La parola ebreo
Saggistica
Editore
Rosetta Loy è nata e vive a Roma. Presso Einaudi ha pubblicato La bicicletta (1974, premio Viareggio opera prima), La porta dell'acqua (1976), Le strade di polvere (1987, premio Campiello e Viareggio), La parola ebreo (1997, premio Fregene e Rapallo-Carige) e Ahi, Paloma (2000). Per la collana «Scrittori tradotti da scrittori» di Einaudi ha tradotto Dominique di Fromentin e La principessa di Clèves di Madame de La Fayette. Ha inoltre pubblicato, presso altri editori, L'estate di Letuqué (Rizzoli 1982), All'insaputa della notte (Garzanti 1984), Sogni d'inverno (Mondadori 1992), Cioccolata da Hanselmann (Rizzoli 1995). Nel 2004 ha pubblicato nei «Supercoralli» Nero è l'albero dei ricordi, azzurra l'aria («Super ET»).
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La vicina di casa
E' il racconto autobiografico di Rosetta, una bambina di Roma, cattolica, negli anni dal 1936 al 1945. Rosetta ripercorre questi anni nella mente, trasmettendo al lettore le sensazioni che gli avvenimenti storici di quegli anni hanno lasciato proprio su di lei, bambina in quegli anni. Racconta il modo in cui ha vissuto il mondo della scuola, le leggi razziali, il crescere dell'antisemitismo: tutto questo lo vive e lo vede nella sorte delle persone che vivono attorno a lei, ad esempio le famiglie ebree che abitano nel suo stesso palazzo. Lo stile e il linguaggio sono semplici, ma la quantità di avvenimenti storici lo rende difficile da comprendere in tutte le sue parti; è un continuo passaggio, senza suddivisione in capitoli, tra ciò che avviene a Roma, attorno a Rosetta, e ciò che contemporaneamente succede in Europa. La realtà di ciò che viene narrato fa veramente capire la ferocia della persecuzione nazista.