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La teoria darwiniana dell'evoluzione rappresenta uno dei maggiori successi scientifici di ogni tempo; eppure molte persone che non si occupano di scienza a livello professionale la rifiutano e mostrano invece di credere in varie forme di creazionismo. Sembra, come ha osservato Richard Dawkins, che il nostro cervello sia stato specificamente "progettato" per fraintendere il darwinismo e che l'ipotesi di una "mente creatrice superiore" sia per l'uomo più attraente e naturale. In questo volume uno psicologo cognitivo, un filosofo della scienza e un neuroscienziato intrecciano le proprie riflessioni e le proprie esperienze di ricerca per offrire al lettore una tesi affascinante: il meccanismo evolutivo ha fatto sì che credere nel sovrannaturale sia diventato una parte integrante dei nostri normali processi cognitivi. La mente umana si è infatti evoluta, un adattamento biologico importantissimo.



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Nati per credere 2014-06-30 20:03:59 FabCat
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FabCat Opinione inserita da FabCat    30 Giugno, 2014
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Dio esiste o non esiste? Non è questo il problema.

Quando Darwin si trovò a difendere la sua teoria dell’evoluzione lo fece sempre con un forte senso di rispetto nei confronti dei suoi avversari creazionisti, anticipando perfino le loro obiezioni e argomentando con estrema sensibilità. Era consapevole che decenni di ricerche, per quanto articolate e approfondite fossero, non sarebbero bastati a evitare gli attacchi che idee e convinzioni radicate da millenni avrebbero lanciato. Darwin sapeva già allora che è proprio la struttura stessa del cervello umano a rifiutare concetti come la selezione naturale, o a cercare un’intenzionalità per qualsiasi evento, anche per quello più casuale.

Con lo stesso spirito pacato e mai irriverente, tre docenti universitari si alternano nell’esporre attraverso studi, ricerche e moltissimi, sorprendenti esperimenti scientifici, i motivi secondo i quali la religione e le credenze sovrannaturali accompagnano la storia dell’uomo da più di ventimila anni.

Il risultato è davvero affascinante, per esempio scopriamo che già a pochi mesi i bambini per istinto riconoscono se un oggetto in movimento contraddice una legge della fisica come la gravità. Oppure che l’altruismo è un dono innato nell’uomo come in altri animali, o ancora che il comportamento dell’uomo è condizionato da automatismi che risalgono alla Preistoria.

A differenza di altri autori, come Augias o Ehrman, questo saggio non affronta le contraddizioni storiche dei testi sacri, o la domanda se Dio esista oppure no; ma piuttosto racconta con un linguaggio scientifico quasi sempre abbastanza semplice e scorrevole i motivi per i quali in una mente evoluta come la nostra è così radicata la credenza nell'irrazionalità, oppure perché esiste la superstizione. Un percorso davvero attuale che può rivelare tante sorprese su chi eravamo e su chi siamo oggi.

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Nati per credere 2009-06-24 10:39:49 francesco giberti
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Opinione inserita da francesco giberti    24 Giugno, 2009

nati per credere

Un libro scomodo ed importante per la divulgazione e per promuovere il metodo scientifico di indagine, per superare comodi pregiudizi condivisi e conformismi ideologici.

Pone seri problemi esistenziali e non indulge in soluzioni consolatorie. Sconsigliato ai depressi!

Temo per gli autori che non sarà un successo editoriale e me ne dispiace, ma la risposta è già nel titolo.

Lo stile e la organizzazione dei capitoli non sono ineccepibili e forse risentono della scrittura a sei mani (se ciscuno ha utilizzato un P.C.!)

Per esempio, dal punto di vista stilistico, a me è risultato fastidioso l'uso ossessivo del termine "inferenza" con tutti i suoi derivati, sostantivi e verbi. D'accordo che il termine è mutuato dalla logica (più che dal latino) ed ha un significato specifico, ma è brutto e riproporlo molte decine di volte appesantisce il testo.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
- le opere fondamentali di Darwin<br />
- riviste come "Scienza e paranormale" del C.I.C.A.P. sul "disegno intelligente"<br />
- I testi "religiosi" di P. Odifreddi<br />
- "Inchiesta su Gesù" e "disputa su Dio"<br />
rispetivamente di Augias-Pesce e Augias-Mancuso<br />
- "istinto di morte e conoscenza" M.Fagioli
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