Saggistica Storia e biografie Hitler. Il figlio della Germania
 

Hitler. Il figlio della Germania Hitler. Il figlio della Germania

Hitler. Il figlio della Germania

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La presentazione e le recensioni di "Hitler. Il figlio della Germania", saggio di Antonio Spinosa edito da Mondadori. Chi è stato veramente Adolf Hitler: un pazzo, un criminale, un adepto di scienze occulte, un essere dotato di poteri demoniaci? In questo libro Spinosa elenca alcuni dei misteri che ancora avvolgono una delle figure più drammatiche e controverse della storia.



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Hitler. Il figlio della Germania 2013-02-23 16:39:13 misu
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misu Opinione inserita da misu    23 Febbraio, 2013
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Adolf Hitler : ritratto psicologico di un dittat

La storiografia si è occupata spesso di Adolf Hitler, personaggio storico che è stato analizzato in tutti i modi possibli dalla scienza: dal punto di vista psicologico o psichiatrico, poi politico ed economico ma anche militare ovvero come stratega militare. Adolf Hitler fu innanzitutto un leader politico capace di trasformare un piccolo partito di estrema destra in un partito di massa. Salito al potere, sfruttando i meccanismi delle elezioni politiche, diventò un capo di stato che seppe sfruttare per i suoi scopi di dominio le strutture istituzionali di uno stato democratico traformandole in modo tale da renderle compatibili alla sua persona e al servizio della sua idea di stato totalitario basato sulla purezza di una razza nonché al suo progetto di conquista e dominio planetario. Il caporale austrico diventato capo supremo del paese e delle forze armate riuscì a mettere in riga ed ad assicurasi la cieca e servile obbedienza dei veritici militari tedeschi che diventarono i muti e acritici esecutori di una guerra di sterminio annuciata in ampio anticipo nel suo libro Mein Kampf.
Osservando al microscopio la personalità complessa di Adolf Hitler si potrebbe anche avallare la tesi della presunata pazzia del dittatore nazista,ma facando ciò si rischia di proclamere Adolf Hitler incapace di intendere e volere, dunque conseguentemente se lo sdogana dalla responsabilità di avare scatenato un conflitto modiale e di avavere pianificato e dato ordine di sterminare milioni di persone.
Per capire il contenuto di questo libro che abbiamo di fronte e che ci mostra la presonalità hitleriana in tutti i suoi aspetti ed la sua evoluzione, è utile anche leggere il Mein Kampf. Solo così si può avere un quadro completo della sua complessa personalità. Dalle pagine del suo libro che è un vero manifesto e programma politico, traspare però una netta e lucida logica del suo criminale progetto di dominio che iniziò con la trasformazione dell Germania in da uno stato democratico ad uno stato totalitario e di polizia.
In sostanza in questo libro l’autore tende a presentare Hitler come un soggetto già escluso o boicottato dalla società dalla sua tenera infanzia in poi. Secondo questa tesi il suo aspetto gracile e il suo genio incompreso l’avrebbero spinto a reagire alla esclusione sociale in un solo modo : cercando di emergere come individuo prima aruolandosi come voltario al fronte nella prima guerra mondiale e poi intrapendendo la carriera politica in un piccolo insignificante partito di estrema destra in Germania. La seconda fase di questa evoluzione della personalità hitleriana era quella dell’ elaborzione della sua dottrina ideolgico razzista che denotova un’ evidente forma psicotica della sua personalità. L’aspetto esteriore fisco di Hitler non corrispondeva affatto al modello della razza arina proclamato e preteso dal Führer. In sostanza Hitler perscriveva delle caratteristiche somatiche al suo popolo che lui non possedeva. (la negazione dell’evidenza fisica personale)
