Rommel. Fine di una leggenda
Saggistica
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La volpe del deserto
La figura di Erwin Rommel rimane il simbolo dell’atteggiamento assunto dalle forze militari tedesche nei confronti del regime hitleriano e del nazismo come forma ideologica e di potere politico. Militare di carriera, brillante stratega, stimato dai suoi uomini, dai colleghi, dalla dirigenza nazista e da Adolf Hitler nonché dal nemico angloamercano, rimane una figura controversa nella storia militare tedesca.
Da soldato eseguì gli ordini del capo supremo del Reich, ma in molte occasioni non esitò a formulare le sue critiche alle decisioni prese da Adolf Hitler.
La resistenza antinazista nella Wehrmacht cercò di coinvolgerlo nei suoi piani antihitleriani, ma Rommel rimase dieroto le quinte non esponendosi in prima persona pur condividendo in certi aspetti le posizioni dei rivoltosi. Ma Erwin Rommel poteva essere , secondo alcuni esponenti della congiura antihitleriana, la persona adatta a potere intavolare i negoziati con gli angloamericani sul fronte occidentale con qualche speranza di successo.
Il piano dei cospiratori presupponeva : l’uccisione di Adolf Hitler, l’arresto dei gerarchi nazisti e l’eliminazione del pericolo di una reazione delle SS. Dopo la riuscita dell’attentato si doveva insediare un nuovo governo a Berlino composto da persone non coinvolte in prima persona con il regime nazista.Questo governo avrebbe dovuto ottenre un’ uscita onarevole della Germania dal conflitto trattando una pace separata con gli Alleati angloamericani, ma non co i sovietici.
Erwin Rommel poteva giocare un ruolo chiave in tutta questa oparazione. L’attentato del 20 luglio 1944 però fallì e Adolf Hitler sopravisse alla deflagrazione della bomba. Il capo nazista poté così mettere in atto tutta la sua vendetta personale e saldare i conti con l’odiata casta dei vertici militari di origine aristocratica usciti dalle rinomate accademie militari, colpevoli secondo lui di cospirare contro la sua persona e di avere portato la Germania sull’orlo della sconfitta militare.
Il carisma di Rommel dava fastidio a Hitler , che mal tollerava l’influenza del suo graduato tra le truppe, tra gli ufficiali e tra la gente. Ma Adolf Hitler aveva anche dovuto ricorre alle astute soluzioni tattiche dell’alto ufficiale, fatto che non fece altro che aumentare il prestigio di Rommel tra le masse popolari tedesche.
Ma Erwin Rommel rimaneva un enigma. Rispettava alla lettera il suo giuramento di fedeltà al capo supremo, faceva il mestiere di soldato, per il quale era stato preparato, e si permetteva di contraddire il suo Führer, quando lo riteneva necessario.
Questa sua ambiguità non fece altro che alimentare in Adolf Hitler i sospetti di una partecipazione del popolare ufficiale amato dalle truppe e dal popolo nel complotto e nell’attentato del 20 luglio 1944. Non avendo le prove inconfutabili del sua palese partecipazione al complotto ordito da alcuni alti ufficiali della Wehrmancht e dovendo confrontarsi con il carisma personale di Erwin Rommel Hitler scelse di trattare la questione Rommel in modo diverso.
Erwin Rommel doveva volontariamente togliersi la vita, mentre agli altri cospiratori catturati era riservato un trattamento atroce: radiazione con disonore dall’esercito, interrogatori con torture, pubblico processo con gogna e condanna alla pena capitale con sucessiva escuzione della condanna a morte in condizioni umilianti per i condannati. Inoltre i familiari dei cospiratori venivano sbattuti nei campi di concentramento. A Rommel era dunque stata concessa una fine onorevole per pura opportunità ideologico-politica. Al nazismo Rommel poteva essere ancora utile da morto, ma non da condannato. La reazione popolare a causa della condanna di Rommel rimaneva un’ incognita e Adolf Hitler non voleva rischiare di dovere fronteggiare un reazione di sdegno popolare.
Con ciò l’mmagine dell’ eroe sarebbe rimasta immacolata e Adolf Hitler avrebbe potuto rinforzare i prestigio postumo dell’alto ufficiale della Wehrmacht concedendo dei funerali di stato con tutti gli onori del caso.
Il regime avrebbe avuto il suo eroe da sbandierare come icona della nazione tedesca, mentre l’opposizione antinazista non avrebbe potuto sfruttare a suo favore il carisma di Erwin Rommel.
Il libro che abbiamo di fronte ci mostra il personaggio Erwin Rommel in una nuova luce, per certi aspetti inedita e sconosciuta al grande pubblico. Si tratta di un testo di saggistica concepito nei suoi minimi dettagli in modo chiaro, ogni informazione fornita al lettore risulta documentata e sempre inerente al discorso affrontato in generale e nei suoi dettagli particolari. Il testo però presuppone una conoscenza storica della situazione creatasi nella Wehrmacht all’epoca dei fatti, dunque a nostro avviso la lettura di questo libro deve essere accompagnata o preceduta da un’altra lettura che fornisca quei contorni storici necessari al lettore per potere affrontare una lettura di stampo settoriale di questo spessore secientifico.
Il testo è scritto in uno stile scorrevole e leggero di tipo giornalistico adatto ad ogni tipo di lettore. Le tesi sono sempre lineari e il percorso di lettura non presenta difficoltà specifiche di tipo terminologico.
In sostanza il testo è pensato per un pubblico che legge libri di saggistica divulgativi, ma impostati su un livello scientifico di spessore scritti in uno stile piacevole che coinvolge il lettore.
In conclusione un libro da leggere con la dovuta attenzione per scoprire una pagina di storia in parte sconosciuta a chi non si interessa in particolare delle vicende storiche della Germania.