Saggistica Scienze umane Come smettere di fare la vittima
 

Come smettere di fare la vittima Come smettere di fare la vittima

Come smettere di fare la vittima

Saggistica

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Giacobbe affronta di petto uno degli atteggiamenti più sciaguratamente diffusi: il vittimismo. Fare la vittima (diversamente da "essere una vittima") significa lasciarsi sopraffare da qualcun altro preferendo lamentarsi piuttosto che reagire. E' un modo per non assumersi responsabilità, che però porta inevitabilmente all'infelicità e alla frustrazione. L'autore scuote il lettore con stile provocatorio, e insegna così le semplici regole per ribellarsi alla propria condizione sottomessa, individuare i propri aguzzini e ribaltare abilmente la situazione.



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Come smettere di fare la vittima 2015-09-30 20:56:34 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    30 Settembre, 2015
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Giacobbe o Giobbe Covatta?

"Se tu soffri per quello che fanno gli altri della loro vita la colpa non è degli altri ma tua che ti crei aspettative fuori dalla realtà, cioè nevrotiche.
E quindi sei una falsa vittima perchè sei soltanto vittima di te stesso."
Potrebbe essere riassunto in tali righe il messaggio alla base di questo libro di Giacobbe che, a ben vedere, si presenta come una sorta di appendice al precedente libro 'Alla ricerca delle coccole perdute', in cui l'autore illustra i fondamenti della teoria psico-evolutiva per spiegare le cause alla base della più diffusa forma di nevrosi, ossia quella ansiosa-depressiva.
Esse sono sempre imputabili ad una mancata progressione dell'individuo nella sua evoluzione psicologica da bambino --> adulto --> genitore.
Ed una delle conseguenze dirette della coazione (ossia persistenza) della personalità del 'bambino' è proprio la propensione dell'individuo al ruolo di 'vittima', ossia di persona che racchiude in sé il pessimismo cosmico, si sente perseguitato da tutto e da tutti e pertanto incapace di reagire, in quanto ogni suo sforzo sarebbe comunque annullato dall'accanimento del destino e della sfortuna nei suoi riguardi: come dire.. se la fortuna è cieca, la sfortuna ha occhi solo per lui.
Ovviamente, se c'è una vittima è inevitabile che ci sia come controparte un 'carnefice', colui cioè che la vittima vede come la fonte di tutti i suoi problemi.
Ma questa visione è fortemente soggettiva perchè nasce e si concretizza nella mente della presunta 'vittima'; il ruolo della vittima non è altro che la manifestazione dell'incapacità del singolo individuo di affrontare una qualsiasi difficoltà o problema che gli si pone davanti.. come appunto farebbe un bambino, che è una 'vittima' per definizione.
Non solo, ma con una più obiettiva visione della realtà, si potrebbe facilmente dimostrare che i ruoli di vittima e carnefice sono spesso intercambiabili e sovrapponibili: e se la 'teoria' esposta nel libro di Giacobbe si condensa nella frase iniziale di questo commento, le rimanenti pagine del libro non sono altro che esempi di chiaro stampo cabarettistico di quanto appena affermato, ossia della duplice immagine della 'vittima&carnefice': esempi tratti dalla vita quotidiana ma soprattutto dalla Bibbia, con particolare predilezione verso l'antico testamento.
E come non notare allora una forte analogia con la 'Parola di Giobbe', rivisitazione in chiave umoristica delle Sacre Scritture, dalla Genesi fino alla vita di Cristo, da parte di Giobbe Covatta che riscosse a suo tempo un notevole successo editoriale.
Tutto ciò per concludere che se - come me - avete già letto il precedente libro di Giacobbe "Alla ricerca delle coccole perdute" e la 'Parola di Giobbe', non avrete alcun valore aggiunto dalla lettura di questo libro il cui acquisto vi farà probabilmente sentire 'vittima' di una scelta editoriale con finalità puramente commerciali.

