Saggistica Storia e biografie Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina
 

Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina

Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina

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L'ultima volta che videro piangere Totò Riina fu al funerale del padre e del fratellino, uccisi da un residuato bellico. Era l'estate del '43 e Totò, un picciotto analfabeta e sporco, primo figlio maschio, diventava a soli 13 anni il capofamiglia. Mezzo secolo dopo, al suo arresto, era l'uomo più potente di Cosa Nostra, ormai diventata Cosa Sua. In un'ascesa sanguinaria e spietata, aveva portato i contadini di Corleone ai vertici del governo mafioso, riscrivendo completamente le regole del gioco tra famiglia e famiglia, tra mafia e Stato. La sua caduta, dopo una latitanza ventennale, protetta forse solo da un'Entità superiore, poteva far credere che l'avventura fosse conclusa. Per raccontarla, Bolzoni e D'Avanzo sono andati - e più volte ritornati - nella sua terra, a parlare con la sua gente, con chi lo ha conosciuto, combattuto, tradito, giudicato. E, ancora oggi, continua a temerlo.



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Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina 2013-05-18 20:21:00 marlon
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marlon Opinione inserita da marlon    18 Mag, 2013
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TYRANNOSAURUS REX

Questo libro non ha niente a che vedere con la fiction trasmessa in televisione qualche anno fa. Purtroppo è la vera storia di un uomo e la sua infinita brama di potere. Un ragazzino figlio di contadini poverissimi nel dopoguerra comincia la sua ascesa nella criminalità con furti, minacce fino a commettere il suo primo omicidio (tutto si svolge a Corleone). In compagnia di alcuni amici ( divenuti poi tristemente famosi) mette su una banda specializzata in furti e omicidi per conto del boss locale . La scalata al "successo" comincia con l'uccisione di quest ultimo e l'inevitabile contatto con politici locali e Romani...Ma la torta si trova a Palermo e il piccolo paesino diventa troppo piccolo per la voracità di questo ragazzino ormai diventato uomo ma anche mostro senza pietà!!! E così i primi contatti con la mafia che conta e l' inevitabile guerra. Una autentica mattanza ( le cronache degli anni 80 parlano di una Palermo rosso sangue...). Quest'uomo condivide con i suoi compari la feroce determinazione nel conquistare il potere assoluto di Cosa Nostra ad ogni costo. Sfruttando la loro immagine di contadini rozzi e ignoranti, venendo erroneamente sottovalutati dai boss mafiosi di città, cominciano a seminare zizzania sospetti all'interno dell'organizzazione e inesorabilmente faranno a pezzi le varie famiglie che da generazioni dominavano l'isola siciliana. Ma come è stato possibile? Nella prima parte del libro è palpabile la determinazione di questi "villani" nel fare quello che nessuno ha il coraggio solo di pensare. Nella seconda parte si alza l'asticella: i contatti con la mafia made in U.S.A , con politici di primo livello, servizi segreti e compagnia bella. Verranno usati come braccio armato per "sistemare" personaggi scomodi come giudici,poliziotti,giornalisti,politici onesti,politici disonesti, testimoni e chiunque potesse dare fastidio ad entità che nelle tenebre continuano ancora oggi a tessere trame diaboliche. Alla fine i boss della mafia sono solo i guardiani dell'orto.... (Camilleri). Consiglio la lettura ai pochi che ancora non sanno o non vogliono sapere...

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Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina 2013-05-17 09:18:56 Minifrank
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Minifrank Opinione inserita da Minifrank    17 Mag, 2013
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I LIBRI NON SONO COME I FILM...

Questo libro, che mi fu regalato da mio fratello conoscendo la mia passione per i libri di denuncia sociale, l'ho voluto leggere subito dopo avermi rivisto l'omonima serie tv proprio per paragonarne i contenuti. Ovviamente il libro mi ha soddisfatto molto di più, anche se nel film ho apprezzato moltissimo la recitazione degli attori, nella fattispecie quella di Claudio Gioè; tuttavia credo che il film eserciti in qualche modo quel macabro fascino del Riina mafioso, potente, a tratti invulnerabile che potrebbe rischiare di influenzare negativamente lo spettatore. A sostegno di questo mio pensiero vorrei copiare un piccolo spunto che ho trovato su Wikipedia e poi sapere se anche a voi il film ha fatto lo stesso effetto, eccolo:
"Il pm della Dda di Palermo Antonio Ingroia ha asserito che alcune fiction come Il Capo dei Capi possono essere dannose perché creano un'iconografia positiva dei mafiosi. Il pm, recatosi in una scuola di Palermo, ha chiesto agli alunni chi era secondo loro il personaggio più simpatico; tutti hanno risposto Totò Riina. Questi stessi ragazzi, in un sondaggio precedente, avevano affermato che la mafia era dannosa e che non volevano farne parte."
Tornando al libro, devo dire che mi ha soddisfatto soprattutto per la quantità dei contenuti, che ovviamente il film non ha potuto trasmettere per questione di tempo. Questo libro ci fa capire davvero come sia stato possibile che 4 contadini di Corleone abbiano potuto mettere a ferro e fuoco l'Italia tramite agganci politici (alla fine del libro i pentiti faranno dei nomi illustrissimi), i contatti con la mafia Statunitense. Ma quello che più ci mettono in risalto gli autori è un solo concetto: la differenza che c'era tra quella che era Cosa Nostra prima dei "viddàni" (corleonesi), e dopo. Le enormi differenze di ideali e onore che si palesarono tra i capi mafia di Palermo e i corleonesi. L'unico consiglio che posso dare è quello che non dovete aspettarvi i finali come i film. Questo è un libro che non dà spazio a speranze di nessun genere; mette a nudo tutto il marcio che c'è nella famosa trattativa Stato-mafia.

Buona lettura

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