Saggistica Scienze umane Il fiume della coscienza
 

Il fiume della coscienza Il fiume della coscienza

Il fiume della coscienza

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Rimasta sulla scrivania di Oliver Sacks fino a due settimane prima della morte, questa raccolta di scritti ci offre la sintesi di tutte le sue tensioni conoscitive nell'ampio ventaglio di discipline che si intersecano con la neurologia: botanica e anatomia animale, chimica e storia della scienza, filosofia e psicologia – senza dimenticare la passione letteraria. Ed è proprio questo ventaglio a permettere a Sacks di scomporre il fiume della coscienza umana, e di farne emergere i caratteri più sconcertanti e controintuitivi. Esplorando le forme di vita «senziente» lungo l'intera scala degli «esseri organizzati» – a partire da piante come la Mimosa pudica, le cui foglie si contraggono alla minima sollecitazione tattile, e da certi vermi capaci di auscultare le vibrazioni del terreno e di sfuggire così agli uccelli predatori –, Sacks ci mostra come molte «menti» elementari condividano con noi proprietà fondamentali. E ci rivela anche come la fluidità e continuità di quel «fiume» sia in realtà composta da una successione di microsequenze discrete e possa essere minata da «bachi» sensoriali quali gli scotomi o l'ampia gamma di amnesie e inganni della memoria che va dai traumi sessuali immaginari a vere e proprie affabulazioni (come quella di Binjamin Wilkomirski, che descrive una sconvolgente esperienza concentrazionaria senza averla mai vissuta). La somma di queste indagini finisce così per assumere un valore testamentario, facendo confluire le scoperte e gli interrogativi di un grande esploratore della mente e della natura.



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Il fiume della coscienza 2018-05-18 19:26:58 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    18 Mag, 2018
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Argomenti diversi con un punto in comune

Da questo saggio si può notare particolarmente come le conoscenze di Oliver Sacks fossero ampie e attingessero a piene mani dalle grandi menti del passato, che hanno contribuito all'evoluzione della scienza e alla conoscenza (anche adesso estremamente limitata) del funzionamento di quel meraviglioso meccanismo che è la mente umana.
"Il fiume della coscienza" non si può definire un saggio che abbia una continuità, con un argomento che venga introdotto all'inizio, trattato nel mezzo e concluso all'ultima pagina. Quest'opera è una raccolta di vari scritti di Sacks, in ognuno dei quali viene fuori l'argomento (in maggiore o minor parte) della "coscienza", sia essa strettamente correlata all'essere umano o meno. La scrittura di Sacks è chiara anche quando si addentra in questioni piuttosto complicate e spinose; a volte riesce ad essere spassoso, nonostante gli argomenti non offrano troppi spunti all'ilarità.

Come dicevo, nei dieci capitoli di questo saggio, Sacks prende in considerazione vari argomenti che hanno come protagonisti gli studi e la vita di grandi scienziati e teorici del passato: a partire da Darwin, passando per Freud ed Einstein, senza disdegnare anche studiosi meno conosciuti che hanno comunque dato il loro contributo alle scienze umane.
Essendo questo saggio scomposto in vari capitoli che, pur avendo punti in comune, trattano di argomenti un po' diversi tra loro, è difficile riuscire a riassumere un pensiero unico; ma si può dire che la maggior parte di quel che viene trattato è interessante e può offrire qualche spunto riguardo la nostra natura in quanto esseri umani senzienti, ma anche riguardo alla "coscienza" di tutto ciò che ci circonda. Possono gli esseri vegetali essere dotati di coscienza, seppur primitiva? Prendendo ad esempio la reazione di alcune piante, che reagiscono in un determinato modo a un determinato stimolo, non si può dire che abbiano percepito la situazione e siano corse ai ripari elaborando qualcosa che sia un pensiero primitivo? Sono reazioni soltanto istintive, automatiche?
Alcuni dei capitoli si soffermano sullo studio della mente umana nel suo stato "anormale". Essendo un neurologo, Sacks ha avuto modo di avere a che fare con vari tipi di pazienti, con diversi tipi di disturbo che potevano alterare le capacità cognitive, la "velocità" delle loro percezioni; menti anormali che hanno permesso di studiare anche le menti di persone sane, facendo i dovuti confronti e parallelismi.
Questi sono solo alcuni degli argomenti trattati da "Il fiume della coscienza", dunque la visione d'insieme non può essere che marginale; un libro che si concentri su ogni singolo capitolo di questo libro non sarebbe abbastanza. Comunque, ci troverete un insieme di riflessioni generali su argomenti molto interessanti: non troppo approfondite per motivi di "spazio", ma che possono comunque far nascere la voglia di approfondire, fornendo la basi necessarie a un approccio più serio.

"Sovvertire le proprie credenze e le proprie teorie può essere un percorso dolorosissimo, addirittura terrificante: doloroso perché la nostra vita mentale è sostenuta, consciamente o inconsciamente, da teoria cui a volte conferiamo la potenza dell'ideologia o del delirio."

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