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Come smettere di fare la vittima 2013-07-07 22:39:03 Matt
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Opinione inserita da Matt    08 Luglio, 2013

Un giro di parole... che si può anche evitare

Ho comprato questo libro perché sembrava offrire un grande spunto. Avevo già letto qualcos'altro dell'autore e non ero rimasto deluso.

Qui invece sono rimasto deluso eccome. Il libro è povero di contenuti e gli stessi identici concetti vengono approfonditi fin troppo. Ho finito di leggere il libro in tipo 1 oretta o 2 scarse e non mi ha lasciato niente di interessante.

L'intro del libro è una tortura, che ho saltato dopo aver letto qualche pagina, e di cui davvero non ho capito il senso.

I concetti come ho detto sono pochissimi e poco utili/interessanti. Le note a fondo pagina interrompono la lettura ogni 3 parole in croce e contribuiscono solo a fare schizzare alle stelle il nervosismo del lettore.

Insomma un giro di parole, nemmeno troppo lungo, e un concetto di fondo che poteva essere interessante ma che è stato annacquato all'inverosimile con battute qua e là che non fanno ridere per niente.

L'autore poteva scrivere il concetto di questo libro e allo stesso tempo approfondirlo decentemente anche con un SINGOLO post sul suo sito... ma ovviamente un articolo non rende gli stessi soldi di un libro sbattuto in bella vista in tutte le librerie.

Da evitare davvero. Soldi spesi male.

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Come smettere di fare la vittima 2012-11-14 22:36:23 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    15 Novembre, 2012
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Aria fritta.

Giacobbe inizia con una introduzione non priva di un certo malcelato orgoglio dove illustra alcune sue "innovazioni" in merito alla punteggiatura e si difende dall'accusa di fare del turpiloquio nei suoi libri, infatti questo libro sarà poi pieno di parolacce, perchè giustamente sono i libri precedenti quelli su cui argomentava, non questo!
Al termine dell'introduzione avevo già la "bolla al naso" ma ho tirato avanti una trentina di pagine prima di cedere al sonno , il giorno dopo non mi ricordavo nulla di quanto avevo letto così, saltando l'introduzione (non sono masochista), ho ricominciato da capo, tra uno sbadiglio e l'altro intorno a pagina 60 l'autore mi ha annunciato (ma l'avevo vagamente intuito) che questo è un libro scritto in particolare per le donne , ma che gli uomini possono tranquillamente continuare a leggere: anche NO grazie!
Non perchè io abbia qualcosa contro i libri scritti per le donne , credo che in realtà non esistano veramente libri per donne o per uomini, dipende dalla sensibilità di ognuno, ma cercavo un pretesto per mollare questa "mattonella" .
Non so da quanto non mi capitava di abbandonare una lettura, ho chiuso il libro intorno a pagina 80 e non ho intenzione di sprecare altro tempo a leggere le successive 70 , Giacobbe se la canta e se la suona inclusa la convinzione di scrivere bene , se lo dice lui...azzeccare la punteggiatura è una cosa, scrivere bene e appassionare sono una cosa qualche gradino più su .
La tanto decantata ironia di cui fa sfoggio sono una serie di vecchie barzellette che anche un ottuagenario giurerebbe di avere già sentito, un continuo turpiloquio (ma è linguaggio parlato...), situazioni rivisitate da ogni angolazione fino alla noia (che infatti arriva subito e non manca mai), psicologia da quattro soldi con considerazioni che sapremmo fare da soli con un minimo di buon senso, una serie devastante di note a piè pagina che sono la parte meno peggio del libro ma rendono la lettura frammentaria e difficile , serve altro ?
Questo va ad aumentare la vasta gamma di manuali o libri utili solo a chi li scrive per far soldi, ora Giacobbe può scrivere un altro libro : "come scrivere del nulla e andare in vacanza in Thailandia a spese dei lettori".
Forse ha scritto di meglio visto il "seguito" che sostiene di avere, ma sinceramente non ho voglia di scoprirlo.

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Consigliato a chi soffre di insonnia, questo vi stende!
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