Le leggi delle mappe mentali
Saggistica
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Interessante, ma da testare
Negli ultimi mesi, da quando mi sono iscritto all’Università, mi sono reso conto che gli approcci allo studio possono essere innumerevoli, e innumerevoli sono anche i professionisti (o presunti tali) che ti si presentano col metodo utile ad apprendere tutto perfettamente e in modo veloce. L’unica cosa che finora ho capito è che veri metodi miracolosi non esistono, ma ci sono diversi ausili che possono essere più o meno utili: tra questi vi sono le mappe mentali inventate da Tony Buzan, descritte e illustrate in questo libro che si legge in poco tempo.
Le mappe mentali si possono applicare allo studio (soprattutto per il ripasso in vista d'un esame) ma anela ad applicarsi praticamente a tutti gli ambiti della vita: dal lavoro al planning giornaliero; dal benessere alla creatività. Queste mappe hanno lo scopo di sfruttare entrambi gli emisferi del cervello (quello analitico e quello creativo) e fare in modo che lavorino insieme: per questo motivo le mappe mentali fanno dei colori e delle immagini il proprio punto focale, sfruttando le capacità che il cervello ha di memorizzare più facilmente, se aiutato da specifici ausili visivi.
Riassumendo, in una mappa mentale avremo al centro un’immagine di almeno tre colori, a rappresentazione dell'argomento centrale che vogliamo schematizzare; da questo centro partiranno una serie di rami colorati: i topic principali di quel macro-argomento, i quali si dirameranno ulteriormente in altri sotto-rami. Ogni ramo dev’essere accompagnato da massimo una parola (salvo rari casi) e, possibilmente, da un’immagine che possa aiutare il cervello a creare associazioni efficaci, che ci sarà difficile dimenticare.
Il concetto è interessante, ma riguardo all’effettiva efficacia non so ancora dirvi. Il libro è comunque carico di esempi ed esercizi che possono aiutarvi a capire. Ho provato a sviluppare le mie prime mappe e sembrano utili a schematizzare un argomento (che ovviamente dovrete conoscere nel dettaglio), ma saprò dirvi di più, forse, quando il numero di queste mappe aumenterà.
Si tratta comunque un approccio interessante.