Saggistica Scienze umane L'indicibile tenerezza
 

L'indicibile tenerezza L'indicibile tenerezza

L'indicibile tenerezza

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Eugenio Borgna ha trascorso molto della sua vita in dialogo con gli scritti di Simone Weil, che hanno saputo offrirgli infinite suggestioni per il suo cammino di medico e psichiatra, impegnato nell’ascolto e nella condivisione della sofferenza e della speranza. In questo vero e proprio diario di un lettore d’eccezione, Eugenio Borgna interroga l’enigma di questa giovane donna che ha attraversato un’epoca di guerre e totalitarismi armata della sua fragilità, della sua intelligenza luminosa, della sua febbrile passione per l’amicizia e la trascendenza. Eugenio Borgna rievoca gli anni di formazione di Simone, l’appartenenza alla colta borghesia ebraica della capitale francese, la vicinanza ad alcuni grandi irregolari della cultura del tempo. Mette al centro di questa sua rivisitazione il momento drammatico in cui Simone decide di andare a lavorare in fabbrica con l’idea di condividere la sofferenza degli ultimi in un estremo esperimento con se stessa e con le proprie forze. E indaga in Simone Weil il costante, misterioso intreccio tra una bruciante sensibilità che la avvicina alle grandi figure della mistica e della poesia femminile come Teresa di Lisieux, Etty Hillesum, Madre Teresa di Calcutta, e un impegno politico senza riserve, che la porta alla volontà di partecipare alla guerra civile spagnola e più tardi alla Resistenza francese, morendo a Londra stremata dalla malattia e dalla solitudine.



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L'indicibile tenerezza 2018-03-24 18:35:04 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    24 Marzo, 2018
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Simone Weil

Un grande psichiatra, Eugenio Borgna, che ha investigato per anni tra le pieghe dell’anima di pazienti e ammalati dell’ospedale di Novara, questa volta, ne L’indicibile tenerezza, ripercorre le vie di una figura femminile straordinaria: la filosofa francese Simone Weil, che conduce all’assoluto, avviandosi per una strada solitaria attraverso l’esperienza del Male, del dolore come estrema conseguenza del vivere e del morire. La passione e la genialità di Simone Weil si riflettono in una psichiatria aperta al mistero della vita e della morte. Nel cammino che Borgna compie alla ricerca delle risonanze che l’esistenza e l’opera di Simone Weil possono destare negli orizzonti della nostra quotidiana esperienza e anche nella esperienza della psichiatria alle prese con le ferite dell’anima si giunge a riflettere su di una psichiatria trasfigurata in scienza umana, intessuta di vita emozionale e di vita spirituale. La vita breve di Simone Weil, morta a trentaquattro anni, è stata spesa nella urgenza di condividere ogni forma dolente della condizione umana, sperando nella amicizia e nella preghiera. Borgna esamina l’intreccio tra la sensibilità tipica delle grandi figure della mistica come Etty Hillesum e un impegno politico senza riserve. Per comprendere la sofferenza degli ultimi, la Weil va a lavorare in fabbrica: un lavoro che le ha spezzato il corpo, ma non l’anima. I suoi ideali, giunti ad una vertiginosa altezza, testimoniati fino all’ultimo, uniti alla gentilezza, all’accoglienza non sono mai venuti meno neppure nell’immersione del dolore e della sventura. La struttura portante del pensiero e delle esperienze di vita della Weil è proprio l’infelicità: un incandescente filo rosso che scorre lungo i suoi scritti, dolorosi e strazianti, mai chiusi alla speranza, non solo umana ma cristiana. Come una meteora infuocata, Simone Weil ha lasciato scie indimenticabili delle sue passioni, intuizioni, sogni, aspirazioni: avvicinarsi ai suoi testi, nei modi tematici essenziali, aiuta a maturare una più profonda comprensione della vita nelle sue sofferenze e nelle sue speranze. Un libro dalla straordinaria fascinazione umana e spirituale.


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