Leopardi. L'infanzia, le città, gli amori
Saggistica
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Recanati 1798
Monaldo e Adelaide sono una coppia appartenente alla nobiltà del piccolo borgo marchigiano di Recanati.
Lui dedito a portare avanti qualche buon affare per mantenere in agio moglie e figli, amante della letteratura e dei tomi; lei schiva e introversa, piuttosto fredda nelle relazioni interpersonali, in primis familiari.
In questo contesto vede la luce e cresce Buccio, un bambino che denota fin da subito un temperamento particolare, a tratti iperattivo, curioso e dinamico, a tratti cupo e malinconico.
Quando la vita scorre tra le mura di un palazzo in un piccolo agglomerato di case, sono pochi i passatempi e gli interessi da coltivare; il giovanissimo Buccio,viene ammaliato da quei polverosi tomi che riempiono le stanze buie e umide della propria casa.
Quello diverrà il suo affaccio sul mondo, la sua maniera di riflettere e di interagire col prossimo, mentre il suo corpo fragile comincia ad essere minato da numerose patologie.
Renato Minore , avvalendosi della lettura di tutte le lettere scambiate tra Giacomo Leopardi ed i suoi familiari e amici, di cui ci rende documento nell'appendice del testo, porta a compimento un pregevolissimo lavoro di ricostruzione della vita, dell'umore, delle passioni dell'esimio poeta.
La veste è quella di un piccolo saggio biografico, depurato dalla minuziosità cronologica e dal parallelo con le opere del poeta.
Nessun dialogo inventato, ma solamente stralci di conversazioni riprese dalla lettere, in cui la voce di Giacomo fa esplodere veracità e commozione pura tra le righe.
Al contrario di altri lavori su Leopardi, Minore ha interesse ad approfondire il lato umano, tralasciando la vasta produzione di scritti e l'analisi critica di questi.
Minore ci porta tra le mura della casa natale, nelle stanze dei giochi prima e dello studio poi, nelle strade di Roma e Napoli dove Giacomo trascorse lunghi periodi, entrando in contatto con realtà sociali differenti, culture e persone, idee e stili di vita da osservare e su cui riflettere.
Testo finalista al Premio Strega nel 1987, poi dimenticato, può essere una gradevole lettura per chi volesse conoscere il volto umano e sicuramente più oscuro del poeta, attraverso una scrittura elegante e sobria.