Senza alcun dubbio Hitler are una personalità complessa, ma non pazza, che però incanalò con maestria le sue fustrazioni personali in una brillante cariera politica che lo partò a dominare un grande paese come lo era la Germania. Non si trattò dunque di una personalità psicotica fuori dalla realtà, al contrario, tutte le azioni del Führer erano dettate da una precisa logica di chi si era messo in testa di sovvertire l’ oridine internazionale imposto alla Germania dai vincitori della prima guerra mondiale. Risulata chiaro che Hitler non superò mai lo shock della sconfitta subita dall’ suo paese, l’Austria, e dal paese adottivo, la Germania gugliemina nel primo conflitto modiale. A questo evento epocale per la personalità hitleriana sono legate tutte le sue successive azioni politiche, ideologiche , diplomatiche e militari.
Il libro in questione ci da un resoconto dettagliato della biografia di Adolf Hitler.Al centro del discorso dell’autore rimane il Führer in prevalenza come persona ma non come leader politico di un partito con tutte le lotte di potere, come cancelliere e capo di stato o capo supremo militare. Rimangono ai margini dell’racconto perciò dei dettagli storici che potrebbero essere utili al lettore per potere inquadrare la personaltà hiteriana nel contesto storico e sociale, nel quale egli si muoveva. Il rapporto tra i due dittatori ( Hitler e Mussolini) risulta nel libro affrontato per così dire a metà, dato che l’autore ha scelto di occuparsi in profandità di Hitler e non degli altri che anche avevano avuto un ruolo nelle vicende storiche cosiderate dall’ autore un contorno della sua analisi psicolgica di Hitler.
Per capire a fondo la personaltà del dittatore nazista sarebbe stato utile approfondire ulteriormnte in modo adeguato i suoi rapporti con il capo del fascismo italiano Benito Mussolini. Il modello fascista fu considerato da Hitler come un modello da applicare in Germania, questo almeno nella prima fase del suo potere, dopo la sua nomina a cancelliere, ma in seguito i suoi rapporti con l’alleato italiano possono essere divisi in due livelli ben distinti tra loro (livello personale Hitler - Mussolini contrapposto alle considerazioni dettate e legate puramente alla convenienza politica ovvero alla ragione di stato ). L’ amicizia e la considerazione personale del Führer per Benito Mussolini dovrebbe essere distinta dall’idea che aveva Hitler dell’Italia come paese ed alleato, considerzioni aggravate dall’ retaggio storico del passato. Non bisogna dimenticare che Adolf Hitler era austrico e non tedesco di oregne, particolare da non sottovalutare, quando si affrontano i problemi dei rapporti nell’alleanza delle potenze dell’Asse. Questa distinzione tra questi due livelli è resa palese dopo la cudata del fascismo (25.luglio 1943) e dell’armistizio (8.settembre 1943) Benito Mussolini, l’amico ancora degno di fiducia doveva essere salvato, mentre il popolo italiano, doveva essere punito per il suo tradimento.
Il libro si presta ad una scorrevole lettura, però richiede dal lettore che si accinge a leggerlo quantomeno delle nozioni stroriche in merito all’argomento trattato. Di consegunza, non si tratta di un manuale di saggistica di divulgazione storica alla portata di tutti, al contrario abbiamo di fronte un testo di nicchia scientifica che può essere considerato di appofondimeto per studenti universitari o docenti in creca di informazioni specifiche di analisi psicologica e biografica ma non squisitamente storiche.
In conclusione un libro da leggere per avere una visione della personalità hitleriana, ma nulla di più.

