Le vene aperte dell'America Latina
Saggistica
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Un capolavoro da far leggere a chiunque.
Non ho mai creduto, come spesso si legge, che esistano dei libri che ti cambiano la vita. Poi per carità, tutto è soggettivo, però mi è sempre sembrata una frase un po' troppo forte. Credo però che esistano dei libri che servano per aprirci la mente, illuminarci su questioni che magari conosciamo poco o ignoriamo, e in quel caso si, possono in parte farci aprire gli occhi, ragionare, farci comprendere.
È un po' quello che dice Isabelle Allende nella bellissima prefazione di questo immenso capolavoro che è Le vene aperte dell'America Latina. "Esistono libri che fanno riflettere e per questo provocano cambiamenti". Proprio così, forse è questo che voleva fare Eduardo Galeano, e probabilmente leggendo le ultime 30 pagine di questo libro si capisce che ci è riuscito. A raggiunto il suo scopo.
Il libro è di circa 350 pagine ed è divise in 2 capitoli principali. In sintesi Galeano ripercorre i 5 secoli di storia del continente latino, dall'arrivo degli spagnoli nel 1500, passando per la schiavitù delle tribù indigene allo sfruttamento delle risorse minerarie del ricco territorio sudamericano, fino ad arrivare all'avvento dell'imperialismo e alle dittature pilotate dal Nord America. Il libro infine si conclude con le ultime 30 pagine che ci dicono come, a 7 anni dall'uscita della prima edizione, l'autore ci dica cosa secondo lui è cambiato e cosa invece è peggiorato, ma soprattutto quale è stato l'impatto dell'opera sulla popolazione sudamericana.
È un lavoro certosino, magnifico, superbo. Questo libro ha vinto diversi premi ma leggendolo si capisce come avrebbe dovuto vincerne almeno il triplo solo per il lavoro di ricerca fatto dall'autore. Ogni capitolo alla fine ha una raffica di note che servono a spiegare i dati riportati e a spiegare meglio alcuni avvenimenti chiave. In ogni paragrafo Galeano passa in rassegna in maniera accurata i vari Stati del sud America e ci dice come questi siano stati depredati dal capitalismo. La domanda principale è: perché questi Stati pur essendo ricchi di materie prime sono tra i paesi più poveri al mondo?
È colpa loro?
Chi li ha ridotti così ed in che modo?
Il liberismo sfrenato è veramente il miglior sistema economico?
Ed il protezionismo?
Un viaggio geopolitico ma soprattutto economico in quello che ora è uno dei continenti più poveri e sottosviluppati del mondo pur avendo tutte le carte in regole per poter essere ricchissimo. E di chi è la colpa?
Proprio dei paesi più ricchi.
Un libro che scritto in maniera lucida, precisa, esemplare, chiara. Un libro scritto con il cuore dall'autore che mette in quest'opera tutta la "garra" sudamericana, la grinta. Ecco da dove molti calciatori sudamericani prendono quella che da noi europei viene elogiata come "carica agonistica", dalla loro storia. E non è grinta. È rabbia.
Un libro, in conclusione, che farei leggere a chiunque sia in grado di leggere.