Saggistica Storia e biografie Il sillogismo imperfetto
 

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Il sillogismo imperfetto

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Il «piano Pouget» prende il nome dal maggiore dei paracadutisti che lo propose concretamente sul piano storico. Solo pochi mesi dopo la fine della «battaglia d’Algeri», nell’incandescente crogiolo creatosi all’indomani del 13 maggio 1958 e, soprattutto, nel clima prodottosi il 16 maggio con l’incredibile fraternizzazione delle masse europee e arabe sulla piazza del Forum della Ville Blanche, un gruppo di ufficiali paras pensò che fosse possibile costruire la nouvelle Algérie con il concorso delle forze più militanti dell’Fln. Il progetto prevedeva la liberazione di Yacef Saadi, allora detenuto ad Algeri e condannato a morte per reati di terrorismo quale responsabile della Zone autonome d’Alger dell’Fln al tempo della «battaglia d’Algeri», un suo appello alle forze del Front de Libération Nationale per un cessate il fuoco e l’integrazione di alcuni dirigenti dell’organizzazione clandestina nel Comitato di salute pubblica creato il 13 maggio ad Algeri. Tutto garantito e legittimato dall’esercito francese. Un disegno organico, che aveva alle spalle il passo di due divisioni di paracadutisti, per porre fine, nella gioia, alla guerra d’Algeria. Il «destino» e il generale De Gaulle vollero diversamente.



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Il sillogismo imperfetto 2009-03-13 08:13:39 prupitto
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prupitto Opinione inserita da prupitto    13 Marzo, 2009
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IL SILLOGISMO IMPERFETTO

L’autore -inviato speciale e autore di numerosi saggi storici-illustra nel suo volume in modo ampio e dettagliato le dinamiche politiche-militari relative alla celebre “Battaglia di Algeri”e alle implicazioni politiche che essa ebbe fino al maggio del 1968.Come e’ noto, il segmento temporale sul quale si svolse la battaglia di Algeri, fu quello compreso tra il 1956 e il 1957 e fu la conseguenza delle decisioni politiche prese durante la Conferenza di Soumann tra Abane,Ben M’Hidi e Ben Bella,conferenza dalla quale nacque il Comitato di coordinamento e di esecuzione che sancira’ da un lato l’isolamento politico di Bella-catturato successivamente dalla intelligence francese- e dall’altro lato la nascita del FNL che fara’ della scelta terroristica-per volonta’ di Abane e M’Hidi-l’unica via realisticamente perseguibile per conseguire l’indipendenza dalla Francia.A tale scopo,la collaborazione con il Pca-attraverso la mediazione del dott.Hadjeres- sara’ puramente strumentale-finalizzata al sostegno logistico-e la nascita delle ZAA ad Algeri-e in particolare nella Casbah-consentira’ a M’Hidi-attraverso Yacef- di controllare in modo capillare la popolazione musulmana e di liquidare l’MNA e la malavita grazie al contributo indispensabile di Ali la Pointe.Concretamente la scelta terroristica si attuava ora eliminando singoli bersagli-funzionari di polizia ad esempio-ora attraverso l’uso di bombe -collocate nei bar,negli autobus o negli stadi-che eliminavano in modo indiscriminato pied noir e militari.Coloro ai quali verra’ affidato il compito di spezzare la resistenza algerina saranno i para’ sotto il comando di Massu.Organizzati in reggimenti che complessivamente raggiunsero la ragguardevole cifra di 3200 uomini-particolarmente significativi quelli del primo,del secondo e del terzo -provenivano in gran parte dalla guerra di Indocina e/o dalla resistenza francese antinazista .I rappresentanti piu’ significativi furono Trinquier-realizzatore del DPU sulla falsariga di quello napoleonico grazie al quale fu in grado di smantellare le ZAA-,Faulques- addetto all’Or con il compito di individuare i legami tra Fln e Pca-,Leger-proveniente dalle file dello Sdce e responsabile del Gre-,Ausserasses addetto agli interrogatori e alla tortura dei membri dell’Fnl-e infine Godard e Bigeard.L’uso sinergico della strumentazione di intelligence e di repressione consentira’ lo sdradicamento dell’Fnl nella Casbah e il fallimento dello sciopero del gennaio del 1956,fallimento che sancira’ la fine politica del Fnl alla quale seguira’ quellla militare con l’eliminazione di M’Hidi e La Pointe.Ebbene, al di la’ degli aspetti strettamente cronachistici della battaglia di Algeri,l’autore si sofferma ad evidenziare il cinismo politico di Mitterand-allora Ministro della giustizia-quello di De Gaulle-che non ebbe esitazione alcuna da un lato a servirsi di Massu e Salan per creare la V Reppublica e dall’altro per scongiurare la guerra civile nel maggio del 1968 attraverso l’accordo informale di Baden Baden proprio con Massu-,la piena legittimita’ politica e giuridica alla pratica delle tortura e delle eliminazioni extragiudiziarie accordate dalla classe politica francese a Ausserasses-,la filosofia politica dei para’ che l’autore interpreta alla luce delle riflessioni di Junger partendo dal concetto di comunita’ di destino e infine particolare attenzione viene riservata da Peroncini alle caratteristiche della guerra rivoluzionaria-i cui teorici in Francia saranno Larechoy e Trinquier che attingeranno ampiamente sia dalla dottrina leninista e maoista sia dalla esperienza della guerra di Indocina- le piu’ significative delle quali sono quelle relative alla nascita del soldato politico-per il quale esiste una piena sincronia tra la dimensione politica e militare e non una separazione -,alla necessita’ di mettere in campo una strategia globale-che implicasse l’integrazione della esperienza guerrigliera con quella della guerra psicologica- einfine alla necessita’ attraverso la guerra psicologica di conquistare la mente e il cuore della popolazione avversaria formando ideologicamente il soldato controrivoluzionario.



GAGLIANO GIUSEPPE

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