La famiglia adolescente
Saggistica
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Genitorialita' discreta e consapevole.
Massimo Ammaniti, psicoterapeuta di fama, affronta il tema della famiglia e del complesso percorso formativo, pedagogico ed evolutivo che la riguarda, analizzando aspetti e complessita' genitoriali e proiezione affettivo-educativa figliale.
Due i termini chiave, indispensabili per un percorso intra-famigliare costruttivo e collaborativo: " discrezione " e " consapevolezza ".
Discrezione come modus vivendi, l' addentrarsi con garbo nella intricata e complessa quotidianità' dei propri figli, rimanendone comunque guida autorevole, rispettandone il desiderio di autonomia, la libertà' espressiva, ascoltandoli ed invitandoli ad interagire con i coetanei, senza ergersi a giudici inflessibili ed autoritari, ponendo al contempo regole chiare e precise.
La consapevolezza riguarda la conoscenza di se', la chiarezza di ruolo e di azione, il delineare un preciso quadro famigliare, illuminato, sgombro da arrivismi aprioristici o desideri fuorvianti e " deliranti " di auto-affermazione e false speranze proiettate sui figli.
Questi, al contrario, devono affidarsi e fidarsi della figura genitoriale costruendo comunque una propria personalità', consapevoli della necessità' del distacco e di una cosciente autonomia.
L' idea ed il cammino auspicato nasce, prende forma e si plasma in una realtà' famigliare ideale, ma spesso utopica.
Gran parte del libro affronta, ahime', la cruda e compassionevole realtà' quotidiana, ovvero la tipica famiglia contemporanea, la cosiddetta " Famiglia adolescente ".
Ci appare una realtà' plasmata sull' orizzontalità', la permeabilità', la connivenza soffocante qualsiasi peculiarita', che posticipa e non affronta problematiche, diversità', in un trionfo dell' immediato, dell' oggi, in un giocoso ed amichevole abbraccio fraterno che disconosce le proprie responsabilità' e i doveri genitoriali, oltre che il significato di un amore figliale.
Le caratteristiche definenti la famiglia adolescenziale emergono da una età' matrimoniale posticipata, dalla disgregazione del nucleo tradizionale, dalla formazione di più' famiglie e figli provenienti da nuclei eterogenei, dalla perdita di verticalità' nei rapporti intra-famigliari a favore di una orizzontalita' inefficace e confusionaria, dal protrarre l' età' adolescenziale negli anni, il tutto a scapito di chiarezza, costruttivita', ruoli ben definiti, stabilita' sentimentale ed emotiva.
Il risultato? Genitori non adulti, figli che rimangono tali, non crescono, in un groviglio ludico di scambi alla pari, di ruoli confusi e mai chiariti, di precarietà' emotiva e superficialità' emozionale.
È' un testo chiaro, preciso, puntuale nel chiarirci concetti scontati solo in apparenza ma di difficile attuazione.
È' una dissertazione illuminante su quanto siamo figli di un universo tecnologico, profondamente cambiato ed in continuo divenire, narcisista ed auto- celebrativo, edonistico, consumistico, apparentemente socializzante, in realtà' schizofrenico e pericoloso se non meditato a sufficienza.
L' autore attraversa momenti di vita quotidiana, utilizza citazioni letterarie e sedute psicanalitiche, consigli di vita, semplici, concreti, efficaci, spingendoci a vivere la realtà', interrogandoci, riflettendo, soffrendo, sbagliando ma comunque indirizzando i propri figli verso un cammino personale, trattasi della loro vita e del loro futuro.
A questo si potrebbe aggiungere l' enorme capitolo riguardante la scuola, a sua volta fonte pedagogica primaria ( nel significato letterale del termine ) e magister vitae, e quell' amore per lo studio che è' sempre e comunque amore per la vita, il bello e cura di se'. Ma si sconfinerebbe in un territorio altrettanto complesso e spinoso.
Ricordiamoci, allora, citando D.F. Wallace, che " nel mondo reale non c'è' pubblico, nessuno che applaude, che ammiri, che ci veda "; " il vero eroismo, al contrario di quello che oggi si pensa, non riceve ovazioni, non intrattiene nessuno, nessuno fa la fila per vederlo ne' se ne interessa".