Saggistica Storia e biografie La battaglia. Storia di Waterloo
 

La battaglia. Storia di Waterloo La battaglia. Storia di Waterloo

La battaglia. Storia di Waterloo

Saggistica

Editore

Casa editrice

La battaglia, i rumori, i colori, il fumo, la paura, la mischia: appena aperte, le pagine di questo libro ci portano sul campo di Waterloo. Ora viviamo come soldati francesi, ora come inglesi o come prussiani, ora studiamo le mappe o ascoltiamo il racconto di compagni e nemici. Una ricostruzione magistrale, una narrazione piena di fascino della battaglia più famosa della storia e della giornata memorabile che mutò il destino dell'Europa.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuti 
 
5.0  (1)
Approfondimento 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
5.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
La battaglia. Storia di Waterloo 2015-03-26 10:50:17 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    26 Marzo, 2015
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Prima, durante, dopo

“Spero di non vedere più un’altra battaglia: questa è stata troppo scioccante. È troppo vedere uomini così valorosi, così degni gli uni degli altri, che si tagliano a pezzi in quel modo.” (Sir Arthur Wellesley, I Duca di Wellington)

Come è riportato in tutti i testi scolastici la battaglia di Waterloo, combattuta il 18 giugno 1815 fra le truppe francesi e quelle inglesi e dei loro alleati prussiani, si concluse con la sconfitta dei primi e sancì la definitiva uscita di scena di Napoleone Bonaparte, condannato a una sorta di esilio-prigione nella sperduta isola di Sant’Elena. La vittoria, che dapprima sembrava arridere a l’Armée du Nord, fini invece per essere ottenuta dai suoi avversari grazie all’improvvisa comparsa sul campo di battaglia dell’esercito prussiano. Di questo grande e sanguinoso evento bellico parla lo storico Alessandro Barbero in La battaglia Storia di Waterloo. Come è sua abitudine nel ricercare la maggior completezza d’informazione scrive del prima, del durante e del dopo, fornendo tutti i possibili dati per meglio comprendere il significato di questo scontro. E lo fa con pazienza certosina, elencando per esempio le forze in campo, suddivise per stati partecipanti, il loro armamento, le loro divise, la struttura logistica, le tecniche di battaglia a cui erano addestrati, non trascurando le figure dei comandati in capo, come Napoleone Bonaparte per i francesi, il duca di Wellington per gli inglesi e il feldmaresciallo von Blucher per i prussiani.
Per quanto Barbero cerchi di essere chiaro e snello, così tante notizie propedeutiche, per quanto utili, ogni tanto costringono il lettore a concedersi un po’ di riposo, frastornato dalla mole di dati e di informazioni che gli vengono sottoposti, ma dove lo storico piemontese da il meglio di sé è nella descrizione vera e propria dello svolgimento della battaglia, forse qui più da narratore che da saggista, anche se si ritrae la convinzione che in ogni caso si sia attenuto rigorosamente a quanto effettivamente avvenne, sulla base di un numero considerevole di fonti. Entra così in gioco una spiccata creatività che ci porta a vedere gli scontri in una serie di lunghe sequenze come se si trattasse di una pellicola cinematografica, e sembra quasi di udire il rullo dei tamburi, gli spari dei fucilieri, il nitrito dei cavallo morenti, il rumore delle cannonate che i due avversari si scambiarono senza risparmio. Questa è la parte indubbiamente migliore di un saggio che si colora di romanzo storico, che avvince e convince, anche se sovente ci si perde sul terreno fra le posizioni degli opposti schieramenti in un territorio che ci è sconosciuto e che le poche cartine disponibili aiutano poco a identificare. Ci sono scene così ben descritte che si ha proprio l’impressione di essere presenti agli scontri, di vedere le formazioni inglesi che in quadrato resistono all’assalto dei Corazzieri, la famosa e letale cavalleria francese, quasi si odono gli strepiti dei fanti che vanno all’attacco al grido di “Viva l’imperatore” e perfino il rantolo dei moribondi risuona nelle orecchie; il fumo degli scoppi irrita le narici e pare di essere travolti da orde di soldati esasperati e disperati che pensano solo a scannarsi. In tutta sincerità sono dell’opinione che l’autore abbia visto “Waterloo”, il famoso film di Sergej Bondarciuk uscito nel 1970, una pellicola di grande pregio con Rod Steiger nei panni di Napoleone e Christopher Plummer che impersona il Duca di Wellington.
Come è più che logico, leggendo questo libro viene naturale chiedersi il perché della sconfitta di Napoleone che alla vigilia della battaglia era considerato il favorito alla vittoria; i motivi sono più d’uno, come sempre in questi casi, anche perché gli errori e le deficienze sono proprie di entrambi i contendenti. Non si può imputare al fatto che il giorno e la notte prima fosse piovuto abbondantemente e che pertanto il terreno fosse d’ostacolo alle manovre, soprattutto a quelle dell’artiglieria, poiché questo dato interessava entrambi gli schieramenti; né si possono imputare colpe di scarsa combattività e di inadeguata preparazione dei francesi, perché all’epoca il loro esercito era il migliore in assoluto; d’altra parte non si può nemmeno considerare la strategia di Wellington come geniale, perché era l’unica che gli era possibile, cioè resistere a oltranza fino all’arrivo dei prussiani; lasciando da parte la sfortuna, che in questi casi ha un’incidenza relativa, l’errore maggiore è stato proprio di Napoleone che ha sottovalutato la possibilità che l’esercito prussiano, alla cui caccia si era messo da due giorni il maresciallo Grouchy, potesse comparire sul campo di battaglia; tuttavia, il calcolo dell’imperatore non era del tutto infondato, perché contava che, se fossero arrivati i prussiani, alle loro calcagna ci sarebbe stata appunto l’armata inseguitrice, che però si era messa a cercare in tutt’altra direzione.
Si sa come andò a finire: l’esercito di von Blucher, dopo una marcia forzata, arrivò giusto in tempo per dare una mazzata ai francesi, mentre Grouchy non giunse mai a Waterloo, impegnato di continuo in confusi combattimenti con la retroguardia prussiana. Napoleone aveva perso non solo una battaglia, ma anche il trono; già tuttavia era un uomo stanco e finito e i famosi cento giorni ora possono apparire come l’estremo tentativo di un grande protagonista della storia di opporsi al suo declino, ma in questi casi il risultato è sempre negativo, perché chi è stato tanto in alto e quasi sempre vittorioso non può portarsi appresso i fantasmi delle sconfitte, soprattutto quello della tragica disfatta della sua grande armata nel corso della campagna di Russia. Quel sole splendente che gli aveva arriso ad Austerlitz non era che un lontano ricordo, sotto il cielo grigio del Belgio e nel buio di chi sa che non avrà più futuro.
La battaglia Storia di Waterloo è un libro da leggere e rileggere, non solo perché è di notevole interesse, ma anche perché è bellissimo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Eleonora d'Aquitania
I diciotto anni migliori della mia vita
Tutankhamen
L'origine degli altri
Il tribunale della storia
Memorie dalla Torre Blu
Nulla è nero
Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi
A riveder le stelle
Marco Polo. Storia del mercante che capì la Cina
The Queen. Diario a colori della regina Elisabetta
Margaret Thatcher. Biografia della donna e della politica
L'arte della fuga
Dante
Autunno a Venezia. Hemingway e l'ultima musa
Passione sakura