Guerra sulle Alpi
Saggistica
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Montagne insanguinate
Fritz Weber, che durante la Grande Guerra combatté dall’altra parte, cioè fu per noi un nemico, si rivela uno storico appassionato e al tempo stesso equilibrato e dotato di innata umanità.
Questo volume, che parla di gesta compiute sulle montagne, anche a quote impervie, è un commosso omaggio al sacrificio di tanti e un riconoscimento sincero del valore dei nostri soldati.
Si parte così dall’altopiano di Lavarone ove effettivamente Weber prestò servizio per arrivare, un po’ più in là, al Col di Lana, dove si combatté una battaglia fra le più sanguinose e che si concluse solo con l’esplosione della mina che avevano predisposto i genieri italiani con un lungo e pericoloso lavoro.
Emergono così figure di notevole rilievo, fulgidi esempi di uomini temprati, già famosi, ma che diventano immortali immolandosi in una guerra crudele e senza risparmio di colpi, come nel caso della famosa guida alpina Sepp Innerkofler.
Le notevoli quote a cui si svolgono i combattimenti, il freddo, la neve, il ghiaccio saranno di volta in volta alleati dell’una o dell’altra parte, anche se alla fine l’unico vero vincitore sarà la natura.
Ci sono descrizioni di notevole effetto, narrazioni di eventi che se non fossero riscontrabili avrebbero dell’incredibile, come la città nel ghiaccio della Marmolada, perforata da lunghe gallerie costruite sia dagli italiani che dagli austriaci, cunicoli che a volte addirittura si incontravano.
Resta la magia della natura a far da testimone agli orrori di una guerra fra uomini che, in altre epoche, si sarebbero invece calorosamente salutati lungo gli impervi sentieri delle Alpi.