Il giorno che durò 20 anni
Saggistica
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La nascita di una dittatura
Molti storici si sono già occupati del fascismo e di Benito Mussolini. Questo libro apparoso nelle librerie però affronta l’argomento in un modo particolare concentrando la sua attenzione su una sola giornata, quella del 28 ottobre 1922. Il 28 ottobre 1922, giornata della marcia su Roma, segnò le sorti dell’Italia. Possiamo definere il 28 ottobre l’alba di una dittatura, quella fascista.
A questo punto possiamo chiederci: la dittatura fascista poteva essere evitata dai poteri governativi dello stato oppure era oramai irrevresibile la virata autoritaria nel paese in piena crisi di identità democratica? A questa domanda risponde l’autore di questo interessante libro che esamina nei minimi dettagli quella giornata ora per ora minuto per minuto dando così un quadro completo di tutte le parti in causa coinvolte in quella giornata campale per il paese: il governo, il re Vittorio Emanuale III, l’esercito, gli industriali, Bento Mussolini e i sue camice nere.
In sostanza il lettore intraprende un viaggio temprale attraversando l’intera giornata. I titoli dei capitoli del libro scandiscono il passo di lettura: comincia l’insurrezione,l’appello agli italiani:’Basta violenza’,il primo ministro all’appello del re,un generale sotto accusa,Facta:’ Resisteremo alla rivolta’, il governo riunito al Viminale, approvato lo stato d’assedio,’Arrestare i capi della sedizione’, divelti i binari per bloccare i fascisti,gli insorti in trappola a Perugia, il re non firma lo stato d’assedio, Facta si dimette,gli industriali da Mussolini,al Quirinale iniziano le consultazioni,De Vecchi e Grandi a Roma,Giolitti bloccato in Piemonte,un capo dei rivoltosi dal re,Mussolini vuole tutto il potere,l’incarico a Salandra,due morti vicino a Roma,terzo blocco ferroviario,il re chiama Mussolini,‘Evitate spargimento di sangue’, via libera a Salandra dai fascisti romani,venerdì 17 novembre 1922: il governo Mussolini ottiene la fiducia.
Leggendo i capitoli un fatto può essere considerato determinate per il corso degli eventi : la mancata firma del re Vittorio Emanuale III dello stato d’assedio. Questa mancata firma di fatto legò le mani all’esercito che non poteva intervenire contro i rivoltosi fascisti avendo il re rifiutato la misura di emergenza approvata dal governo Facta. Di fatto con il suo rifiuto il sovrano sfiduciò il governo in carica. Leggendo tra le righe possiamo concludere che Benito Mussolini poteva essere fermato in un solo modo : attuando lo stato d’emergenza e conferendo all’esercito i pieni poteri giuridici mettendo così in grado le forze armate di ristabilire l’ordine nel paese. Dalle pagine del libro risultano chiare tutte le ambiguità e le complicità dei vari poteri politici, economici ed anche nelle file del esercito nella vicenda. Benito Mussolini poteva oramai contare su nutriti appoggi nei circoli politici, militari ed economici. La sua nomina a capo del governo dunque non può sorprendere l’attento lettore. Fu la logica conseguenza di quella storica giornata non solo per il partito fascista, forza minoritaria nel paese, ma anche per l’Italia intera.
Con uno stile leggero e chiaro simile a quello giornalistico, l’autore traccia con cura le mosse dei vari personaggi coinvolti negli eventi fornendo un quadro esaustivo dei giochi di potere in corso. Il libro dunque si presta ad una scorrevole e piacevole lettura che però richiede dal lettore una costante attenzione. Solo rimanendo vigili al contenuto veicolato con maestria linguistica dall’autore è possibile capire il senso storico di quella giornata in tutti i suoi risvolti specifici e nascosti. Ogni parola ogni riga diventano perciò importanti nella complessa ragnatela degli eventi narrati dall’autore.
In sostanza abbiamo di fronte un testo di divulgazione storica di livello scientifico essendo il testo arricchito da fonti storiche documentate e selezionate con cura dall’autore.
In conclusione un libro sicuramente da laggere con attenzione per potere capire tutte le dinamiche degli eventi susseguitisi in una giornata che segnò il destino dell’Italia nel XX° secolo.