Saggistica Storia e biografie Ascesa e declino della potenza navale britannica
 

Ascesa e declino della potenza navale britannica Ascesa e declino della potenza navale britannica

Ascesa e declino della potenza navale britannica

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La Marina di Sua Maestà Britannica resta un esempio irripetibile di efficienza e dinamismo: per oltre tre secoli ha dominato gli oceani, offrendo un formidabile supporto all’impero più esteso della storia, che abbracciava cinque continenti. Paul Kennedy offre la più credibile e attenta ricostruzione della sua appassionante parabola, dai tempi dei Tudor fino alla guerra della Falkland e ai giorni nostri. La sua analisi ha definitivamente cancellato il luogo comune secondo il quale gli inglesi sarebbero stati favoriti dalla loro natura isolana e da una istintiva vocazione marittima: Kennedy dimostra invece che il successo della marineria britannica è strettamente collegato allo sviluppo economico del paese. Inserendo la Royal Navy nel contesto della geografia, della storia, dell’assetto politico e soprattutto produttivo dell’Impero Britannico rispetto a quelli degli stati rivali, dall’Olanda alla Spagna, dalla Francia alla Germania, Ascesa e declino della potenza navale britannica ha avuto un profondo impatto sulla storiografia contemporanea, illuminando il rapporto tra potenza militare e potenza economica.



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Ascesa e declino della potenza navale britannica 2011-12-12 17:56:14 misu
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misu Opinione inserita da misu    12 Dicembre, 2011
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Nascita e declino di un impero marittimo

L’ Impero britaannco fu il più grande impero della storia esteso in vari contineti.L’autore del libro si pone l’obiettvo di tracciare la sua ascesa e il suo declino, compito non facile per uno storico, data la complessità e specificità della struttura imperiale britannica che poggiava sull’assoluto controllo dei mari. Partendo dalla posizione geografica delle Isole britanniche l’autore spiega le ragioni che avevano portato la corona inglese a espandersi fuori dal continete europeo diventando così una potenza marittima e non terrestre.
Nel cercare le ragioni di quella espansione fuori dall’Europa l’autore non ritiene di poter liquidare la questione semplicemente con una tesi di questo tipo : essendo la Gran Bretagna un isola, l’unica via di uscita per gli inglesi era quella di solcare i mari. L’espansione marittima era anche influenzata dalla posizione geografica , ma non solo, anzi lo sviluppo economico del paese dettò in maniera decisiva la costruzione di una forte marina commerciale o mercantile e da guerra. La Royal Navy dunque aveva un compito ben preciso: difendere il monoplio britannico sulle rotte commerciali e assicurare il controllo britannico dei mari e oceani. Ciò avrebbe creato uno spazio economico tutto in favore dell’industria britannica in espansione noché della produzione agricola. Assicurare le risorse al cuore dell’impero imponendo il controllo britannico dei mari , questo diventò l’obiettivo della corna bitannica.
Leggendo il libro il lettore può farsi un idea ben precisa del contesto storico in cui è nato e si è sviluppato l’impero marittimo britannico. L’attezione dell’autrore è concentrata sul ruolo avuto delle forze navali, perciò gli altri aspetti del dominio coloniale britannico, come per esempio l’amminsitrazione delle colonie o la politica del balance of power, non sono approfonditi adeguatamente perciò a nostro avviso risulta poco chiaro al lettore non esperto dell’argomento lo scontro tra le 13 colonie nordaamericane britanniche e la corana britannica. Questo scontro di natura non solo politica ma anche economica portò alla nascita degli Stati Uniti d’America.
Anche la rivalità tra i vari imperi e la potenza emergente americana viene analizzata dall’autore da una sola prospettiva, quella militare ed ecoomica, ma non geopolitica. Leggendo il libro bisogna tenere presente la globalità dell' Impero britannico, dunque tutti gli spetti sono molto importanti: l'economia, la politica, la forza militare e il settore finaziario.
Molto spazio viene dedicato nel libro all' argomento del declino della forza navale britannica che però non può essere scollegata dal declino politicoeconomico del cuore dell’impero, cioè le Isole britanniche. Questo punto avrebbe potuto essere approfondito più specificamente per dare al lettore un quadro più completo delle ragioni che segnarono la fine del dominio britannico non solo sui mari ma anche portarono al suo declino economicopolitco. A questo proposito risulta molto importante il ruolo degli Stati Uniti d’America che secondo noi non viene messo sufficientemente in primo pino per far comprendere al lettore l’estta dinamica del sorpasso americano nell’ emisfrero occidentale.
Malgrado il mancato approfondimento di certi argomenti il libro ci offre un buon quadro generale della forza marittima dell’Impero britannico. E’ chiaro che l’autore ha scelto vulutamente un deteminato percorso di lettura delle vicende storiche che portarono all’ascesa e al declino dell’Impero britannico soffermandosi sopratutto sul ruolo della Royal Navy mettendo di proposito in secondo piano gli altri aspetti di un così vasto argomento. Operando una selezione l’autore ha voluto portare il lettore attraverso un percorso ben definito.
In conclusione il lettore acquisisce le nozioni che lo dovrebbero fare riflettere, dunque il testo richiede dal lettore un impegno di attenzione trattandosi di un argomento molto specifico.
Per chi sia interssato ad approfondire le sue conoscenze sull’Impero britannico, il testo può essere una piacevole lettura . In altre parole possiamo dire che valga la pena di leggere questo libro pur essendo un testo specifico di settore.

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Data la specificità del testo è utile avere delle nozioni generali della storia della Gran Bretagna.
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