Caccia agli scienziati nazisti
Saggistica
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Non tutti i prigionieri nazisti erano uguali
Un capitolo importante delle vicende bellice della seconda guerra mondiale fu il ruolo giocato dagli scienziati a servzio dei schiramenti belligeraniti
Questo libro tratta la questione di quelli scienziati tedeschi che scelsero di servire il nazismo fornendo a Hitler armi micidiali come le V1 e le V2 o armaneti sofisticati come lo erano i primi velivoli a reazione.
L’autore di questo libro senza dubbio interessante per un lettore sempre alla ricerca di argomenti di nicchia specifica, si pone all’inizio due domande di fondo: chi erano questi uomini e come sono entrati all’servizio del Führer?
Il lettore troverà citato nel testo l’esempio di Werner von Braun, giovane promettente scienziato appasionato di missilistica che entrò a far parte di quella schiera di scienziati disposti a collabrare prima con le forze armate tedesche e poi con il nazismo. Al lettore dunque vengono fornite tutte le informanzioni necessarie per potere capire le ragioni di queste scelte personali e gli interessi delle forze armate tedesche uscite drasticamente ridimesionate dalla sconfitta subita nella prima guerra monidiale e colpite dalle dure limitazioni imposte a loro dal Trattato di Versailles del 1919. Vi fu dunque una convergenza di interessi tra le forze armate e il regime nazista nonché gli scienziati, cioè ridare lustro e potenza alla Germania.
Come è noto le guerre non si combatto solo sui campi di battaglia ma anche nei labortari di ricerca che devono fornire alle forze combattenti sempre nuove armi in grado di assestare il colpo decisivo al nemico. In breve la superiorità tecnologica negli armamenti e gli scienziati in sostanza hanno questo compito fin dai tempi remoti.
Nella parte successiva, riferendosi alle potenze vincitrici ( forze angloamericane e sovietiche) l’autore risponde ad una domanda: che cosa fare dei nazisti una volta vinta la guerra? Per rispondere a questa domanda bisogna ribadire che non tutti i nazisti erano uguali, in particoloare ciò valeva per gli scienziati. Mettere le mani su questi uomini artefici di armi tecnologicamente sofisticate ed all’avanguardia diventò di capitale importanza per i vincitori della seconda guerra mondiale: americani, inglesi, francesi e sovietici. Appena messo piede sul suolo del Terzo Reich in agonia cominciò sia da parte americana sia da parte sovietica una scatenata caccia senza esclusione di colpi ai ‘cervelli nazisti’ che si trovarono contesi tra le due nascenti superpotenze.
Il lettore può dunque scoprire come vennero scovati, come vennero trattati e come vennero utilizzati dai vincitori, americani o sovietici.
Dalle pagine di questo interessante libro risulta chiaro che ’ i cervelli nazisti’ non erano prigionieri comuni nazisti, ma al contrario, diventarono delle pedine nella nascente guerra fredda tra Washington e Mosca.
Il libro si presta ad una scorrevole e piacevole lettura senza intoppi arricchito com’è da infornazioni utili che danno un quadro completo ed esaustivo del racconto storico.
In sostanza un testo di valore scientifico scritto in modo tale da potere essere preso in mano anche da un lettore privo di nozioni particolareggiate del settore scientifico.
In conclusione un libro da leggere con la dovuta attenzione per potere capire il ruolo avuto dagli scienziati nazisti prima, durante e dopo il conflitto.