Benedette guerre. Crociate e jihad
Saggistica
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Fanatismi religiosi antichi e moderni
Piccolo saggio, intrigante lettura di meno di cento pagine. Un testo che arricchisce, che stupisce, che insegna e non annoia mai. Questo è lo stile del professor Barbero, noto e rigoroso medievalista, curatore anche di programmi televisivi molto interessanti sui principali eventi storici nei secoli prima e dopo Cristo.
La tematica trattata in questo libro, ben fatto, con una breve e gustosa bibliografia alla fine (c’è da sottolinearlo, perché spesso non la trovo in alcuni ‘saggi’) è piuttosto delicata, sia per l’attualità delle cosiddette ‘guerre di religione ‘ sia perché non è semplice comprendere lo spirito e l’entusiasmo con cui i nostri antenati occidentali andarono ad insozzarsi le mani di sangue in Terrasanta.
Il libro consta di quattro parti:
1.Che cosa sono le crociate
2.L’epopea
3.Fra guerra santa e “jihad”
4.L’Occidente visto dagli “altri”
Le prime due parti si concentrano sulle Crociate, intese come vere e proprie spedizioni espansionistiche di un’Europa occidentale che, dopo il Mille, vede una progressiva crescita demografica . Alla base di ogni crociata, soprattutto nelle prime, c’è una sincera convinzione sull’importanza di liberare la Terra Santa dagli infedeli. Ogni crociato vede in questo viaggio ed in questa guerra un’autentica martirizzazione che gli assicura la remissione totale di tutti i peccati e la conquista del Paradiso. Un entusiasmo che noi non riusciamo a comprendere e ad accettare in questa forma, poiché ormai consapevoli dell’enorme violenza che ne è conseguita. Le crociate sono state per l’Europa :
“Il primo esperimento coloniale europeo: è la prima volta che gli Europei provano a conquistare stabilmente un territorio fuori dall’Europa occidentale e a impiantarci una loro aristocrazia di padroni che sfruttano a proprio vantaggio le risorse locali”.
Nel libro vengono citati anche i nomi di alcuni crociati, Goffredo di Buglione, Luigi IX detto il Santo , Riccardo cuor di Leone e le varie crociate dalla prima all’ultima, compresa quella “pacifica” e senza violenza di Federico II.
Nel terzo e nel quarto capitolo Barbero fa un parallelismo tra crociate, persecuzioni cristiane e il ‘jihad’ (non tutti sanno che il termine in arabo è maschile). Interessante notare come i cristiani da primi martiri, perseguitati dai vari imperatori romani, perché si rifiutano di indossare armi e di uccidere, non si fanno alcuno scrupolo poi di ammazzare fuori dall’Europa se tale ordine gli viene imposto da un imperatore cristiano e dal papa. Difficile è capire come mai, una religione che vieta di uccidere, impone poi di farlo: le crociate furono a tutti gli effetti dei veri e propri pogrom antelitteram !
La chiesa greco-bizantina non partecipa alle Crociate: questo sarà uno dei tanti motivi che la allontaneranno dalla chiesa cattolica occidentale. Eppure i crociati saranno costretti ad attraversare Bisanzio per raggiungere Gerusalemme ed è in quella occasione che bizantini e cristiani hanno modo di conoscersi e di confrontarsi. Vi lascio il piacere di leggere le impressioni che i nostri crociati hanno lasciato ai bizantini ed ai turchi, nonché agli stessi arabi. A Bisanzio è stata una giovane principessa, molto colta, Anna Comnena, a scrivere, dimostrando di conoscere profondamente la cultura greca, le osservazioni sui crociati , sugli “occidentali”, così vicini eppure già tanto lontani.
Ovviamente è molto più corposa la parte riguardante i crociati e le guerre di liberazione di Gerusalemme, tuttavia vengono presentate tutte le premesse ed esposte le motivazioni, documentate, di queste guerre “benedette” che ci permettono di notare chiaramente l’analogia con gli attacchi terroristici dei jihadisti e dei loro capi. Le crociate già da allora sancirono lo scontro col mondo islamico e dimostrarono che il pretesto religioso è solo la punta di un iceberg complesso e composito.
Indicazioni utili
e una lettura veramente interessante da parte di un sociologo algerino naturalizzato francese Khaled Fouad Allam, Il jihadista della porta accanto. Mi sono piaciuti entrambi. Per approfondimenti storici sulle crociate la bibliografia indicata da Barbero è ottima