Alla ricerca di Spinoza
Saggistica
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La mente consiste nell'idea del corpo
Neurologia, psicologia e filosofia sono le tre discipline, diverse ma affini nei loro obiettivi, che si intrecciano in questo saggio. Questa contaminazione produce molto più di una semplice somma. Lo scopo è ambizioso: indagare sulla natura e la genesi della coscienza, stabilire i rapporti tra corpo e mente, osservare la struttura delle emozioni. Prima di recensire il contenuto del libro, mi permetto di tentare una breve introduzione per chi non conosce o conosce poco la materia, anzi le materie.
La psicologia si è sempre divisa in approcci che sembravano inconciliabili: metodi clinici e sperimentalisti, psicoanalisi e comportamentismo, comportamentismo e psicologia della forma... E altre ancora. Questa enorme varietà può stupire, ma è giustificata dalla complessità del soggetto studiato e dal fatto che la psicologia è una scienza ancora molto giovane.
Nella lunga storia della filosofia possiamo rintracciare una dicotomia teoretica parallela a questa frammentazione: il monismo, che trova in Baruch Spinoza uno dei suoi massimi esponenti, e dualismo, personificato dal grande Cartesio (Descartes). Provo a definire, in sintesi, queste posizioni: secondo il monismo, dietro la varietà del reale si nasconde un unico principio (o un’unica sostanza); secondo il dualismo, invece, questi principi o sostanze sono due, completamente diverse tra loro. Questo stesso dualismo si ritrova in parte nelle scienze psicologiche e psichiatriche in generale: la dicotomia organicismo vs psicologismo ha avuto un ruolo fondamentale nel dividere studiosi e terapeuti .
Negli ultimi anni, la pluralità di approcci ha iniziato a produrre una sintesi: soprattutto tra psicoanalisi e neurologia i risultati iniziato a coincidere in un’unica visione, ancora problematica, ma già provvista di solidi contorni.
Se ancora non siete fuggiti, possiamo entrare nel vivo del libro:-) L’autore, neurologo e biologo, ci spiega linee la struttura dell’attività umana, che si divide in emozioni (che si osservano soprattutto a livello corporeo) e sentimenti (più complessi, situati a livello mentale). Le procedure sperimentali e i casi clinici sono illustrati a grandi linee, insieme alle coincidenze con i risultati ottenuti dall’osservazione psicoanalitica.
I dati più rilevanti sottolineati da quest’opera riguardano l’importanza del corpo e delle emozioni, nella costruzione delle immagini mentali, della mente cosciente e dei processi razionali. Da queste osservazioni, appare chiaramente che mente e corpo costituiscono una cosa sola (un solo principio, una sola sostanza); non esiste nessun dualismo. Questa visione “corporea” ed “emotiva” della mente non è nuova: Antonio Damasio ripercorre l’opera e la vita di Baruch Spinoza, puntualizzando i debiti di scienziati e pensatori moderni nei confronti del monismo di questo grande filosofo.
Sono passati diversi secoli da quando Spinoza aveva intuito, in contrasto con Descartes, che corpo e mente sono “attributi della stessa sostanza”: il filosofo aveva ottenuto risultati stupefacenti senza l’ausilio di percorsi sperimentali e clinici. Damasio indaga sulla sua vita per scoprire quali sono le circostanze e i presupposti che hanno consentito la maturazione di un intelletto così straordinario, “geniale e al tempo stesso esasperante”.
L’indagine si rivela feconda, mostrando la via per possibili e promettenti applicazioni di questa nuova visione unificante della mente umana. Non si può dire che sia un libro di evasione, ma secondo me vale la pena tentare, se ci sono curiosità e/o interesse. Il linguaggio è chiaro e amabile, ideale per rendere accessibile dei contenuti complessi.