La prima guerra mondiale
Saggistica
Editore
Keith Robbins insegna Storia Moderna all’Università di Glasgow. Le sue più importanti pubblicazioni sono: Sir Edward Grey, The Abolition of War, The Eclipse of a Great Power: Modern Britain 1870-1975, Nineteenth-century Britain: integration and diversity.
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La prima guerra mondiale comprensibile a tutti
Di libri sulla prima guerra mondiale ne sono stati scritti tanti, e non mi riferisco ai romanzi, peraltro numerosi e assai noti come “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Remarque o “Addio alle armi” di Hemingway, ma ai saggi storici.
Non intendo citare le opere generali e corpose di Keegan, di Willmott o di Ferguson, e nemmeno la storiografia specialistica in ordine all’aspetto militare dal punto di vista strategico, oppure tattico (vedasi l’opera assai valida di Basil Liddell Hart “La prima guerra mondiale. 1914-1918”).
Quella che mancava era una trattazione organica e completa, ma resa facilmente comprensibile per un comune lettore, cioè un qualche cosa di esauriente, ma non da addetto ai lavori.
Ha provveduto a questa necessità Keith Robbins, che, in questo volumetto proposto da Mondadori fra gli Oscar e quindi a un prezzo accessibile, riesce nel quasi impossibile compito di fornire una visione d’insieme del conflitto scritta in modo accattivante e anche con apprezzabile sinteticità.
Il metodo adottato è quello di procedere per argomenti e per ciascuno di questi evidenziare solo gli aspetti più salienti.
Così le cause del conflitto sono parte del primo capitolo, a cui segue l’andamento delle operazioni belliche, visto più da un generale punto di vista strategico che da quello tattico; successivamente c’è un’ampia trattazione riguardante gli armamenti, poi si passa agli scopi dei belligeranti e, posteriormente a un’analisi del fronte interno, si perviene all’esperienza della guerra, con i riflessi letterari, i problemi demografici e quelli morali.
Penso che di più non si possa pretendere, alla luce anche di una sostanziale imparzialità di giudizi dell’autore, che non risparmia critiche nemmeno i suoi connazionali.
Per chi desidera conoscere un’epoca che ha segnato, e continua a segnare, gli anni successivi, senza dover sudare le proverbiali sette camicie per comprendere, mi sento di affermare in tutta tranquillità che questo libro è perfettamente rispondente allo scopo.