Tacuinum medioevale
Saggistica
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Da consumare preferibilmente entro il 1492
Quando parliamo di medio evo ci vengono in mente re, regine, crociati, pulzelle in pericolo e cavalieri templari, ma spesso non abbiamo idea dei fatti inerenti la vita quotidiana. Ad esempio, cosa si mangiava a tavola? Questo piccolo libro, che ha come sottotitolo “Itinerario gastronomico nella storia” ce lo spiega riportando ricette ormai dimenticate, spesso in lingua originale e con aneddoti curiosi.
Tra le tante ricette alcune mi hanno particolarmente colpito, come quella della “Faba alba del sic et faba nigra del non”. In pratica non è che una crema di fave bianche e nere fatte bollire fino a quando non formano una crema uniforme, ma incredibile è l’origine di tali legumi. All’epoca le votazioni venivano fatte in modo segreto mettendo in un recipiente una fava di colore nero per votare no o una bianca per votare sì. Una volta fatto lo “spoglio elettorale” cosa ne facevano gli scrutinatori del seggio di tento ben di Dio? Le dividevano e le cucinavano è ovvio, ed ecco così la ricetta sulle Fave bianche del sì e le fave nere del no!
Singolare anche il “Bianco mangiare” pasto di colore bianco considerato il toccasana per coloro che presentavano disturbi gastroenterici e dal quale deriva la nostra “dieta in bianco” : “Toy quattro libre de mandole e una libra de rixo, due libre d’onto fresco e una libra e mezo de zucharo e mezo quarto de garofalli….. il tutto lessato e fritto in lo onto con pocho focho servito con zucharo e aqua rosata”.
Chi non vomitava guariva….
Non mancano ricette medicamentose, come il “Miscuglio di Venere” indicato per chi aveva problemi di virilità: “toy de pevere (pepe) onza una e una de cinamo e una de zenzevro e mezo quarto de garofali e un quarto de zafferano”. Et voila: il nonno del viagra.
Un testo scorrevole, simpatico, che esplora una pagina sconosciuta di quel periodo storico dipinto a torto come cupo e decadente, ma che è invece per taluni aspetti ancora vivo dopo mille anni.
Bono appetitus!!