Gramsci per la scuola. Conoscere è vivere
Saggistica
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IL SAPERE NON È MAI FACILE
Saggio di recente pubblicazione (giugno 2018) scritto a quattro mani, da Giuseppe Benedetti, docente e studioso di didattica della lingua, e da Donatella Coccoli, giornalista specializzata nel mondo della scuola. Ben suddiviso in dieci chiari capitoli, ha il pregio di enucleare il pensiero gramsciano secondo un sotteso criterio cronologico- la data dei singoli scritti- riunendo in macro concetti gli innumerevoli interventi che hanno caratterizzato la produzione del grande pensatore nelle diverse tappe, alcune molto drammatiche, della sua esistenza. Una produzione che si sa essere estremamente frammentaria e a tratti apparentemente ripetitiva ma che, riportata scrupolosamente al contesto culturale e individuale che la ha originata, vive sempre di una sua rinnovata originalità. Il pensiero gramsciano infatti stupisce precipuamente per questa marca di originalità e di contemporaneità, dunque per il forte carattere anticipatorio rispetto ai tempi coevi o meglio per lo spessore intellettuale che trascende le epoche e i luoghi, rendendosi valido in ogni dove, universale appunto. E questo a dispetto del fatto storico attribuibile alla sua personalità: il suo pensiero è stato letto, interpretato, condannato, strumentalizzato a fini politici, come quello di nessun altro pensatore. L’intellettuale non è stato scisso dal partito e dalla sua ideologia benché, a una lettura attenta dei suoi interventi (si rimanda al lavoro di Gerratana sui Quaderni), sia invece chiara la sua estrema indipendenza intellettuale. Viene giustamente ricordato anche il contributo di Giuseppe Fiori che primo nella sua Vita di Gramsci osò scindere quel connubio Gramsci-Togliatti così comodo, così intoccabile. In realtà tutto il saggio è basato su uno scrupolo storico e filologico che lo rende un ottimo testo propedeutico alla conoscenza del pensatore sardo, riporta infatti ampie citazioni degli scritti gramsciani e si nutre di un’eccezionale bibliografia, puntualmente citata a piè di pagina, in modo molto comodo, e nella nota bibliografica finale. L’obiettivo del saggio appare dunque quello di riscattare appieno il pensiero gramsciano cogliendo puntualmente tutti i nuclei teorici che oggi dovrebbero essere studiati a scuola per la scuola, da docenti e da discenti, insieme. La conoscenza di questo originale, innovativo e sempre valido pensiero fungerebbe così da spunto per invertire la marcia all’interno del sistema scuola riappropriandosi contemporaneamente della sua duplice funzione, quella educativa e quella istruttiva, mai scindibile. E oggi, a ben guardare, le derive più imminenti sono proprio quelle riconducibili all’educazione e alla conoscenza. Ci vuole Cultura per far rivivere la scuola. Senza sapere, senza comprensione, senza teoria e prassi, senza crescita, senza sapere disinteressato, senza umanesimo, senza disciplina, senza una classe politica di cultura, senza pensiero critico, senza creatività, senza storia, senza la difficoltà di imparare MA DOV’È CHE VOGLIAMO ARRIVARE? Buona lettura. Salutare. Indispensabile, corroborante.