Saggistica Scienze umane Alla ricerca di Spinoza
 

Alla ricerca di Spinoza Alla ricerca di Spinoza

Alla ricerca di Spinoza

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Completando la trilogia iniziata con L’errore di Cartesio e proseguita con Emozione e coscienza, Damasio inserisce nell’arco che si tende fra Cartesio e Spinoza la sua interpretazione della coscienza, fondata sulla distinzione tra le emozioni, quali manifestazioni comportamentali di natura fisiologica e materiale, e la loro percezione consapevole, i feelings, o sentimenti, di carattere mentale (qualsiasi cosa questo voglia dire). Laddove Cartesio separava l’intelletto dalle passioni, giudicate di natura inferiore, Spinoza, in una premonizione biologica di inquietante modernità, vi riconobbe una medesima sostanza: «La mente è l’idea del corpo». Per usare il linguaggio di Damasio: dietro la mente vi è un feeling brain, un cervello che «sente» i messaggi del corpo.Attingendo ai risultati più recenti delle neuroscienze cognitive – in parte conseguiti dal suo stesso gruppo di ricerca allo University of Iowa Medical Center –, Damasio propone una risposta a vertiginosi interrogativi: da dove nascono i sentimenti? A che servono? E infine: che cosa sono? In questa analisi, insieme fenomenologica e neurobiologica, l’esperienza clinica e scientifica di Damasio si fonde, soprattutto nella esposizione dei casi clinici, con una vena narrativa affine a quella di Oliver Sacks.Summa della più avanzata ricerca sulla coscienza, questo libro sposta su un nuovo terreno il dibattito mente-corpo, che è la prima sfida del pensiero scientifico in questi anni. Avviata quasi per caso con il controllo di una citazione, relitto di ormai offuscate letture giovanili, la «ricerca di Spinoza» consente al Damasio maturo di rimeditare la metafisica spinoziana: e dalle insondabili ambiguità del Deus sive natura nasce per lui – e per tutti noi – un quadro interpretativo affascinante, che comprende la totalità della natura, includendovi la mente che la osserva.



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Alla ricerca di Spinoza 2013-01-19 15:21:30 antonelladimartino
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antonelladimartino Opinione inserita da antonelladimartino    19 Gennaio, 2013
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La mente consiste nell'idea del corpo

Neurologia, psicologia e filosofia sono le tre discipline, diverse ma affini nei loro obiettivi, che si intrecciano in questo saggio. Questa contaminazione produce molto più di una semplice somma. Lo scopo è ambizioso: indagare sulla natura e la genesi della coscienza, stabilire i rapporti tra corpo e mente, osservare la struttura delle emozioni. Prima di recensire il contenuto del libro, mi permetto di tentare una breve introduzione per chi non conosce o conosce poco la materia, anzi le materie.

La psicologia si è sempre divisa in approcci che sembravano inconciliabili: metodi clinici e sperimentalisti, psicoanalisi e comportamentismo, comportamentismo e psicologia della forma... E altre ancora. Questa enorme varietà può stupire, ma è giustificata dalla complessità del soggetto studiato e dal fatto che la psicologia è una scienza ancora molto giovane.

Nella lunga storia della filosofia possiamo rintracciare una dicotomia teoretica parallela a questa frammentazione: il monismo, che trova in Baruch Spinoza uno dei suoi massimi esponenti, e dualismo, personificato dal grande Cartesio (Descartes). Provo a definire, in sintesi, queste posizioni: secondo il monismo, dietro la varietà del reale si nasconde un unico principio (o un’unica sostanza); secondo il dualismo, invece, questi principi o sostanze sono due, completamente diverse tra loro. Questo stesso dualismo si ritrova in parte nelle scienze psicologiche e psichiatriche in generale: la dicotomia organicismo vs psicologismo ha avuto un ruolo fondamentale nel dividere studiosi e terapeuti .

Negli ultimi anni, la pluralità di approcci ha iniziato a produrre una sintesi: soprattutto tra psicoanalisi e neurologia i risultati iniziato a coincidere in un’unica visione, ancora problematica, ma già provvista di solidi contorni.

Se ancora non siete fuggiti, possiamo entrare nel vivo del libro:-) L’autore, neurologo e biologo, ci spiega linee la struttura dell’attività umana, che si divide in emozioni (che si osservano soprattutto a livello corporeo) e sentimenti (più complessi, situati a livello mentale). Le procedure sperimentali e i casi clinici sono illustrati a grandi linee, insieme alle coincidenze con i risultati ottenuti dall’osservazione psicoanalitica.

I dati più rilevanti sottolineati da quest’opera riguardano l’importanza del corpo e delle emozioni, nella costruzione delle immagini mentali, della mente cosciente e dei processi razionali. Da queste osservazioni, appare chiaramente che mente e corpo costituiscono una cosa sola (un solo principio, una sola sostanza); non esiste nessun dualismo. Questa visione “corporea” ed “emotiva” della mente non è nuova: Antonio Damasio ripercorre l’opera e la vita di Baruch Spinoza, puntualizzando i debiti di scienziati e pensatori moderni nei confronti del monismo di questo grande filosofo.

Sono passati diversi secoli da quando Spinoza aveva intuito, in contrasto con Descartes, che corpo e mente sono “attributi della stessa sostanza”: il filosofo aveva ottenuto risultati stupefacenti senza l’ausilio di percorsi sperimentali e clinici. Damasio indaga sulla sua vita per scoprire quali sono le circostanze e i presupposti che hanno consentito la maturazione di un intelletto così straordinario, “geniale e al tempo stesso esasperante”.

L’indagine si rivela feconda, mostrando la via per possibili e promettenti applicazioni di questa nuova visione unificante della mente umana. Non si può dire che sia un libro di evasione, ma secondo me vale la pena tentare, se ci sono curiosità e/o interesse. Il linguaggio è chiaro e amabile, ideale per rendere accessibile dei contenuti complessi.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
trattati di psicologia, di filosofia o di scienze umane in generale. A chi conosce Spinoza. A chi conosce Freud. A chiunque sia interessato a curiosare tra gli ultimi progressi "nella cosa psi".
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