Saggistica Storia e biografie C'era una volta la DDR
 

C'era una volta la DDR C'era una volta la DDR

C'era una volta la DDR

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La presentazione e le recensioni di C'era una volta la DDR, opera di Anna Funder edita da Feltrinelli. Fonti ufficiose affermano che nella Germania dell'Est gli informatori al servizio della Stasi, la potente polizia segreta, fossero una persona ogni sei abitanti e nel dopo-1989, all'apertura degli archivi, con grande sorpresa si è scoperto quante famiglie allevassero al proprio interno informatori incaricati di riferire allo stato i pensieri e le aspirazioni dei propri familiari. In un libro scritto con una suggestiva tonalità narrativa, Anna Funder ci riconduce in quell'esperienza, ascoltando sia ex funzionari governativi e informatori, sia persone che hanno avuto la vita spezzata da una repressione immotivata.



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C'era una volta la DDR 2014-03-19 10:54:36 MarcelloDC
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MarcelloDC Opinione inserita da MarcelloDC    19 Marzo, 2014
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STASILAND

Innanzitutto, il titolo con cui Feltrinelli ha deciso di pubblicare questo libro sul mercato italiano è decisamente ingannevole.
Se cercate un libro nel quale vengano descritte storie di vita quotidiana nella DDR meglio che vi orientiate su altro, tipo "Semplici storie" di Schulze (anch'esso edito da Feltrinelli).
Il titolo originale dell'opera della Funder, "Stasiland", calza invece a pennello con quello che vuole essere il contenuto nell'impostazione dell'autrice.
Il libro raccoglie una serie di interviste raccolte dall'autrice, australiana ma residente in Germania, raccolte verso la fine degli anni '90, riguardanti le esperienze personali di ex cittadini della DDR che si sono ritrovati, perchè dipendenti o perchè perseguitati, ad avere a che fare con il famigerato Ministero per la Sicurezza di Stato di Erich Mielke. I dialoghi tra autrice e intervistati vengono riportati in maniera narrativa (quindi non temete, non vi troverete a leggere una sorta di "verbale di interrogatorio"), con vari intermezzi e capitoli nei quali l'autrice descrive la sua personale esperienza di vita berlinese e di ricerca di interviste (molto interessante il capitolo nel quale la Funder si reca in visita alla sede centrale della Stasi), pertanto la lettura delle circa 240 pagine scorre veloce e raramente annoia.
Al di là della politica, le vicende narrate sono sicuramente sconvolgenti e illuminanti sulla sofferenza inflitta ad alcune persone.
Non aspettatevi certo di leggere un saggio freddamente imparziale, il coinvolgimento dell'autrice è molto forte in alcune delle storie narrate e forse talvolta eccessivo. Nel libro ovviamente si dà per scontato che la DDR fosse il male assoluto, cosa con la quale chiunque può essere in accordo o in disaccordo, tuttavia non mi sarebbe dispiaciuto se l'autrice avesse dato un impronta diversa alle interviste agli ex funzionari della Stasi, si ha infatti l'impressione che nel libro si tenda a ridicolizzare o "caricaturare" queste persone, mentre avrei trovato personalmente molto più interessante una indagine più approfondita sul perchè si arrivò a tanto fanatismo e, indubbiamente, a tali crudeltà.

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