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Si consiglia di leggere un testo che tratta la storia della Germania, in particolare della Repubblica di Weimar e del nazismo.
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Hitler. Il figlio della Germania 2013-02-16 12:44:08 Nadiezda
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    16 Febbraio, 2013
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Il Führer

Il 20 aprile 1889 a Braunau am Inn nacque Adolfus Hitler, non molto lontano dal luogo dove Napoleone aveva stabilito il suo quartier generale.
Adolf non era molto amato dalla famiglia ed appena nato appariva troppo gracile e con poche speranze di vita perciò decisero subito di battezzarlo con il rito cattolico.
Le origini di suo padre però non sono molto chiare e molti anni dopo alcuni degli avversari politici di Hitler fecero circolare delle voci secondo le quali lui era di origine ebrea.
Adolf trascorse gli anni dell’adolescenza in maniera molto solitaria. Aveva molti interessi: amava la musica di Wagner ed andava spesso al teatro, adorava dipingere, ma i risultati non erano ottimi.
A quindici anni decise di recarsi a Vienna per studiare architettura e per mantenersi aveva fatto parecchi lavori manuali, infatti quando entrò nel mondo della politica molto spesso i suoi avversari, quando lui non era presente, lo chiamavano con l’appellativo de “l’imbianchino”.
Adolf in questi anni cominciò a maturare odio verso suo padre, il quale gli aveva fatto violenza psicofisica e verso la società che non capiva, secondo un suo parere, le sue innumerevoli doti.
Infatti nell’arte non aveva mai avuto grandi risultati, ma nel compenso era un grande oratore.
Anche se amava l’arte in tutte le sue forme odiava con tutto se stesso il futurismo ed ancor di più Marinetti.
Nel 1913 decise di trasferirsi a Monaco, qui si sentiva ancora più emarginato. Decise di partecipare come volontario nella Grande Guerra come galoppino e nelle trincee rimase intossicato dai gas.
Si sentiva sconfitto e sognava la sua grande rivincita.
Da qui iniziò la sua rapida carriera in politica.
A causa del malcontento provocato dall’inflazione, nell’autunno del 1923 decise di fare un colpo di stato, ma la polizia mise rapidamente fine al putsch ed a novembre dello stesso anno fu arrestato.
In tribunale, sempre grazie alla sua arte oratoria, riuscì a farsi dare solo 5 anni di carcere. Proprio in questo periodo di prigionia scrisse il Mein Kampf dove spiegava come conquistare le masse. Lo dettò al suo compagno di cella Rudolf Hess, il quale gli rimase come fedele seguace.
Con il passare degli anni diventò vegetariano ed iniziò a prendere in giro pesantemente chi non lo era.
Si era innamorato perdutamente della nipote Geli e quest’ultima si suicidò giovanissima lasciando nel cuore dello zio un grande senso di vuoto ed amarezza.
Hitler basò le sue idee politiche su quelle di un altro grande personaggio di questi tempi, Mussolini.
Infatti cominciò a copiare alcune delle manovre che aveva effettuato Mussolini in Italia.
Nel 1933 diventò cancelliere e proprio in questo stesso anno si dimostrò l’esistenza di un complotto comunista.
Nel 28 febbraio riuscì a trarre i massimi vantaggi politici e sospese i diritti costituzionali.
Successivamente sciolse il Reichstag e furono tenute elezioni non più libere che diedero un apparente legittimazione ai suoi provvedimenti.
Nello stesso anno il Führer diede ordine di bruciare il grande lavoro di: filosofi, scrittori, poeti e scienziati.
Iniziarono le prime persecuzioni razziali che non si limitarono all’esclusione alle cariche pubbliche o all’obbligo della stella di David di colore giallo sui vestiti, ma impiegarono anche la violenza e nella “notte dei cristalli” ci fu la distruzione di alcune migliaia di negozi.
Nella primavera del 1939 si voleva impadronire di Danzica e del “corridoio polacco” così ebbe inizio il secondo conflitto mondiale. Pensava che la guerra non si sarebbe estesa oltre i confini polacchi, ma si sbagliava.
Fu istituito il patto di non aggressione tra la Germania e l’Unione Sovietica.
Nel frattempo Mussolini decise di entrare in guerra con l’Italia e iniziò una guerra parallela in Grecia senza avvertire Adolf.
In Italia dilagava il malcontento perché la guerra sembrava non dovesse finire mai ed il fronte italiano si spostò verso l’Africa mentre la Germania conquistava la Jugoslavia e la Grecia.
Successivamente il patto di non belligeranza firmato con l’U.R.S.S. decadde siccome questi territori erano pieni di ricchezze minerarie.
Però con questa avanzata verso la Russia il Führer iniziò ad avere grosse sconfitte che portarono il suo partito al decadimento.
Il 29 aprile del 1945 Adolf insieme alla consorte Eva Braun, sposata poche ore prima, lasciava la vita terrena, poco dopo aver fatto scrivere le sue ultime volontà e lasciando dietro di sé uno strascico di sangue, orrore, morte e la piaga ancor più grande dell’Olocausto.

Vorrei consigliare questo libro a tutti, dopo un’accurata lettura di alcuni libri di storia, non per lodare le gesta di questo uomo, ma per far riflettere tutti come la pazzia di un individuo possa rovinare l’esistenza di milioni di altri individui.

Buona lettura!

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