Sei milioni di accusatori
Saggistica
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Gideon Hausner (Lwów, Ucraina, 1915 - Gerusalemme 1991) emigrò in Palestina con la sua famiglia nel 1927, stabilendosi a Tel Aviv, e nel 1948 combatté nei ranghi dell'Haganah. Dopo il processo Eichmann fu deputato e ministro del governo israeliano. Nel 1967 ha pubblicato la testimonianza autobiografica Justice in Jerusalem. È stato presidente del Museo nazionale dell'Olocausto, Yad Vashem.
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Cronaca di un atto di giustizia.
Hausner era un sabre.
"Sabre" è il nome col quale in Israele si contraddistingue il nativo della Terra più bella del mondo.
Ma, noterà qualcuno, Gideon Hausner era nato a Lwów, in Ucraina.
Sì, è vero anche questo, ma la sua "asetticità storica consapevole" lo rende più un figlio dell'Haganah che di qualsiasi altra zona culturale del mondo.
Questo rendiconto cavilloso e dettagliato è redatto da un esterno, da un uomo che deve insieme ad una nazione chiudere un conto in maniera simbolica.
L'avevo letto in slavo e mi aveva colpito.
Ora, in questa veste piacevole e autorevole tipica dell'Einaudi, devo ammettere che mi attira di meno.
La parte che rileggo sempre con grande stupore è l'elenco delle "giustificazioni" di Eichmann.
Dura parecchie pagine ed è, a mio avviso, sconfortante.
Hausner, quasi cronachisticamente, tiene la conta degli svenuti in aula mentre il ragioniere del male sferza con lo schiocco arcigno del suo idioma tutti gli astanti.
Da leggere, credo.
Purtroppo sempre attuale.