Stalin e il patriarca
Saggistica
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Il potere di Stalin
Nel libro l’autore affronta un aspetto molto specifico e particolare del sistema di potere staliniano. Al centro dell’attenzione dell’autore sono i rapporti tra il dittatore sovietico e la Chiesa ortodossa.
Attraverso un percorso scadenzato a tappe l’autore esplora lo sviluppo di questi intricati rapporti tra il nuovo potere sovietico e la Chiesa ortodossa partendo dall’inizio, cioè dalla rivoluzione bolscevica. L’autore si concentra su un paio di punti fondamentali : la caduta del potere zarista, il ruolo della Chiesa ortodossa come baluaro di un antico potere non solo religioso ma anche fucina della coscienza nazionale russa nonché la presa del potere dei bolscevichi. A questa questione l’autore allaccia con maestria un altro elmento molto importante. Ci parla infatti del ridimensionamento frozato dell’influenza eclesiantica nel paese, dunque della politica antireligiosa attuata dal nuovo regime già dall’inizio.
Un ampia parte dell’libro viene poi dedicata aglia anni della persecuzione dei simboli religiosi, dunque del terrore staliniano che colpì tutti; oppositori del regime, esponeti del clero e dissidenti del paritito comunista.
Il punto di svolta di questa politica repressiva si verificò durante la seconda guerra mondile quando Stalin si appoggiò anche sull’influieza della Chiesa ortodssa che ancora godeva di un ampia influenza sulle masse nelle campagne, per spronare il popolo a resistere al invasore nazifascista della patria. Qui si unirono tre elementi :l’ ideologia comunista, il patriottismo e i simobli religiosi. Stalin rispolverò così la vecchia trilogia ziarista; zar, patria, ortodossia ovvero la Terza Roma. In altri temini riemerse il modello bisantino, cioè lo zar ovvero Stalin , piccolo padre, e il patriarca che assunsero una particolare sacralità. Al potere spirituale e al potere secolare Stalin aggiunse con maestria il fattore ideologico. Nella guerra patriottica ( la seconda guerra mondiale) religone, ideologia e patriottismo potevano servire allo scopo di portare l’URSS alla vittoria nel conflitto contro il nemico ideologico, il nazifascismo.
Nella parte conclusiva del libro l’autore dedica un ampio spazio sul ruolo riservato alla Chiesa ortodossa prima da Stalin e poi dai suoi successori nell’Unione Sovietica postbellica. Un fatto emrege chiaro : lo stato sovietico per sua natura era antieclesiastico e antireliogioso. Il tipo di stato e di società programmata dal potere comunsita contemplava l’ateismo di stato, questo doveva perciò essre esteso a tutta la società sovietica nel suo complesso. La Chiesa ortodossa percio rappresentava una sepcie di contropotere spirituale al ideologia di stato.
Il contentuo del libro per l’argomento trattato, è molto complesso, ma l’ autore ha trovato un modo efficace di affrontare la mole delle infromazioni da inserire nel testo scegliendo un percorso ordinato e linere portando il lettore per mano attraverso tutte le le tappe del lungo percorso. Il testo non è appesantito da particolarsimi inutili che avrebbero scuramente disorientato il lettore. Le tesi espresse con convinzione dell’autore sono sempe ampiamente documentate. In breve un testo che ci da un quadro completo e esaustivo di un aspetto forse poco conosciuto del petere staliniano.
In conlusione un libro adatto per studenti universtiari o per chi si interssi di storia dell’Unione Sovietica. Un libro sicuramente da leggere con attenzione e riflesione.