16 marzo 1978 16 marzo 1978

16 marzo 1978

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Questo libro è il racconto di ventiquattro ore che hanno cambiato l'Italia. Poche volte nella storia capita che un intero Paese si accorga immediatamente di essere di fronte a uno spartiacque, a un momento da cui si uscirà profondamente diversi. È quello che accade il 16 marzo del 1978, il giorno del rapimento di Aldo Moro ma anche il giorno della fiducia al primo governo che vede il voto favorevole del Partito comunista. La sera precedente al sequestro, tra le ultime trame politiche e gli ultimi preparativi dei brigatisti, comincia il conto alla rovescia che porterà alla strage di via Fani. In forma del tutto originale, Giovanni Bianconi ricostruisce e intreccia i punti di vista dei protagonisti - le vittime come i carnefici - con gli scenari della vicenda: da casa Moro al covo dove il presidente della Dc fu rinchiuso, dalle riunioni segrete nelle stanze del potere alle discussioni nei partiti e in Parlamento, dal Vaticano all'ambasciata Usa, dalle piazze alle università. Un crescendo di azioni, reazioni e colpi di scena. Alla sera del 16 marzo si giunge con la consapevolezza di essere entrati nel momento più buio della storia repubblicana. È già allora evidente ciò che alimenterà per anni l'affaire Moro: dai misteri veri e presunti sull'azione dei terroristi al retroterra del sequestro, fino al 'muro contro muro' tra lo Stato e le Br che ha portato alla morte del prigioniero e del suo progetto politico.



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16 marzo 1978 2019-09-30 16:58:06 zonauefa
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zonauefa Opinione inserita da zonauefa    30 Settembre, 2019
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. . . niente di nuovo

Ero adolescente e abitavo in zona il 16 marzo 1978, e ricordo perfettamente quel giorno e i successivi 55, un mio compagno di classe abitava proprio nel palazzo all’angolo sotto al quale avvenne l’eccidio.
Non sono dietrologo né complottista, ritenendo che le cose a volte sono molto più semplici di come sembrano. Il cercare sempre una ulteriore verità, un qualcosa in più rispetto a quello che si sa, è una tendenza innata nell’uomo, la stessa che lo ha fatto progredire nel corso dei millenni.
Penso che riguardo al caso Moro esistano due tipi di verità quella puramente operativa, e quella politica.
Rapito dalle BR puntando sull’effetto sorpresa, in una tranquilla periferica e residenziale strada di Roma, viene tenuto 55 giorni in una prigione del popolo nella periferia della città. Le istituzioni non hanno fatto passi indietro, ed il 9 maggio c’è stato l’epilogo che si presagiva. Era in atto una guerra fra le tante piccole guerre che si verificarono in quel periodo chiamato “Anni di Piombo” che ha fatto 455 morti ed oltre 2000 feriti. Moro è una delle vittime.
Nel corso degli anni sono stati coinvolti i Servizi Segreti, la Cia, il KBG, la Camorra, la Mafia, la banda della Magliana, i Palestinesi il Mossad, la Stasi, il Vaticano, la P2, supporre l’esistenza di ulteriori verità occulte è anche un po’ una trovata editoriale, il “complottismo” ha il suo fascino visto che periodicamente esce sempre un trattato sull’argomento che propone nuove clamorose rivelazioni. Complicare le cose a volte ha il suo fascino ed è anche abbastanza redditizio
Sulla dinamica dell’azione non penso ci sia molto altro da dire, e che non si sarebbe trattato con i terroristi è apparso chiaro fin dall’ inizio.
Ho apprezzato molto, altre opere di Bianconi, ma questo libro non aggiunge molto, anzi quasi nulla rispetto a quello che la sterminata bibliografia sull’argomento ha già proposto.
Il libro è la cronaca politica di quel giorno e di quelli a seguire, con tanti “già visti”, “già letti”, “già sentiti”.

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