Wehrmacht
Saggistica
Editore
L’autore unisce l’analisi attenta della storiografia a numerose interviste con i sopravvissuti. E utilizza una fonte preziosissima e poco usata: le registrazioni delle intercettazioni effettuate nella villa di Trent Park a Londra, dove erano tenuti prigionieri gli ufficiali tedeschi che, a ruota libera, non solo fornivano involontariamente notizie di interesse strategico, ma lasciavano anche trapelare i sentimenti diffusi nell’esercito verso il potere politico e verso il nazismo.
Guido Knopp, nato nel 1948, storico e giornalista, ha lavorato per la Frankfurter Allgemeine ed è stato responsabile della Welt am Sonntag. Dal 1984 dirige i servizi di storia contemporanea della televisione di Stato tedesca. È inoltre docente di giornalismo e autore di programmi televisivi molto seguiti e apprezzati per i quali ha ottenuto numerosi premi.
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Un esercito a servizio di Hitler oppure no
Affrontando l’argomento della secona guerra mondiale prima o poi ogni storico che tratta le vicende belliche oppure politiche deve soffermarsi su un punto : la Wehrmacht. La questione di fondo posta dall’autore può essere sintetizzata in una serie di domande ben precise: che cos’ era la Wehramcht,un esercito di soli militari professionisti o anche di massa. A questo quesito vengono callegate dal autore altre domande alle quali il libro da una risposta dettagliata e documentata. Prima di tutto nel libro si affronta il problema del Trattato di Verssailes con tutte le sue limitazioni di armamento imposte alla Reichswehr ( predecessore della Wehrmacht all’epoca della Repubblica di Weimar), dopodiché viene discusso il porblema del riarmo segreto delle froze armate tedesche. Alla fine di questo percorso l’autore tratta l’argomento dei rapproti Hitler - Wehrmacht, in particolare gli interssi comuni tra il nazismo e il militarismo e revanscismo presente nelle file dell’esrcito.
Per dare al lettore un quadro completo l’autore acenna alla questione del giuramento di fedaltà al Führer, argomento che secondo il nostro avviso poteva essere più aprofondito, data la sua complessità.
Possimo però suppore che l’ autore abbia volutamente tralasciato certi argomenti troppo specifici per concentrasi sulla questione cruciale dell libro: i cirmini di guerra a cui a dedicato ampio spazio. In altre parole l’intezione dell’ autore era quella di dipanare una matassa molto comlessa e rispondere ad un quesito molto semplice: fino a che punto la Wehrmacht era coinvalta nei crimini di guerra e nei massacri di massa? A questo quesitio non è facile rispondere se non si ha un quadro completo dei rapporti Hitler- SS- Wehrmacht. Su questo punto abbiamo constatato dei buchi neri. Leggendo il libro possiamo perceprire i retroscena ( catena di comando, competenze delle SS o della Wehrmacht), ma nel testo non viene speigato adeguatamente dall’autore l’ingarbugliato rapporto Wehrmacht - SS. Un fatto emerge chiaro e indiscutibile dalle pagine del libro: i crimini di guerra dipendono dal livello di indotrinamento ideologico avuto delle truppe, dal regime di occupazione deciso in zona, dallo zelo o non zelo della catena di comando preposta ad esiguire gli ordini in deteminate aree e situazioni.) Molto spazio viene dedicato dall’autore al problema della crisi di coscienza o questione morale nelle file dell’esrcito. Fino a che punto è lecito esguire gli ordini? Il lettore viene posto di fronte ad una questione non di poco conto dato che questa quetione rimane attuale anche oggi a distanza di anni da quelli crimini e orrori. A questo punto l’autore affronta la questione del movimento di opposizione al regime hitleriano nelle file della Wehramcht. Anche qui riteniamo che l’argometo non è stato approfondito a sufficeneza data la sua complessita. In linea di massima il lettore può dedurre che si tratta di un percorso di maturazione individuale che sfociò nella decisione personale di opporisi al regime in vari modi : limitando l’effetto degli ordini ricevuti o oraganizzando attentati alla persona del Führer.
L’autore a scelto di includere nel testo molte testimonianze dirette di ex-soldati ed ex-ufficiali della Wehrmacht dando così al libro un impronta giornalistica. La testimoniaza diretta mette in primo piano i pensieri dei uomini all’ epoca arualiti nella Wehramcht proveninti da ogni strato sociale. Questa scelta di fare leva anche al vissuto delle persone comuni rispecchia la volontà dell’autore di scrivere un libro di divulgazione storica partedno dal vissuto e non viceversa, perciò Il testo si presta a una lettura più veloce, ma richiede allo stesso tempo una dose di attenzione del lettore.
Nel suo complesso il libro ci offre una risposta sulla questione di fondo: l’atteggaimento della Wehrmacht nei confronti dei ordini ricevuti e la coseguente loro applicazione. Il lettore può avere un idea complessiva sulla complessa macchina bellica della Wehrmacht che secondo l’autore non può essere sdoganta dalla resposabiltà della sua complicità con il regime nazista e il suo proggetto di dominio su base razziale e razzista. Senza la Wehrmacht Hitler non avrebbe conqusitato l’ Europa, ma neppure senza il suo consenso non avrebbe consolidato anche la dittatura in patria.
Si consiglia la lattura del libro, ma per avere un quadro più completo è opportuno approfondire l’argomento con altre letture sull’ argomento dell’nazismo e sul movimeto di resistenza antinazista in Germania.