La grande Caterina
Saggistica
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L'imperatrice filosofa alla ricerca di amore
“Caterina indugiò nell'enorme atrio ad ascoltare e la sua commozione fu certamente grande nell'udire il coro di voci che si univano in quel crescente trionfalistico. Forse si fermò a riflettere su tutto ciò che aveva realizzato nei suoi sessantadue anni, sulla sua volontà, sul suo spirito indomito che l'aveva sostenuta nelle traversie, sul suo corpo robusto che risorgeva ogni volta degli assalti delle malattie, sulla mente sagace che aveva condotto il suo impero alla grandezza. Quella notte Caterina, almeno per un momento, mise certamente da parte la sua naturale modestia per sentirsi, finalmente, orgogliosa di sé.”
Ecco un miniatura, sapientemente realizzata da Carolly Erickson, del più vasto affresco, su quella che fu Caterina II, la Grande Caterina (1729-1796).
Sofia di Anhalt-Zerbst, nacque nel 1729 nella spenta Stettino, figlia del nobile e severo soldato prussiano Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst e della spumeggiante e vitale Giovanna di Holstein-Gottorp, la quale dovette sposare il cugino del piccolo principe di Anhalt-Zerbst più grande di lei di 22 anni, pur essendo la nipote del re di Danimarca. Per delle questioni dinastiche i figli di Cristiano e Giovanna, sarebbero diventati i futuri principi di Anhalt- Zerbst. Così l'obbiettivo di Giovanna fu quello di dare un figlio maschio e sano al marito. Ma invece per prima nacque una bambina, Sofia, che per il suo sesso, sarà sempre disprezzata dalla madre. Tuttavia la giovane principessina divenne la più perspicace e attiva della famiglia, soprattutto rispetto al malaticcio fratello, Guglielmo. Dunque Sofia dovette passare una infanzia molto difficile, anche perché le fu assegnato dal padre come precettore un sacerdote protestante che mortificava la naturale curiosità di Sofia e la obbligava a studiare a memoria la Bibbia. La svolta avvenne a 16 anni, quando Sofia, nonostante il suo basso rango, venne data in sposa a Carlo Pietro Ulrico di Holstein Gottorp, nominato da poco erede di Russia dalla zia, la zarina Elisabetta. Così Sofia, che oltre a esser curiosa è molto ambiziosa, è diventata l'erede di uno dei più grandi imperi al mondo, ma la Russia circa fino alla morte di Elisabetta le riserverà una vita molto deprimente. Infatti dietro gli argenti, broccati e porcellana dei magnifici palazzi russi, si annida una corte violenta, barbara, governata da una zarina irascibile e stravagante che poteva decidere della vita di una persona con un si e con un no. Sofia, che convertita alla fede ortodossa, ha preso il nome di Caterina, vive sempre nel timore di essere condannata a morte da Elisabetta per la mancanza di una prole ( anche se l'eccentrica zarina risolverà il problema in modo piuttosto bizzarro) e teme molto il marito, che la detesta e che passa il tempo a ubriacarsi, a giocare con i suoi soldatini e a seviziare la servitù. L'unica amica di Caterina è la lettura che l'ha resa molto colta in un paese prevalentemente analfabeta e illuminista, in quanto ha un rapporto epistolare con Voltaire e accoglie gli ideali sulla Ragione tipici dell'epoca. Ma come può Caterina, oppressa in una corte malefica e in un matrimonio terribile, poter assurgere al potere e realizzare il suo più grande desiderio: rendere la Russia un paese civilizzato che possa gareggiare con le più moderne nazioni europee? E come riuscirà ad ottenere l'epiteto per cui la conosciamo oggi: Caterina la Grande?
Carolly Erickson, con uno stile scorrevole e brillante anche se il linguaggio specialistico tendenzialmente eccede nell'aulico, delinea il ritratto di una straordinaria donna, dalla forte personalità per la quale veniva prima di tutto il lavoro ma che tentò sempre di trovare l'amore - mai ricevuto dalla famiglia e dallo pseudo marito Carlo Pietro Ulrico ( che prese il nome di Pietro)- il quale tuttavia non intralciasse mai il suo mestiere di monarca illuminato.
L'autrice, grazie ad accurate ricerche soprattutto sulle memorie redatte da Caterina stessa, i suoi diari e i rapporti dei vari ambasciatori alla corte di San Pietroburgo, ci dona un quadro esaustivo e ben fatto della Russia nella seconda metà del '700, pur commettendo qualche imprecisione. Inoltre ella incuriosisce il lettore specialmente nel mostrarci i vari rapporti amorosi di Caterina, con dovizia di particolari.
Un'opera la quale, nonostante il mio sospetto iniziale, mi ha appassionato e che consiglio vivamente a tutti. Buona lettura!