Saggistica Scienze umane Un paradiso abitato da diavoli
 

Un paradiso abitato da diavoli Un paradiso abitato da diavoli

Un paradiso abitato da diavoli

Saggistica

Editore

Casa editrice

Come un Cicerone dalla sorprendente dottrina, affabile ma mai conciliante, Benedetto Croce fa scoprire al lettore il volto segreto della sua città: le vestigia della dominazione spagnola e le vite smodate dei soldati che vi furono di stanza; gli scomparsi "seggi" e l'epopea dei lazzari, fanaticamente devoti a san Gennaro e al re; il vocio assordante dei venditori; personaggi come il sacerdote archivista don Dima Ciappa, "religiosissimo uomo" che fece uccidere un giovane rivale in amore, e gemme come il palazzo Cellamare a Chiaia, dove si sedimentano secoli di storia, di vita artistica e letteraria. I saggi qui raccolti sono apparsi in origine tra la fine dell'Ottocento e gli anni Cinquanta.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuti 
 
5.0  (1)
Approfondimento 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
5.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Un paradiso abitato da diavoli 2008-06-04 02:15:14 galloway
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
galloway Opinione inserita da galloway    04 Giugno, 2008
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Don Benedetto, "diavolo" e "bibliofilo"

Benedetto Croce: filosofia e bibliofilia

Il bibliopola napoletano Raimondo Di Maio, con bottega in Donnalbina a Napoli, il 28 maggio del 1989 festeggiò i primi 365 giorni del figlio Giancarlo, stampando un interessante, ed oggi introvabile, opuscolo-plaquette sulla bibliofilia di Benedetto Croce, scritto dalla sua fedele bibliotecaria Dora Marra. Una biblioteca costituita da oltre centomila volumi che è un vero e proprio monumento letterario oltre che umano e scientifico. I caratteri pratici ed etici del modo di essere bibliofilo ci interessano particolarmente in questo intervento che è centrato sull’amore per i libri e che, come si sa, Croce portò con sé per tutta la vita.

Benedetto Croce non fu un maniaco raccoglitore di libri, opuscoli e manoscritti, né solo un abile cercatore di edizioni rare, né tanto meno un frenetico collezionista di cimeli e trofei tipografici. Tutta la sua ricerca e il suo amore per i libri erano subordinati alla sistemazione dell’edificio filosofico e letterario dove egli costruiva e rifondava il suo sapere in maniera chiaramente concentrica e significativa. Eppure, “Don Benedetto” fu anche un amante del libro nella sua fisicità e perciò stesso disposto ad una relazione per niente esteriore e fittizia con le lusinghe e gli intrighi che caratterizzano la bibliofilia.

Dora Marra ricorda dei suoi anni vissuti accanto a lui il suo voler andare in giro per le botteghe piccole e grandi dei librai antiquari napoletani, e no solo a Napoli. Era solito soffermarsi ad ogni banco e dare uno sguardo rapido ai titoli, poi la mano si stendeva a prendere con decisione il testo o l’opuscolo per infilarlo nella tasca del cappotto riservandosi poi più tardi il gusto di studiarselo a fondo, Era come l’attesa di un evento che aveva nell’attesa, appunto, la sua parte migliore. Una volta a casa si apprestava a fare una scheda scritta, in una calligrafia minuta, su di un foglio o addirittura sul risvolto del libro, una nota descrittiva. Si stendeva, così facendo, la storia intima della sua bibliofilia strettamente legata alla sua formazione spirituale, alla sua visione del mondo, ed alla sua personalità di filosofo, letterato e storico.

Ogni volume, ogni opuscolo, ogni testo concorreva, e lo verifichiamo ancora oggi, a tessere il filo conduttore di una storia intima, un ricordo storico o letterario, uno spunto umano e sentimentale di un futuro lavoro, oppure un documento nuovo di un tema già svolto o da approfondire. Quelle note diventavano notizie bibliografiche che potevano essere sviluppate poi in articoli che concorrevano a tenere vivi i suoi interessi ea conservare la sua memoria.

