Gli ultimi giorni di Hitler
Saggistica
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Gli ulitmi giorni del dittatore nel bunker
L’autore ci da un volto inedito del dittatore tedesco oramai do tempo rintanato nel suo bunker sotto la Cancelleria del Reich. Il Reich che doveva essere millenario secondo il volere di Hitler stava crollando davanti gli suoi occhi. Resistere a oltranza e non arrendresi mai al nemico, questo era il dovere di ogni soldato tedesco e di ogni membro del partito nazista.
L’atteggiamento di questi fanatici che per libera scelta avevano deciso di condividere con il Führer il suo destino può sembrarci inspiegabile, frutto solo del loro fanatismo ideolgico. Leggendo la testimonianza molto diretta e esaustiva del testimone oculare , l’autore del libro, che svolgeva il lavoro di intelligence all’interno del bunker è utile per il lettore prestre attenzione ai particolari descritti della vita quotidana dei reclusi del bunker.In altri termini la testimonanzia nasconde tra le righe un messaggio che un lettore attento ai particolari può captare : l’atmosfera cupa del bunker, la convizione di potere ancora evitare il peggio, la firma della resa incodizionata pretesa non solo dalle forze sovietiche ma anche dagli angoloamericani.
Non ripetere l’esperienza del’armistizio e della pace di Versailles del 1919 della prima guerra mondiale, questo era l’obiettivo di Hitler e dei suoi seguaci. Nessuna resa dunque al nemico, meglio la morte collettiva.
Questo elemento storico ci può rendere più chiaro l’atteggamento assunto dei reclusi nel bunker. Vi è poi un altro elmento storico da prendere in considerazione ; il giuramanto di assoluta fedeltà a Hitler. Rompere il giuramento di fedeltà alla sua persona avrebbe significato tradire il Führer , dunque disonorare sé stessi e l’uniforme militare. Avendo presente questi due fatti storici diventa più compresnibile anche il fanatismo ideologico di chi aveva deciso di non abbandonare il capo supremo del Terzo Reich.
A nostro avviso si tatta di un testo che richiede dal lettore un attenta lettura e riflessione. Le espressioni usate dall’autore sono chaire è semplici, in altre parole descrive i fatti senza fronzoli o giri di parole mostrando una capacità di mettre in evidenza il lato psicologico di chi si trovò recluso in una gabbia per sua sceltà e non coerizione.
In conclusione un libro da leggere con attenzione accompagnato però da qualche lettura storiografica sulla Germnaia hitleriana.
Indicazioni utili
Gli ultimi giorni di Hitler
1945, la guerra per Hitler è ormai irrimediabilmente persa, solo lui e i suoi fanatici fedelissimi non lo vogliono ancora credere e fino al suo suicidio, il 30 aprile, il solo pensare alla resa era un crimine di guerra, un alto tradimento. Questo libro è il diario, della permanenza nel bunker della cancelleria, a Berlino, di Hitler e i suoi fedelissimi, Eva Braun, sposata il 29 aprile, sua moglie per un giorno, e gli ufficiali più alti in grado della Wehrmacht interpellati più volte al giorno dal fuhrer sull'andamento della guerra nei vari fronti. E' un diario asettico, senza commenti o pareri tenuto, da febbraio alla fine di aprile, dall'unico ufficiale sopravissuto presente nel bunker, Gerhard Boldt, allora giovane primo ufficiale di ordinanza del Capo di Stato Maggiore tedesco, generale Gauderian. La fredda esposizione dei fatti, le riunioni, gli scatti d'ira di Hitler intervallati da momenti di estraneità totale, il terrore che quasi tutti provavano al suo cospetto, la descrizione del tremore del suo braccio sinistro, le sue rughe sempre più profonde e il suo colorito sempre più cinereo fatti da chi ha vissuto gli ultimi giorni assieme a lui, metri e metri sotto terra in un bunker claustrofobico, rendono meglio di qualsiasi commento il livello di pazzia raggiunto dal genio del male, che mentre le bombe dei russi esplodevono sopra la sua testa vagheggiava ancora di vittoria, di nuove armi, di armate che sarebbero accorse alla salvezza di Berlino, completamente avulso dalla realtà, in un mondo, una guerra tutta sua, senza mettere il naso fuori dal bunker per mesi e mesi per non vedere la realtà; il cumulo di macerie che era ormai Berlino e la Germania.