Ama e non pensare
Saggistica
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Con tutto l’amore che ho
Amare, amare, amare
sempre con tanto dolore
è quasi come partorire se stessi […]
Così cantava Andrea Mingardi nel 1994.
Quanti di noi pensano all’amore come cura?
Amore inteso come terapia contro malesseri?
Credo quasi nessuno. io per prima non ci ho mai pensato, ma Raffaele Morelli ha deciso di farci scoprire la funzione terapeutica dell’Eros attraverso le pagine del suo libro.
Ognuno di noi si comporta in maniera diversa di fronte all’amore.
Quando arriva questo “folle sentimento” non bussa, non chiede il permesso per entrare, decide da sé che strada farti prendere.
Talvolta l’amore è la miglior medicina per curare i propri disagi e disturbi.
Secondo Morelli infatti, solamente l’eros ci fa essere e diventare quello che veramente siamo, ci fa essere veri, spontanei e naturali.
Di fronte all’amore non si possono indossare maschere.
Questo libro come i precedenti si basa sulle lettere, telefonate e colloqui che l’autore stesso ha con i suoi pazienti.
Come sempre Morelli parte da un caso e ci spiega le problematiche di quel paziente successivamente trova un rimedio per alleviare quei problemi e con il tempo farli sparire.
L’autore ha inoltre deciso di inserire un capitolo sui bambini.
Ci spiega che molte volte noi adulti non guardiamo più attraverso gli occhi del bambino che eravamo un tempo e perdiamo una parte importante di noi stessi.
Ci fa scoprire e capire il modo in cui i bambini concepiscono il sentimento: amore. Come molto spesso i piccini seguono i discorsi e li comprendono molto prima di noi.
I bambini vivono in un mondo tutto loro e molto spesso l’innamoramento ci fa tornare in quel mondo quasi “fantastico” dove l’innamorato si sente curioso e libero in questa nuova situazione.
Consiglio a tutti di leggerlo, sia a chi è single, sia a chi è felicemente: fidanzato, sposato o convive. È una valida “guida” al sentimento: amore.
“Le donne sono curiose, imprevedibili, pronte a sorprenderci, irraggiungibili, e detestano le abitudini e tutto ciò che è scontato…”