Saggistica Scienze umane Io vi maledico
 

Io vi maledico Io vi maledico

Io vi maledico

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«Io vi maledico» c'è scritto sulla lapide di marmo che un operaio dell'Ilva di Taranto ha voluto mettere per strada, sotto casa sua. E «Io vi maledico», dice la figlia dell'imprenditore che si è ucciso strozzato dall'usura bancaria. Sono due delle storie che compongono il ritratto corale di un Paese disorientato, in cui rabbia e frustrazione possono trasformarsi in malattia sociale o in vento di cambiamento. C'è il ragazzo sardo che voleva partecipare a X Factor, non l'hanno preso ed è tornato in miniera. C'è Michele, 4 anni, che ha fatto il test per misurare la rabbia e doveva prendere delle medicine, ma sua madre ha deciso di no. La fatica dei genitori, la sazietà disillusa dei figli. C'è la rabbia degli adolescenti, cui i professori non sanno dare risposte. E c'è Atesia, dove le donne del call center rispondono la notte ai maniaci per non perdere 80 centesimi lordi.



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Io vi maledico 2013-03-19 22:19:14 ant
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ant Opinione inserita da ant    20 Marzo, 2013
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Rabbia, frustrazione e..speranza

Un libro che ci narra della difficoltà di poter vivere decentemente in questi anni in Italia, con spunti interessanti anche a riguardo di Spagna e Grecia.
Il titolo del'opera è preso in prestito da una scritta, presente su una lapide di marmo, fatta da fare da un operaio dell'Ilva di Taranto, nei confronti dei dirigenti della sua azienda.
Tante le vicissitudini narrate in questo testo,tutte molto toccanti, quelle che mi hanno colpito di più sono due.
La prima riguarda la storia delle operaie tessili decedute nel crollo di una palazzina a Barletta. La De Gregorio è molto brava a descrivere i momenti antecedenti al crollo, con le paure degli abitanti dello stabile che avevano ben intuito che qualcosa non andasse. Nonostante le continue segnalazioni di crepe e di piccoli cedimenti, gli addetti ai lavori fino all'ultimo giorno cercarono di sminuire il problema, fino a quando...C'è poi il racconto molto toccante di una sopravvissuta che all'epoca dei fatti era in stato interessante.
L'altra storia è ambientata in Spagna e narra di una famiglia come tante che, ai tempi del recente boom economico spagnolo, viene invogliata a far spese di tutti i tipi: dalla casa, agli elettrodomestici, automobili etc.
Purtroppo con un finale tragico fatto di debiti e pignoramento dell'appartamento con relativo trasloco in centri di accoglienza.
Ho scelto queste due storie come simbolo perché, a mio avviso, rappresentano il succo e la sostanza del messaggio che l'autrice vuole trasmetterci con questo libro.
Infatti in ambedue i racconti i protagonisti erano ben consci del pericolo e delle difficoltà che potevano presentarsi, ma pur avvalendosi di pareri e consigli di figure che non avrebbero dovuto destare preoccupazioni, si son ritrovati in situazioni estreme e abbandonati da tutti...con tanta dignità comunque e voglia di andare avanti.
Libro molto interessante, tutte storie ben collegate tra loro

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Consigliato a chi ha letto...
libri intrisi di umanità varia con problematiche sociali molto toccanti
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