Saggistica Storia e biografie Bella gente d'Appennino
 

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Bella gente d'Appennino

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La presentazione e le recensioni di Bella gente d'Appennino, opera di Giovanni Lindo Ferretti edita da Mondadori. "Non posseggo molte parole, ma queste poche sono mie, le ho ricevute, le vivo e riscrivo e solo la morte sigillerà il racconto. Ne faccio commercio, ne faccio dono." Giovanni Lindo Ferretti ha smesso di fare il cantante e si è fatto cantore di un mondo residuale, antico, sfuggito al moderno. Quello montano, il suo. Dall'esilio in quella terra di mezzo che è l'Appennino tosco-emiliano, Ferretti racconta le gesta nobili e quotidiane dei suoi avi e della comunità di Cerreto Alpi, montanari capaci di valore, dignità, lavori umili, buonumore, passioni forti e sempre decorose. Dalla capostipite sassalbina Maddalena fino a sua madre Eni, dallo zio Archimede, grande cacciatore di orsi in Alaska, alla tragica vicenda di Ezio Comparoni- Silvio D'Arzo e di sua madre Rosalinda. Tante donne, molti uomini e moltissimi animali, ché la famiglia Ferretti ha campato da sempre di quello: pecore per i formaggi saporiti, cani per governarle e cavalli per viaggiare, fare la guerra o scoprire - come nel caso del suo destriero personale, il roano Tancredi - inattese forme di fedeltà fra esseri viventi. Dopo il grande successo di Reduce, l'autore raccoglie in questo nuovo libro anche il suo pensiero su meraviglie (poche) e miserie (tante) dell'oggi: il rispetto della vita, la naturale accettazione del dolore, il disincanto per la politica, l'emozione del mistero della fede, il distacco da un contemporaneo che ha perso il contatto con le immutabili leggi di natura. Tutto questo e molto altro ancora con una prosa che ha punte di vibrante poesia, ritmata con cadenza ipnotica.

Giovanni Lindo Ferretti (Cerreto Alpi, 1953) è stato il cantante dei CCCP-Fedeli alla linea, CSI e ora dei PGR. Ha pubblicato Reduce (Mondadori 2006).



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Bella gente d'Appennino 2010-11-30 12:13:36 Jan
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Jan Opinione inserita da Jan    30 Novembre, 2010
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Ad Est del Mondo...

Giovanni Lindo Ferretti.
E' un uomo cui voglio molto bene, anche se per motivi anagrafici non ho mai potuto ascoltare né lui né il suo gruppo punk.
Lindo è un uomo che ha compiuto un percorso straordinario : dalla morte (quella vera) alla vita.
In questo magnifico libro che finalmente ho il coraggio di "recensire", Lindo racconta la sua terra, il suo sangue, il suo "terrore" e la sua palingenesi.
L'ha salvato non solo la cura, anzi, per dirla con lui, "La Cura del Tumore", tutto maiuscolo, ma la fede...incontrata per caso nel luogo meno probabile: il reparto di Oncologia.
Leggere il suo libro è come tornare a giocare sulla battigia: da un lato c'è la rena, dall'altro il mare...che diventa sempre più alto, sempre più alto finché non ti ci perdi.
Lindo ama il cibo del suo paese e le passeggiate notturne in groppa al suo cavallo da battaglia.
Ha sconfitto il cancro con una forza che sfugge a qualsivoglia indagine clinica.
Ed io auguro a tutti gli amici del forum di poter leggere questo meraviglioso signore.
Un uomo di cultura ma, prima di tutto, un uomo che non ha paura di pensare.

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Bella gente d'Appennino 2009-11-28 22:56:17 mimmo spadoni
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Opinione inserita da mimmo spadoni    29 Novembre, 2009

Bella gente d'Appennino

Nicolai Lilin, Educazione siberiana. Ferretti Lindo Giovanni, Bella gente d'Appennino. Uno, scrittore all'esordio. Uno, poeta tra i maggiori degli ultimi decenni.

Uno, la tradizione degli Urca siberiani in una terra di mezzo come la Transnistria. Uno, la tradizione della bella gente di una terra di mezzo come l'Appennino settentrionale.

Due storie minori, nascoste, sparite, che con il deposito nella carne viva degli autori e poi con il racconto e la poesia divengono tracce di una lezione morale.

Epopea, saga. Stratificazione di vissuti propri e raccontati, a loro volta intrecciati e raccontati ancora, trascendenti la cronaca, nella sua supposta precisione e verità, per raggiungere una verità più vera, morale appunto. Morale che, per gran parte, non vuole essere etica ma ottiene un ascolto, provoca un moto nel lettore, quasi una meditazione per capire di più di se stessi e della vita comune. Suggerire, anzi no raccontare ipotesi anche estreme per riconsiderare la strada fatta, il proprio percorso che, aldilà della sua unicità o letterarietà, può rintracciare parola di valori: onestà, morale, fede, rispetto, rigore, libertà, limite, dovere, sobrietà. Nell'equilibrio, nel coesistere di queste parole di valore non nasce solamente il romanzo, queste storie, ma nascono individualità e vita insieme.

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