Il cacciatore di nazisti
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Vivere per ricordartelo !!!
Quando mi trovo a leggere una biografia, mi capita spesso di realizzare quanto una vita vissuta in modo intenso possa risultare superiore alla fantasia, di qualsiasi romanziere.
Simon Wiesenthal “ il cacciatore di Nazisti ” io però preferirei chiamarlo il “segugio di Nazisti” Si perchè lui ha avuto il pregio di seguire le piste, anche quelle sbagliate, fino in fondo. E solo alla fine ,quando sicuro, ha segnato la preda. Non prese mai parte attiva alle azioni di cattura dei criminali di guerra quindi più che un cacciatore lo vedo come un “trovatore”. Ma lasciamo perderle mie considerazioni personali sul protagonista di questa Biografia e passiamo all’effettiva necessità di questa opinione.
Levy Alan giornalista naturalizzato americano , intervista e raccoglie le testimonianze dirette e indirette, atti processuali, biografie e quanto più è possibile riguardo S. Wiesenthal e i suoi principali criminali (non che le memorie dalle labbra dello stesso) per poi pubblicare quella che può vantare essere l’ultima biografia ufficiale su uno degli uomini più odiati dalle ex-SS e più fastidiosi per quei governi a cui si rivolgeva . Non mi è possibile fare un sunto, sarebbe riduttivo e insignificante, posso però dirvi che ne è risultato un testo molto crudo, ricco di dettagli sia su Simon che sui suoi Carnefici . Già Simon fu una vittima del olocausto. Vittimadella prima ora, sei anni schiavo del nazismo. Perse 89 parenti ma riuscì a salvare la moglie nonostante entrambe prigionieri Mathausen .
Il libro prende ad esempio solo alcuni, i più noti, dei 1100 criminali a cui diede la “caccia”, permettendo cosi che venissero consegnati alla giustizia . E questi sono: Stangl, Wagner, Mengele (questi purtroppo getto non poche ombre sulla carriera di Wiesenthal) ed Eichmann. Ognuno di questi è trattato singolarmente, difatti le varie parti della biografia sono dedicate alle mini biografie di ognuno di loro. Dall’ infanzia alla morte. E una Biografia che graffia e brucia nella mente. Ma è una biografia che porta in evidenza quanto il carico portato sulle spalle di Wiesenthal fosse pesanti. Farsi memoria globale del olocausto è forse il suo dono più grande non solo ad Israele ma al mondo intero perché non dimentichi (anche se tutti i giorni l’uomo dimostra che la sua memoria è meno permanente di uno scritto sulla sabbia in riva al mare )
In conclusione:
Mi sento di consigliarla sia per il livello di approfondimento che anche per lo stile, fluido ed essenziale scorre veloce. Nonostante sia una biografia non è pregna di date e dati tecnici, anzi, è più affine alla narrativa che non alla “didattica”rendendola gradevole (nel limite in cui lo possa essere un argomento del genere) e di facile acquisizione.
Per non dimenticare.