Il bisogno di pensare
Saggistica
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Il pensiero, la sua importanza
Gli chiesi perché pensasse che i bianchi fossero tutti pazzi. “Dicono di pensare con la testa”, rispose. “Ma certamente. Tu con che cosa pensi?” Gli chiedo sorpreso.
“Noi pensiamo qui”, disse, indicando il cuore.
Colloquio tra Carl Gusav Jung e il capo indiano Lago di montagna.
E forse questa semplice citazione è il senso di questo intenso e non semplice saggio di Vito Mancuso, filosofo e teologo che ci esorta a ritrovare una più profonda vena spirituale, non importa sia essa cristiana, buddista, zen o di qual si voglia natura. Non basta la testa per pensare, non sono sufficienti i libri e il sapere per essere saggi, è necessario coinvolgere cuore e corpo affinché il pensiero sia saggio e non saccente.
L’autore fornisce diverse spiegazioni etimologiche a rafforzare la tesi che vuole portare avanti ad esempio:
Intelligenza è un termine che deriva dal verbo latino intelligo, intelligere, composto dalla preposizione inter, che significa ‘tra’ e dal verbo lego, legere, che significa anche: cogliere, raccogliere, questo porta a dire che l’intelligenza è cogliere l’essenziale, notoriamente ‘Invisibile agli occhi’.
Mancuso argomenta ulteriormente il suo discorso citando filosofi e scienziati, citando alcune loro teorie o semplicemente piccoli passi delle loro immortali opere.
Pensare è fondamentale per la nostra esistenza, per la nostra vita e per i nostri rapporti, è fondamentale perché dona un senso ai nostri giorni. Il pensiero però non vuole essere semplicemente un atto mentale, ma soprattutto emotivo, un gesto profondo della nostra anima che può e deve passare anche dal silenzio. Mettere a tacere il turbinio della nostra mente per essere pronti e preparati alla contemplazione, atto capace di portarci alla estasi e alla mistica, forme di coscienza che vanno oltre il pensiero, per raggiungere un nuovo e diverso sentire, estasi, “stare fuori”, un’esperienza che arriva inaspettata dalla realtà e non dipendente dalla semplice azione mentale, questo almeno è quello che Mancuso, parafrasandolo, vuole insegnarci.
“Il fatto che l’uomo, non soltanto pensi, ma possa anche dire a sé stesso ‘Io penso’, fa di lui una persona.” Immanuel Kant.