Saggistica Storia e biografie Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà
 

Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà

Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà

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La presentazione e le recensioni di "Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà", saggio di Naill Ferguson edito da Mondadori. Un viaggiatore che avesse circumnavigato il globo all'inizio del XV secolo sarebbe rimasto stupito dalle incredibili disparità fra l'emisfero orientale e quello occidentale. Infatti, mentre nella Pechino dei Ming era in costruzione la meravigliosa Città Proibita e in Asia Minore gli ottomani, impegnati nell'assedio di Costantinopoli, stavano per consolidare il loro impero, l'Inghilterra si presentava come un luogo di miseria e desolazione, tormentato dalla peste, da pessime condizioni igieniche e da sanguinosi conflitti. E negli altri litigiosi regni dell'Europa occidentale - Francia, Spagna e Portogallo - le cose non andavano meglio. L'idea che l'Occidente avrebbe dominato il resto del pianeta per i successivi cinquecento anni gli sarebbe sembrata, quindi, pura fantasia. Che cosa ha permesso che ciò accadesse? Per lo storico Niall Ferguson, la risposta va individuata in quelle che, con un'espressione presa a prestito dall'informatica, definisce "applicazioni vincenti ", cioè gli strumenti di civiltà di cui l'Occidente - a differenza dell'Oriente - ha saputo dotarsi: competizione (generata dalla decentralizzazione della vita politica ed economica), ricerca scientifica (in particolare in campo bellico), proprietà privata (e nascita dello Stato di diritto), medicina (e allungamento della vita media), consumismo (che ha dato il via alla Rivoluzione industriale) ed etica del lavoro (il collante morale necessario al nuovo ordinamento sociale). Occidente è, dunque, uno straordinario viaggio attraverso i secoli per capire come una cultura sia riuscita a produrre uno spettacolare progresso in termini di ricchezza economica, assetto politico-istituzionale e tecnologia. E come abbia potuto "contagiare" - con il fascino dell'idea di libertà e la forza irresistibile del mercato, ma anche con la violenza della guerra e del colonialismo - il resto del mondo, cambiandone per sempre la fisionomia. È solo attraverso l'indagine sulle radici di questa duratura supremazia che potremo comprendere se quello a cui stiamo assistendo in questi anni di profonda crisi economica e sociale è davvero il tramonto dell'Occidente e, insieme, l'alba di una nuova era.

Niall Ferguson (Glasgow 1964), dopo alcune esperienze alle università di Oxford, Cambridge, New York, dal 2004 insegna Storia moderna ad Harvard. Commentatore politico ed economico, scrive su numerosi quotidiani americani e inglesi, tra cui il "New York Times", il "Wall Street Journal", "Foreign Affairs", "New York Review of Books", e collabora con il "Corriere della Sera". Fra i suoi libri ricordiamo: Soldi e potere nel mondo moderno, 1700-2000 (2001) e La verità taciuta. La prima guerra mondiale: il più grande errore della storia moderna (2002). Da Mondadori ha pubblicato Colossus. Ascesa e declino dell'impero americano (2006), Impero. Come la Gran Bretagna ha fatto il mondo moderno (2007), e Ventesimo secolo, l'età della violenza. Una nuova interpretazione del Novecento (2008) e Ascesa e declino del denaro (2009).



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Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà 2013-03-09 17:45:13 misu
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misu Opinione inserita da misu    09 Marzo, 2013
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L’ascesa e il declino dell’Occidente

Il libro che è comparoso di recente nelle librerire affronta un tema di rado affrontato dalla storiografia. L’autore, esperto internazionale ed autore di libri di saggistica di alto valore scientifico questa volta affronta un tema per così di dire trasversale, non specifico della storiografia in senso stretto del termine, ma allorga il suo discorso al progresso scientifico, tecnologico, economico-finanziario e all’ organizzazione sociale che avevano reso possible l’ascesa dell’Occidente in ambito globale. In sostanza il discorso parte dall’Europa e si allarga al continete americano per poi finire ad illustrare le ragioni del declino del centralismo europeo nonché la crisi del dominio americano in ambito internzionale.
La domada di fondo attorno alla quale ruota tutto il discorso potrebbe essere questa: quali fattori resero possible l’ascesa occidentale in ambito globale ? L’autore indentifica questi fattori:

- oraganizzazione sociale
- organizzazione della produzione artigianale, manufatturiera agricola ed industriale
- prograsso tecnologico e scientifico
- superiorità tecnologica
scoperte geografiche
organizzazione economico-finanziaria
diritti civili ovvero il concetto liberà sia quella personale sia quella economica

La struttura del testo immaginata dall’autore da al lettore una percezione chiara degli argomenti affrontati dall’autore nel libro. Dopo l’intoduzione il lettore affronta i capitoli che sono:

competenze
scienza
proprietà
medicina
consumismo
lavoro

Così abbiamo una cornice esterna che sono i capitoli nei quali vengono inseriti dei sottocapitoli che danno un’ulteriore idea del filo del discorso intrapreso dall’autore in quel capitolo.
I titoli dei capitoli possono essere considerati un involucro nel quale l’autore inserisce degli argomenti specifici collegati al tema generale di quella sequenza del racconto. In sostanza abbiamo di fronte una stuttura per così dire elaborata in modo tale da rendere in grado il lettore di potere seguire l’intero discorso, sia quello generale, che quello specifico.
La struttura del testo è senza dubbio complessa ma è legata alla mole dei dati che l’autore, per sua scelta, ha inserito nel libro per potere dare non solo un quadro generale dei fatti storici ma anche per potere allargare ulteriormente l’intero discorso spaziando in diversi campi speciefici . Con maestria l’autore è riuscito a veivolare un immagine completa ed esaustiva dell’evoluzione degli eventi in molti campi scientifici dando un quadro storico e sociale completo.
Alla fine del libro non manca la conclusione che offre ulteriri spunti di riflessione con un bilaccio dettagliato dalla parobola d’ ascesa e del decliano avuta dall’Occidente lungo la sua storia. Lungo tutto il percorso però è sempre presente il parogone tra l’Occidente e l’Oriente. Con ciò risultano più chiare le differenze storiche, scientifiche, sociali ed economiche nonché politiche che avevano differenziato le due culture in competizione nel corso dei secoli.
Il libro non è un testo di saggistica strettamente storiografica ma include in sé dei settori della ricerca storica settoriale ( storia della scienza oppure del progresso tecnologico)in generale poco presenti nei libri di saggistica storica. La trasversalità di questo testo è dunque un eccezione e da all’ opera un particolare valore scientifico.
Si tratta di un testo complesso che richiede delle nozioni generali in vari campi dal potenziale lettore pur essendo scritto in uno stile piacevole arricchito da particolari sempre interessanti che rendono la lettura scorrevole.
In conclusione un testo sicuramente da leggere per riflettere sul ruolo avuto dall’Occidente in ambito globale lungo i secoli.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Si consiglia di leggere un manuale di storia medievale, moderna e contemporanea. È utile leggere anche qualcosa che tratta la storia extraeuropea.
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