Saggistica Scienze umane Al di là del bene e del male
 

Al di là del bene e del male Al di là del bene e del male

Al di là del bene e del male

Saggistica

Editore

Casa editrice

La presentazione e le recensioni di Al di là del bene e del male, opera di Friedrich Nietzsche edita da Giunti. "Al di là del bene e del male" dichiara già nel titolo e nel sottotitolo i suoi intenti. Tutte le dottrine filosofiche elaborate nel tempo sono, infatti, per diverse che possano sembrare, più o meno consapevolmente prigioniere della morale. Il "pregiudizio" morale ha impedito l'emergere degli esseri superiori, facendo diventare gli uomini una massa di pecore. Da qui, per l'avvenire, la necessità di una filosofia che formi gli spiriti liberi e ne consenta l'azione costruttiva nel quadro di un regime in cui il potere sia nelle mani dei migliori. Il pensiero di Nietzsche, spesso frainteso, tocca qui il suo vertice provocatorio e per questo il filosofo, e prima ancora l'uomo, è, come egli stesso si definisce, assolutamente solo.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuti 
 
5.0  (1)
Approfondimento 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
5.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Al di là del bene e del male 2014-08-29 18:57:38 FrankMoles
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
FrankMoles Opinione inserita da FrankMoles    29 Agosto, 2014
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Morale degli schiavi o morale dei dominatori?

Nietzsche è senza dubbio una delle figure maggiormente controverse della storia della filosofia. Filosofo dal fascino indiscusso e dall’ineguagliata originalità dottrinaria, la sua fama è stata aiutata dalla notizia accertata della sua pazzia e dalle opportunistiche interpretazioni del suo pensiero, che hanno influito su eventi storici come le dittature del Novecento o la Shoah.

“Al di là del bene e del male” è una sorta di enciclopedia della storia della filosofia, in particolare morale, in cui Nietzsche inserisce le sue riflessioni al fine di creare la filosofia dell’avvenire, la filosofia degli spiriti liberi. Passando in rassegna tutte le dottrine etiche fino ad allora proposte, il filosofo tedesco mette in evidenza che, nelle loro differenze e contraddizioni, tutte hanno portato alla creazione di una morale che si configura come una maschera dorata, dietro la quale l’uomo nasconde i suoi istinti e le sue passioni per opportunismo sociale. E’ questa la “morale degli schiavi”: secondo Nietzsche infatti da un simile comportamento non può che svilupparsi un uomo infelice e risentito, poiché snaturato. Ciò che egli auspica è dunque il superamento della morale come paura e l’approdo alla morale come attitudine e volontà. La filosofia del futuro di cui Nietzsche vuole gettare le basi dovrà partire dalla valorizzazione della dimensione interiore dell’uomo, che nel suo essere dovrà ricercare, o meglio determinare, la sua morale, una “morale dei dominatori”, in cui emerge quanto di più umano vi è: le passioni. Tra gli istinti, quello a cui tutti gli altri si riconducono è la volontà di potere, vero noumeno dell’essere umano e filtro attraverso cui guardare il mondo dall’interno, alla quale Nietzsche attribuisce il valore di una forza autoglorificantesi, autodeterminantesi e autosuperantesi al fine di preservare l’uomo stesso (“Bisogna essere capaci di preservarsi: è la prova più forte di indipendenza”). Chi sarà in grado di mettere in pratica questa nuova filosofia morale, che si pone al di là del bene e del male, si trasformerà in uno spirito libero, nell’oltreuomo creatore di valori e in grado di determinare la sua vita secondo la dimensione dionisiaca del suo animo. Una vita di cui Nietzsche mostra apertamente una visione tragica e pessimista: “L’obiezione, la deviazione, l’allegra sfiducia, il desiderio di ironia sono segni di salute: tutto ciò che è assoluto rientra nella patologia.”; emerge chiaramente la sua anima contrastata, rassegnata alla solitudine tra gli uomini, all’incomprensione, alla mancanza di certezze assolute (come la religione o la morale) e alla paura di sé e degli altri. D’altronde si parla di un uomo che “si era lasciato venire meno il terreno sotto i piedi perché non possedeva altro che il mondo interiore dei suoi pensieri (e, oltre tutto, ne era piuttosto posseduto. Non aveva più radici, e si librava al di sopra della terra, e perciò era precipitato nell’esagerazione e nell’irrealtà.” (Jung).

Altra caratteristica che impressiona di Nietzsche, sebbene secondaria ai fini del messaggio di quest’opera, è lo sguardo intelligente e lungimirante sul mondo e sulla società che si palesa nei pensieri di stampo politico: il riconoscimento della potenza del popolo ebreo, che era (ai suoi tempi) e sarà (nel Novecento) perseguitato proprio per questo, che non vuole però dominare l’Europa (pur avendone la possibilità secondo Nietzsche), ma solo avere uno spazio vitale dove stabilirsi; la previsione del ruolo degli Ebrei e dei Russi nel gioco di forze nella politica europea, che si avrà nel post-Seconda Guerra Mondiale; il riconoscimento della superiorità di una razza, come quella ebrea, separata geograficamente ma unita da un istinto collettivo, sulle nazioni (vedi Germania, Italia, Francia o Inghilterra), che con le loro rivalità e i loro interessi contrastanti altro non fanno che indebolirsi reciprocamente fino a distruggersi per questioni non di primaria importanza come quelle nazionalistiche (ciò che avverrà in seguito alle guerre mondiali a favore di USA e URSS); l’affermazione della necessità dell’avvento di una nuova casta di governatori in Europa, per un’Europa forte e unita secondo le idee di artisti come Wagner, che già nell’Ottocento l’auspicavano, e che vedrà la luce nel secondo Novecento.

Commistione di sociologia, antropologia, politica, psicologia, religione e morale, “Al di là del bene e del male” è una delle opere filosofiche di maggior interesse nel panorama disponibile e maggiormente rappresentative del convulso e affascinante pensiero nietzscheano.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La tentazione del muro
Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera
Il miracolo Spinoza
A proposito del senso della vita
Vietato scrivere
L'amore sempre
Homo Deus
Eros il dolceamaro
Quando i figli crescono e i genitori invecchiano
Questo immenso non sapere
Un mondo sbagliato
Il metodo scandinavo per vivere felici
Storia dell'eternità
Basta dirlo
Contro il sacrificio
Il corpo elettrico