Chanel. Una vita da favola
Saggistica
Editore
Alfonso Signorini si è laureato in Filologia Medioevale all'Università Cattolica di Milano. È direttore di «Chi» e di «Tv Sorrisi e Canzoni». Volto televisivo, firma il rotocalco Verissimo in onda su Canale 5. Con Mondadori ha pubblicato Il Signorini (2006), Troppo fiera, troppo fragile. Il romanzo della Callas (2007), Chanel. Una vita da favola (2009), Marilyn (2010), con Azzurra Della Penna, La favola di William e Kate (2011).
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Chi ha visto Coco al trocadero?
Per l'opinione che avevo di Signorini mi aspettavo peggio, pur avendo la sensazione che la biografia sia un po’ troppo romanzata.
La vita e il fascino di questa donna sono sicuramente interessanti e coinvolgenti.
Mi ha particolarmente colpito la sua forza, la sua genialità, il gusto , l’essere sempre un passo avanti,nelle scelte, nel lo stare al passo coi tempi in modo assolutamente non convenzionale.
Chi avrebbe pensato che le donne avrebbero indossato abiti comodi, seppur eleganti.
Gabrielle Chanel, ha un’infanzia difficile, una madre malata e un padre capace solo di figliare e di andarsene in giro con la scusa di essere un ambulante.
Gabrielle, detta ‘coco’, si farà strada da sola, andando fiera delle sue idee, senza soccombere alle ipocrisie dei luoghi comuni.
Sarà ospitata in un convento con la sorella un po’ tonta,terrà fede alla promessa fatta alla defunta madre di occuparsi sempre di lei e del nipote . Fin da giovane verrà caricata di responsabilità inadeguate per l’età.
Queste qualità le creeranno non pochi problemi, ma i suoi successi sono stati davvero mondiali.
Appassionata del bello, dalle sue creazioni alle opere d’arte, il suo successo sta e devo usare il presente,
nel suo costante impegno e nel credere fermamente in se stessi, nel non piegarsi e continuare a fare ciò in cui si crede.
La sua passionalità troverà il suo apice in Boy, l’uomo che amerà piu’ di chiunque altro , non convolando a nozze e neppure convivendo continuativamente , attendendolo e godendo ogni singolo istante possibile con lui.
Non sarà mai madre, probabilmente abortì forse piu’ di una volta, rendendo sterile il suo grembo .
Una gran donna, sicuramente fuori tempo, con idee e comportamenti assolutamente futuristi.
Non si capisce se il periodo bellico e la resistenza francese, l’abbiano solo sfiorata come si evince dal romanzo biografico, o se in realtà le cose siano andate diversamente.
Di certo questa donna aveva il coraggio delle proprie azioni e non rinnegava le sue idee.
Questi grandi personaggi, nascono sempre dalle difficoltà, dalla miseria e dalla gran voglia di farcela, di essere qualcuno.
Grande simpatia per li personaggio, meno entusiasmo per il romanzo così come è stato scritto, forse se c’è, vorrei leggere qualcosa di più biografico.
Indicazioni utili
- sì
- no
Chanel salva il romanzo dalla mediocrità'.
Gabrielle Chanel, meglio nota semplicemente come Coco, è la protagonista assoluta del romanzo biografico portato a termine da Signorini (sì, lo stesso che presenzia nei salotti televisivi oramai da anni). Chanel è una vera self-made woman, una donna che è riuscita a costruire intorno a sè un impero, basato sul denaro e su un successo tale da annoverare tra le proprie amicizie uomini del calibro di Picasso e di Stravinsky. Signorini ce la presenta prima bambina alle prese con una madre malata di tubercolosi, e che quindi non può prendersi cura della famiglia, e con un padre fannullone, lontano da casa e mai amorevole verso i propri figli, poi adolescente a Notre-Dame turbata dalle prime pulsioni sessuali e infine donna con la consapevolezza del proprio fascino e talento.
Gabrielle, la piccola Gabrielle, di fronte agli stenti e alle miserie a cui è costretta diventa Coco in una delle tante notti trascorse in un caffè a Moulin, mentre delizia il pubblico con la canzone Qui qu'a vu Coco? Da quel momento la sua vita prende una piega inaspettata che la porta lentamente ad una gloria che risuona ancora oggi. Signorini si sofferma sul suo unico amore, quello divampante per Boy Capel, mai suggellato però dai fiori d'arancio. La stilista non convolerà mai a nozze nè tantomeno proverà i piaceri della maternità, ma nonostante ciò, riuscirà a vendicarsi nei confronti di chi non aveva mai creduto in lei.
Il romanzo nel suo complesso risulta godibile (se non altro per la protagonista, la cui vita offre numerossisi spunti narrativi) e Signorini è molto più credibile di quando siede accanto alla Toffanin. Però molti dettagli non vengono approfonditi a dovere, come il contesto storico (Coco vive sia i tempi duri della prima guerra mondiale sia la Francia in ginocchio della seconda) lasciato a pochi e fugaci riferimenti. Inoltre i salti temporali sono troppi e mal gestiti e la drammaticità talvolta risulta immotivata.