Dall'Europa di Versailles al mondo bipolare
Saggistica
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Testo che può avvicinare alla saggistica
Non entrerò nel merito delle tesi sostenute dall’autrice perché voglio lasciare al lettore il piacere di scoprirle; piacere che, a mio avviso, è uno degli aspetti più affascinanti della lettura di un saggio, a prescindere dalla condivisione dei contenuti. Mi concentrerò, invece, sullo stile dell’autrice e sulle sue capacità argomentative. C’è da dire, innanzitutto, che in Italia essere un divulgatore è spesso considerata una "colpa", in virtù di uno snobismo pseudoculturale che non smetterà mai di sorprendermi, dato che il nostro è un Paese in cui si legge poco e male e che non investe in cultura ed istruzione. Premetto ciò perché penso che il più grande pregio di questo libro sia l'intento divulgativo perseguito dall’autrice, in modo, peraltro, efficace grazie ad una scrittura chiara che riesce ad avvicinare il lettore a tematiche tendenzialmente ostiche, quali le cause alla base dell'ascesa di U.S.A. e U.R.S.S. a superpotenze mondiali, partendo dal Trattato di Versailles, ossia uno dei trattati di pace che posero fine al primo conflitto mondiale. Chi cerca un saggio molto tecnico, dal taglio accademico, magari opterà per altri libri, anche meno recenti ma ormai "canonici"; tuttavia, penso che chi voglia avvicinarsi a questo tipo di lettura da "neofita" possa trovare nel saggio della Susic un testo che possiede un buon equilibrio tra volontà di approfondimento e capacità di catturare l'attenzione del lettore. Altro merito dell'autrice è quello di aver elaborato la sua ricostruzione storica e le sue tesi con l'appoggio di una bibliografia piuttosto aggiornata. Per quanto riguarda, invece, i limiti del testo, essi sono attribuibili, probabilmente, più alla redazione della casa editrice che alla Susic: occorreva svolgere con più attenzione il lavoro di editing per evitare refusi e ridondanze, soprattutto in alcuni periodi inutilmente ripetuti, e per curare un po’ di più la punteggiatura.