L'ultimo viaggio di mio fratello Arthur
Saggistica
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La crociata
Sorvolando tutte le questioni di mitografia cattolica, di cui Isabelle Rimbaud ebbe sicuramente grande merito, il lettore onesto dovrà riconoscere la grande semplicità, la raffinatezza e la precisione del discorso della donna, perfettamente armonico e temporalmente ben scandito. Non si nega la presenza di una canonizzazione del povero poeta, ma questa è il risultato di una comunicazione spontanea: Isabelle si fa carico di una fondamentale missione, quella di salvaguardare ed accompagnare il sublime fratello nel suo cammino verso la morte, nel suo dolore e in testimonianza delle sue ultime parole. Le vicende di queste tre "reliques" sono infatti strettamente personali: Arthur diventa il suo senso, il suo idolo nascente, ciò che dà dignità alla propria esistenza. Se c'è religiosità, se c'è aria di santità, tutto sta nella mente e nella percezione esclusivamente personale di Isabelle e i documenti che hanno notoriamente distorto la figura di Rimbaud sono ben altri.