Saggistica Storia e biografie Claretta Petacci. La donna che morì per amore di Mussolini
 

Claretta Petacci. La donna che morì per amore di Mussolini Claretta Petacci. La donna che morì per amore di Mussolini

Claretta Petacci. La donna che morì per amore di Mussolini

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Chi fu veramente Claretta Petacci? La storiografia ce l'ha descritta come una donna fanatica e isterica, possessiva e in fondo anche un po' sciocca nel suo sentimento di amore sconfinato verso Mussolini. Altri l'hanno dipinta come una più smagata dominatrice degli eventi, capace delle più diaboliche astuzie e dei più raffinati intrighi. Ma né l'una né l'altra maschera corrispondono al vero volto di Claretta. La Petacci, per Mussolini, fu tutto: amante, amica, segretaria, confidente, complice, fedele discepola e incitatrice; più tardi, mentre il carisma del dittatore declinava, divenne capace di suscitare in lui lampi di orgoglio, sussulti di dignità, nella speranza di contribuire alla sua resurrezione politica, nel fortilizio di Salò. Ne divenne a quel punto la temeraria (e temuta) consigliera, nonché l'estremo baluardo: in pratica, l'alter ego. Il racconto dell'autore ci conduce alla scoperta di questo personaggio.



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Claretta Petacci. La donna che morì per amore di Mussolini 2012-08-01 15:03:32 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    01 Agosto, 2012
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Una figura enigmatica

Davvero felice il mio primo incontro letterario con Festorazzi, autore e giornalista cultore della storia del nostro paese, ancora poco conosciuto nonostante i numerosi lavori pubblicati.
Il libro in questione fonde meravigliosamente bene le caratteristiche del saggio con quelle del romanzo storico-biografico, impresa tutt'altro che semplice, anzi talvolta rischiosa.

La proposta dell'autore consiste nell'avvicinare il lettore ad una conoscenza realistica e genuina della signora Petacci, una delle figure più enigmatiche dell'ultimo secolo.
Claretta, chi fu veramente costei ?
Una scaltra arrivista o semplicemente una donna innamorata?
Quanta parte giocò l'interesse personale e l'ambizione e quanto l'affetto sincero per il Duce ?
Quale ruolo attribuirle nelle dinamiche politiche e finanziarie del regime?

Quesiti ardui, su cui la storiografia intera di destra e di sinistra si è interrogata per decenni, sfornando le teorie più disparate.
Festorazzi ricostruisce la vita della donna, avvalendosi della documentazione conservata presso l'Archivio generale dello Stato, desecretata recentemente e consultabile liberamente.
Interi brani della corrispondenza privata tra i due amanti vengono riportati fedelmente dall'autore e amalgamati insieme ad ulteriori elementi ottenuti attraverso un minuzioso lavoro di ricerca bibliografica, documentaristica e giornalistica ( di notevole interesse l'intervista che la figlia illegittima del Duce, Elena Curti, ha rilasciato all'autore).
Ne nasce un lavoro esauriente, interessante e intrigante al tempo stesso, ricco di particolari privati e personali ad oggi sconosciuti.
Festorazzi riesce a dare corpo ad una narrazione incisiva, che provoca sensazioni forti nel lettore e travolge inevitabilmente come solo le voci “ vere” dei protagonisti possono fare; ciò che emerge da queste voci lontane è forza, passione, ardore, ma anche rabbia, timore, ossessione, intrigo, malessere.
Insomma un groviglio di sentimenti difficilmente decifrabile, una storia complessa forse intessuta di amore, tuttavia non priva di interessi politici ed economici.

Il merito di Festorazzi sta nel fornire al lettore gli strumenti per potersi fare una idea propria degli eventi e dei protagonisti, esimendosi da valutazioni di parte e considerazioni personali; un metodo oggettivo e onesto di raccontare la storia e di ricostruire la vita di personaggi controversi e discussi.
Questo è un libro in cui parlano direttamente i fatti dell'epoca, senza orpelli e senza interpretazioni, ma non pensiate che la neutralità dell'autore porti a smorzare l'intensità di queste pagine; al contrario, l'importanza dei temi trattati è abbagliante e incatena alla lettura fino all'ultima riga.

Ci terrei a spendere qualche parola in merito alle lettere d'amore di Claretta per il suo Ben; le trovo stupende, trasudano amore ad ogni rigo, un amore ed un linguaggio d'altri tempi, parole dimenticate dalle generazioni moderne, parole sconosciute al “vocabolario affettivo” dei nostri tempi; tempi di fugaci sms ed abbreviazioni, tempi in cui domina la fretta e la mancanza di tempo, tempi in cui pochissime persone prendono la penna in mano per scrivere lettere d'amore all'amato/a.
A prescindere da una valutazione oggettiva sulle reali intenzioni e sentimenti della Petacci, la lettura di questi scritti originali mi ha trasportato in un'altra epoca, un'epoca in cui si sognava e si faceva sognare mediante l'utilizzo della parola.

Un'opera veramente gradevole e di buon spessore di cui consiglio la lettura.

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