Leopardi
Saggistica
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Dentro e fuori di me
Un libro su Leopardi, non solo una biografia ma, come nei casi di scritti su letterati, una mescolanza di dati biografici e di analisi dei testi letterari; ammetto senza nessuna remora che la parte strettamente biografica è quella che ho maggiormente apprezzato, l’analisi dei testi, seppur necessaria, mi è risultata faticosa e dispersiva, quasi antologica, di nessuna utilità in questa sede.
Il volume seppur corposo si legge comunque agilmente, esordisce con l’esaustiva presentazione della coppia genitoriale, scalfendo anche qualche luogo comune e restituendo equa forza distruttrice ad entrambi i genitori, laddove una tradizione ormai consolidata propenda per attribuire responsabilità maggiori a Monaldo. Tutti i capitoli dedicati nella primissima parte alla vita nella prigione di Recanati sono molto interessanti e avvicinano al poeta come persona resa deforme dalla malattia, una gravissima forma di tubercolosi ossea che arrestò la sua crescita a un 1 e 41 centimetri, rendendolo gibboso, impotente, soggetto a insufficienza respiratoria, bronchite, dolori addominali, idropisia e quant’altro.
L’intento principale di Citati è però quello di restituire il pensiero leopardiano e qui l’impresa diventa titanica perché la mole degli scritti è tale da rendere necessaria una selezione oggettiva che tracci fedelmente la progressione delle idee, ma più spesso ci si scontra con il loro regredire e la loro involuzione. Il criterio cronologico, perfettamente osservato, permette però al biografo-critico di mettere in evidenze tutte le oscillazioni del pensiero del poeta-filosofo. Risulta comunque arduo, per la vastità delle tematiche affrontate da Leopardi, tentare una classificazione per nuclei tematici e il volume di certo non aiuta anche perché rifugge dalle classificazioni scolastiche che tendono a dividere in fasi l’evoluzione del pensiero leopardiano, investendoci con una serie di citazioni che sollecitano sicuramente alla lettura diretta dei testi, nonostante presenti un indice a forte componente tematica.
Una larga sezione è inoltre dedicata alla presentazione delle “Operette morali”, interessante come quelle dedicate a “L’infinito” e allo “Zibaldone”, più dispersive le restanti, mentre sono nutriti i riferimenti all’epistolario.
Una biografia insolita che può essere conservata come opera di consultazione qualora si voglia approfondire la genesi delle opere, il loro legame con il sistema di pensiero coevo o precedente, oppure recuperare qualche aneddoto come quello curiosissimo dei pasti che hanno preceduto il momento del decesso.
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Nel cuore di Leopardi
Frugando e riordinando con pazienza e una dedizione che rivela, oltre all’ammirazione per il poeta, l’affetto per l’uomo (o meglio per il ragazzo, quale Leopardi fu anche nei brevi anni della sua maturità), il materiale sconfinato contenuto nelle note dello Zibaldone e nelle lettere a familiari, amici e corrispondenti, Citati costruisce una biografia letteraria del poeta di Recanati che non rifugge dal dato aneddotico. Non si tratta però del solito, morboso chiacchiericcio un po’ necrofilo sullo studio matto e disperatissimo, sui malanni fisici, sulle silvie e gli amori non corrisposti. Citati ricostruisce, con perizia di narratore che non teme gli slarghi lirici, i luoghi, le persone, i paesaggi in cui si consumò la breve esperienza di vita e d’arte di Leopardi; l’autore riesce inoltre a trapassare con leggerezza da un punto di vista all’altro, mostrandoci ora il mondo con gli occhi di Giacomo, ora Giacomo con gli occhi del mondo.
E quando è Giacomo che scruta se stesso, i moti del proprio animo, questo sguardo si fa chirurgico, dolorosamente acuto e tagliente: se il fato o la Natura furono con lui crudeli, fu precisamente in questa lucidità di pensiero, in questa capacità di vedersi, per così dire, dall’esterno, senza alcuna possibilità di autoinganno.
Pur mantenendo un ordine rigorosamente cronologico, Citati insegue i temi più cari a Leopardi: il sogno e le illusioni, l’amore e le memorie, il rapporto appassionato e controverso con la natura. Tra le pagine più felici, ben oltre la critica e già nel novero della letteratura, quelle che esplorano la cosmologia lunare, quei suggestivi notturni lunari che rappresentano il punto più alto e disteso della consonanza tra animo del poeta e paesaggio e la vera rivelazione, nel nitore gentile che restituisce più veri i contorni delle cose, della bellezza del mondo.
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Leopardi...una vita da scoprire
Leopardi é stato un uomo, un filosofo, un poeta ed un misantropo. Visitando la sua dimora a Recanati, sono entrata nella biblioteca di famiglia....su 20000 libri presenti,lui ne é riuscito a leggere ben 12000 e non era comunque soddisfatto. La sua sete di conoscenza, nascondeva un profondo turbamento umano, una disperata corsa verso una felicità fittizia. Camminando attraverso le stanze del palazzo, sono stata pervasa da una strana sensazione: " Ma chi era quest'uomo in realtà? Lo abbiamo studiato sui banchi di scuola ma lo abbiamo capito realmente? O ne abbiamo fatto oggetto di derisione per il suo bizzarro isolamento dal mondo?"
La figura che viene fuori da questo bellissimo saggio di Citati é quella di un uomo inserito in un contesto umano semplice e vero, allevato da due genitori con dei limiti e che vivevano, come tutti, i loro piccoli drammi quotidiani che influenzarono il piccolo Giacomo; una serie di rovinose sfortune e un intelletto fuori dalla norma condiscono e scandiscono la vita del poeta che dalla finestra principale del palazzo, spiava un mondo in continua trasformazione passargli sotto gli occhi senza poterlo toccare. In queste pagine carpiremo la nascita del suo pessimismo cosmico e di come i suoi studi, "matti e disperatissimi", siano riusciti a tenerlo ancorato ad una vita da cui si sentiva perennemente escluso. Un saggio profondo che svela i contesti e il lato piú tristemente umano di un uomo che ha dato voce al dramma interiore. Davvero da leggere.