milano-Bicocca, divertendosi molto. Ama la montagna ma vorrebbe vivere al mare, se non fosse che i suoi figli e San Siro sono a Milano.
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La disperata rabbia dell'amore
Chi sono io per giudicare questo libro?
Perchè questo non è un romanzo, non è assolutamente possibile classificarlo in un genere letterario.
E' un intenso sfogo, il desiderio di comunicare la propria rabbia e dolore, la manifestazione di un amore incondizionato per un figlio cieco, muto "con il cervello grande come una zigulì".
Pensieri, riflessioni, effimere ed eterne sensazioni, ricordi, spesso formati da poche parole e con un linguaggio molto forte e volgare, quasi liberatorio, si susseguono senza fine, scorrendo come foglie trascinate sulla superficie dell'acqua dalla corrente di un fiume.
Combattuto tra odio, amore, rassegnazione e tanta rabbia (sentimenti che lo rendono scrittore), Massimiliano Verga racconta la propria vita con il figlio disabile e tutte le sue emozioni chiaramente emerse da questa vita.
Che dire? Quando mi sentirò triste mi verrà inevitabile pensare a tutto questo e sentirmi fortunata.
Ho ammirato il coraggio, la determinazione e la battaglia di quest'uomo contro il disagio e l'ipocrisia propria e altrui.
Una gran tristezza e una forte speranza. Sono queste le cose che mi ha regalato questo libro, e sono contenta di essere stata triste, perchè ho ritrovato un po'di quelle forza di andare avanti che ho sempre cercato.
Grazie Massimiliano.
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"Ascolta come mi batte forte il tuo cuore"
Massimiliano e Moreno.Un padre,il primo, un figlio,il secondo.
Un professore di sociologia della Bicocca,il primo, un ragazzino handicappato,con il cervello grande quanto una zigulì,il secondo.
Questa è una storia d'amore,del primo verso il secondo e viceversa.Il primo ce la racconta con una serie di riflessioni che spesso hanno la forza espressiva di una poesia.Il secondo la vive tutti i giorni.
Il primo si incazza e ne ha molti di motivi per farlo,il secondo ascolta i Kasabian.
Il secondo si sporca di merda dalla testa alle unghie dei piedi,il primo lo pulisce per venti minuti sotto la doccia tutte le volte.Il primo consuma scarpe,fogli e inchiostro per visite dai medici, per avere diagnosi, capirci qualcosa di quello che ha o che è Moreno, il secondo ascolta i Kasabian.Il primo cerca di capire in questo paese,quali diritti ha il genitore di un disabile e se si possono avere i pannolini gratis,il secondo ascolta i Kasabian.Il primo lo prende in braccio e lo mette nel carrozzino,il secondo gli scivola fra la mani come un'anguilla e gli lecca tutta la faccia,quando arriva alla Bicocca che sembra sia stato investito da una lumaca gigante nessuno più,fra i suoi studenti, si meraviglia.Il primo si commuove salutando le tre maestre dell'asilo,il secondo ascolta i Kasabian.Il primo guarda l'Inter in TV, il secondo è cieco ma alle urla di gioia per un gol di Zanetti si sbatte,forse pensa ai Kasabian.Il primo si chiede "che cazzo vuol dire diversamente abile? Il secondo ha una crisi epilettica. Il primo spige il carrozzino,guarda la gente che passa,gli sguardi di sottecchi, le mezze frasi,i commenti sottovoce,il secondo succhia tutta l'acqua dalla bottiglina.Alle volte il primo ha paura di non farcela, alle volte il secondo mangia il gelato senza spalmarselo addosso.Il primo dopo aver salutato Moreno che fa fisioterapia con uno "ciao",si ferma sulla porta,pensa che per Moreno "ciao" è uno dei tanti rumori che lo circondano, allora gli si avvicina e gli da un bacio.Il secondo...che fa il secondo?,è scritto a pagina 172 del testo.
di Luigi De Rosa
"Non importa se ci sei davvero.Cioè ,sia chiaro:quando non ci sei si sente la differenza.Ma non è questo il punto.Perchè una parte di te è sempre presente,in ogni momento ,in tutto quello che faccio,che dico,che penso.E un'altra parte (quante parti hai?) è in tutto quello che vedo, che immagino,che sogno.E' un po' come quando si è davvero innamorati,quando lei o lui sono un pensiero piacevole e ricorrente, che ti riempie e che ti scuote.E ti senti contento di non poterne fare a meno.Forse la differenza è che tu non sei sempre così piacevole e che io non sono sempre felice.Ma quanto a scuotermi te la giochi davvero bene".
Massimiliano Verga,Zigulì Mondadori,