Amatore di libri, dice Dora Marra, Benedetto Croce lo fu sin dalla nascita, se possibile. Nel suo libro “Contributo alla critica di me stesso” egli ricorda quando, accanto alla madre, donna dotata di fine gusto artistico, di appena sei-sette anni, coltivava l’affetto per i libri nella loro materialità, “l’odore della carta stampata gli dava una dolce voluttà”. Un piacere che con gli anni si andò intensificando, diventando erudizione. La sua grande biblioteca venne formandosi spontaneamente, senza alcuna programmazione o intento, in una crescita costante ed inarrestabile, come un fiume che alimentava la sua conoscenza e che si concretizzava in una profonda cultura che spaziava da un ramo all’altro della conoscenza. Nel periodo in cui fu ministro della P. I. i suoi interessi si rivolsero alla rivoluzione napoletana del 1799. La storia e la politica si intrecciano e si intersecano nella importantissima collezione degli scrittori del seicento, ricca di edizioni rare ed esemplari classici dedicati, per esempio, ai poeti minori del quattro e cinquecento dell’Italia meridionale.

Accanto ai libri, alla documentazione a schede ed agli articoli, va messa la collezione di importanti manoscritti come ad esempio la “collectio viciana”, vale a dire la più completa raccolta di esemplari delle opere di Gianbattista Vico molto rare, e a volte unici, con correzioni autografe. Tutto amorosamente custodito, collezionato e studiato come si può leggere dalla introduzione al suo saggio sull’Estetica del Baumgarten, nella quale scrive:
“Da più decenni cercavo, invano, in cataloghi e presso librai antiquari, una copia della rarissima “Aestetica” del Baumgarten, da me letta e studiata a suo tempo per prestito ottenutone da una biblioteca tedesca, ma che avevo vaghezza di possedere come primo libro recante il titolo di una scienza alla quale molta parte della mia vita intellettuale è legata. E, quando non ci pensavo più, o quando meno ci pensavo, or’è qualche settimana, uno dei librai, che tenevano in nota la mia richiesta, mi annunciò di mettere a mia disposizione, per tanti e tanti franchi svizzeri, un bell’esemplare delle due parti, che difficilmente si trovano insieme, di quell’opera. Mi affrettai a scrivere che accettavo l’offerta; e per alcuni giorni stetti come chi “teme di qualche impedimento spesso, che tra il frutto e la man non gli sia messo”. Ma il libro giunse, l’esemplare era veramente bello, freschissimo, due volumetti in dodicesimo con graziosa legatura settecentesca di tutta pergamena bianca dai tasselli di pallido rosa ed impressi caratteri d’oro; e io li voltai tra le mani e li contemplai con gioiosa soddisfazione”.

Una lettura attenta del testo ci porta facilmente a scoprire quanto grande fosse da parte di Croce la passione, l’amore, si direbbe , il rispetto e la reverenza, per i libri, il libro in quanto tale. Sentimenti coi quali si manifestava anche l’ordine che regnava nella sua biblioteca, la cura con la quale preparava le note e le indicazioni sui libri che dovevano essere rilegati, per le incisioni, i vari allestimenti, per la conservazione e la classificazione. Il suo amore per i libri era un vigile amore per tutte le cose del passato che si estendeva dai libri ai quadri, alle stampe, agli oggetti curiosi, insomma a tutto ciò che dà forma ai ricordi che ruotano intorno ai libri, il mondo al quale i libri si sono rivolti, chi li ha scritti, in una sorta di serie infinita in forma di anelli che formano la personalità dello scrittore, che viene così alla luce nella sua vera identità di scrittore, politico, filosofo, letterato, pensatore. Il vero Bibliofilo, insomma.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
tutte le opere di Croce
Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La tentazione del muro
Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera
Il miracolo Spinoza
A proposito del senso della vita
Vietato scrivere
L'amore sempre
Homo Deus
Eros il dolceamaro
Quando i figli crescono e i genitori invecchiano
Questo immenso non sapere
Un mondo sbagliato
Il metodo scandinavo per vivere felici
Storia dell'eternità
Basta dirlo
Contro il sacrificio
Il corpo elettrico