Marguerite
Saggistica
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Opinioni inserite: 4
dove sei marguerite?
Mi dispiace dissentire con queste belle e positive recensioni, ma personalmente ritengo che questo libro sia una delusione.
Non si tratta né di un romanzo né di una biografia. Non sembra seguire un filo logico né cronologico. La scrittura a mio parere rimane molto esterna, fredda, arida. L'esistenza di Duras è così ricca di emozioni, sofferenze e pienezza che appare incongruente che sia stata narrata in uno stile così impersonale.
Ciò che ho provato leggendolo è solo gelo,senza riuscire assolutamente ad entrare nella trama e nei panni dei personaggi.
La storia è indubbiamente interessante e appassionante ma la narrazione non c'è. Si perde in tanti buchi e non sono riuscita a uscirne fuori. Infatti ho abbandonato il libro poco dopo la metà, impossibilitata a continuare nella suo tedioso dispiegarsi senza un senso.
Mi dispiaccio per questo aspro commento ma davvero ciò che mi ha lasciato la lettura è solo amaro in bocca, date le aspettative con cui ero partita con grinta.
Spero vivamente che ad altri lettori sia piaciuto più che a me, ad ogni modo non mi sento di consigliarlo ad un amico lettore.
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Marguerite e la sua voglia di vivere
Una biografia romanzata molto particolare, al centro della narrazione l'amore per la scrittura della protagonista cioè l'eccentrica intellettuale Marguerite Duras, famosa per i suoi libri e anche per le sceneggiature (Hiroshima Mon Amour ad esempio) e regie cinematografiche. I contrasti interiori, la voglia di scavare nell'animo per far fuoriuscire quelle verità e quei pensieri più nascosti, e magari scabrosi, sono le priorità di Marguerite durante tutto il percorso della sua esistenza, il tutto inframezzato da amori fugaci, relazioni passionali, incontri con famosi letterati e persone più disparate. Quello che mi ha più colpito, della variegata gamma di sensazioni che trasmette questo testo, è il contrastato rapporto tra Marguerite e sua madre, ricordiamo che la Duras era figlia di una insegnante e di un funzionario d'istanza in Indocina, all'epoca dei fatti colonia francese.Il resoconto delle traversie accennate prima è ben esplicitato nel libro "La diga sul Pacifico", in cui la protagonista parla della tenacia di sua madre nel voler perseguire a tutti i costi un obiettivo, cioè quello di impiantare risaie nel delta del fiume Mekong e allo stesso tempo della vita molto naif che lei e la sua famiglia conducevano nel Sud-Est asiatico, questo testo fu ben accolto dalla critica e dal pubblico , ma visto malissimo da sua madre e da cui ne scaturì una dolorosa frattura mai più risanata.
Concludo la recensione proprio riportando un pensiero di Marguerite nei confronti di sua madre, durante il viaggio che la sta portando proprio al capezzale della genitrice
"""Quando ci è mancato lo sguardo innamorato della madre, non basterà nella vita alcun successo a risarcirci. Soprattutto per una figlia femmina la mancanza di quello sguardo si traduce in insicurezza profonda , irreparabile, per tutta la vita e nonostante tutto"""
Intenso
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Margherita rossa
Che la scrittura di Marguerite Duras oggi non faccia impazzire le masse e' un dato di fatto, certo e' che se ci capita tra le mani un suo romanzo , l'impronta letteraria e le note sull'autrice non passano inosservate, la sua biografia cattura l'attenzione. Chi e' stata Marguerite Duras ?
Sandra Petrignani specifica in apertura che MARGUERITE non e' un saggio biografico, sebbene palesemente riferito alla vita della scrittrice francese. Un romanzo, semplicemente leggetelo come un romanzo, raccomanda. E così sia.
Eppure c'e' talmente tanta Nenè, tanta Margot, tanta Duras in questo libro che non si puo' non apprezzare il lavoro di ricerca e condivisione della Petrignani, seppur rispettando il ruolo che lei pretende per il suo lavoro.
Margherita rossa, rossa come le labbra scarlatte di quella ragazzina impertinente cresciuta in Indocina, rossa come lo stendardo di quel partito comunista francese a cui si sentiva profondamente legata per ideologia, sebbene con un'interpretazione scevra da ogni macchinazione politica e violenta. Rossa come il colore di quel vino di cui era satollo il piccolo corpo negli ultimi anni di vita, l'alcolismo compagno di vecchiaia.
Una storia di passioni stravaganti, travolgenti e anticonformiste, la sensualita' di una donna minuta e dai grandi occhi verdi, una vita vissuta tra le contraddizioni dell'estremo oriente di inizio Novecento ed il fervore intellettuare della Parigi degli anni Cinquanta.
Sandra Petrignani catalizza l'attenzione del lettore nonostante i fatti spesso si succedano in salti temporali che rendono lo scritto poco lineare, seppur non meno bello. Riesce infatti con questa tecnica a creare un effetto che richiama molto la penna di Duras, la potenza evocativa non e' solo biografica, e' fisica. La lucidita' di una confusione accennata.
Imperdibile per chi ha subìto il fascino dei romanzi e del personaggio di Marguerite, probabilmente molto piacevole anche per chi non ne ha mai sentito parlare. Per perdersi in atmosfere cangianti, per osservare l'amplesso di chi ha vissuto consapevole e protagonista della caducita' dell'amore.
"Nessun amore vale l'amore".
Buona lettura.
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Nessun amore vale l'amore
“Nessun amore vale l’amore.”
Emozionante, profondo, impegnativo l’ultimo libro di Sandra Petrignani.
La sua è la biografia che ho sempre sognato di leggere, soprattutto perché presenta una delle mie scrittrici preferite.
Sandra Petrignani mette in gioco se stessa e il suo talento narrativo per parlare di aspetti poco conosciuti di una delle più grandi scrittici del panorama letterario internazionale. Nel suo libro MARGUERITE la Petrignani proprio di lei, la grande Marguerite Duras, l’autrice di L’amante.
Dall’infanzia all’età adulta, passando per i conflitti familiari difficili, i ricordi felici e quelli meno, i numerosi amanti, i problemi e il dolore allo stato puro, nelle sue varie forme. Al lettore giunge l’immagine, quanto più veritiera possibile, di una donna senza tempo che ha affrontato sia importanti periodi storici che movimenti culturali d’avanguardia (il Colonialismo, la Resistenza, il Partito Comunista francese, il ‘68, il Femminismo, l’Ecole du Regard, la Nouvelle Vague).
Scrittrice e regista francese, la donna, conosciuta sotto lo pseudonimo di Marguerite Duras, ha vissuto sulla sua pelle un’esistenza irripetibile, che meritava di essere raccontata e che, oltre ai successi nel panorama letterario, ha conosciuto anche l’estremo dolore insieme a innumerevoli sconfitte: dai gravi problemi d’alcolismo alla malattia, fino alla consapevolezza che l’amore, ahimè, quasi sempre, è affiancato da delusioni.
“È difficile morire, a un certo momento t’accorgi che le cose della vita finiscono. È tutto.”